GP DI MONACO

GP di Monaco: sicuri che così abbia ancora senso?

È difficile non farsi prendere dall’emotività dopo un GP di Monaco come quello cui abbiamo assistito. Cercherò di usarmi violenza e procedere ragionevolmente.

La prima cosa che mi sento di scrivere è che il GP di Monaco, nella sua forma attuale, non ha ragione di esistere.

Esagero, ovviamente, ma la semplice storicità del circuito e la splendida cornice non possono essere una ragione sufficiente a correre. L’immaginario che ispira è fuori discussione. Certamente il GP di Monaco è il più iconico tra i circuiti cittadini, ormai numerosi in Formula 1. Purtroppo, però, ormai ci sono delle limitazioni pratiche che non sono condivise da altri templi della F1 come Monza e Spa.

A cominciare dalle dimensioni delle auto, ad esempio, ci sono diverse ragioni per cui credo sia ormai tempo di discutere seriamente della possibilità di non correre più il Gp di Monaco o di farlo in modo differente.

L’organizzazione e la forma andrebbero ridiscussi. Vorrei, però, affrontare l’argomento più avanti, dopo Baku, per fare un discorso completo. Proprio sui circuiti cittadini in generale.

Non può essere il meteo il piatto forte del GP di Monaco 

Red Bull è riuscita non solo a vincere a Monaco, l’ha fatto anche con il primo pilota messicano della storia a Mintecarlo. Quindi, contemporaneamente, ha appianato quelle divergenze interne al Team che erano affiorato in Spagna, quando costrinsero Perez a far passare Verstappen.

Perez e Verstappen non hanno commesso errori. Salvo superare le linee di uscita dei box, per le quali Ferrari ha già stilato una protesta ufficiale.

Vedremo come andrà a finire, ma ci sono poche speranze per la Scuderia di Maranello. Quello che più conta, comunque, è aver vinto con una strategia prudente, moderata; soprattutto in paragone alla confusione dei primi giri, a cominciare dal pre-gara di questo GP di Monaco. 

Non credo che i box Red Bull, con il cambio gomma intermedia di Perez, pensassero di dare il via a un effetto domino talmente devastante per Ferrari.

Ferrari, invece, ha subito la strategia del rivale diretto nella corsa al titolo. É addirittura riuscita a far perdere 3 posizioni al suo primo pilota Charles Leclerc. Il secondo posto di Sainz, sebbene sia confortante per il pilota, è una magrissima consolazione. 

Il team di Maranello ha dato l’idea di essere strategicamente inadeguato per una corsa al titolo. Se è vero che è facile giudicare da casa quello che accade in Tv, il lavoro che deve fare Ferrari è lo stesso che devono svolgere gli altri Team e loro boiate del genere non ne hanno fatte. Non è stata una questione di sfortuna. Ragion per cui il Daspo a John Elkann è solamente rimandato. 

Cercare colpe nel rifiuto di Sainz al primo cambio gomme denota, semmai, mancanza di una voce autorevole dai box. Che sappia imporre le decisioni. Giuste o sbagliate che siano.

In questo momento, in Ferrari, manca, evidentemente, una chiara gerarchia. Penso che tutti abbiano idea di quale sia la gerarchia dei piloti delle Rosse. È la Scuderia a mostrare incertezza sul tema. Se invece lo sanno, faticano a imporla. Il che sarebbe anche peggio. Se Leclerc, oggi, è  riuscito a non colpire nessuno, dopo un tale disastro di doppio cambio gomme, può indicare solamente una cosa: la crescita; la maturazione personale del pilota.

Per parafrasare Gianfranco Funari, io non posso dire che il team che il tal team si sia confuso o che abbiamo avuto un indecisione. Se ti sei rivelato incompetente, è sopratutto nell’interesse del team che ciò venga detto in modo chiaro. 

Ferrari ha vinto dalla prima fila solo una volta dall’inizio dell’anno. Se Red Bull non commette errori o DNF la Scuderia di Maranello non sa ribaltare la gara.

Durante il GP di Monaco non ci sono stati problemi tecnici a fare la differenza. Non c’è stato alcun problema con Sainz com’è accaduto spesso. Questi sarebbero stati anche errori comprensibili. Invece abbiamo visto che i problemi stanno altrove. I primi sono inconvenienti che si possono avere in corsa; sono problemi che si hanno con macchine nuove e con regole nuove. La fortuna esiste, può venire a mancare; meccanicamente sono auto al limite, è plausibile che ci sia un qualche fallimento tecnico.

Trovo difficile accettare che ci si abbandoni completamente a un attacco di panico. Quando i tuoi diretti rivali, per assoluta necessità, si rifugiano in un cambio gomme tutto fuorché avventato. 

Ero quasi certo che Ferrari avrebbe aspettato fino all’ultimo momento per cambiare le gomme. Così da farlo una volta sola, direttamente con le Slick, con la pista ormai asciutta. Mai avrei immaginato una confusione del genere. É molto più grave di un pezzo che si rompe. 

Sarà stato anche bellissimo il finale, con quattro auto attaccate; i quattro che se la giocano per il mondiale, per modo di dire. Tutti nello spazio di poco meno di due secondi che si fanno gli ultimi giri di una gara che non se ne poteva più. Per lo meno per interrompere le sofferenze dei Ferraristi in preda a speranze irrealistiche. Purtroppo, tutto questo è successo in una pista dove non si sorpassa. A meno che il pilota davanti non sia un doppiato o abbia un problema di gomme. Non c’è una vera differenza in termini di prestazioni e qui ritorno al discorso originale, che affronterò dopo Baku, come scrivevo poco sopra. 

Red Bull si è presa 2 posizioni del Podio, inclusa la più alta, con un cambio di gomme e successivo effetto domino con complice incosciente la Ferrari.

Nessuno ha sorpassato nessuno in gara. Chiunque non sia un tifoso di questi due Team si è tranquillamente addormentato. Aprendo l’occhio per quei brevi e sparsi sprazzi di guida, sapientemente gonfiati dalle telecronache, confinati nei pochi tratti di una pista ormai inadeguata alle auto che vi corrono. 

Mentre scrivo non so se la protesta di Ferrari sulle possibili irregolarità dei piloti Red Bull in uscita dai box al GP di Monaco avrà un effetto. Per quanto, all’atto pratico, non avrebbe fatto la differenza, perché entrambi erano agevolmente davanti alle due Ferrari. Mi dà anche un po’ fastidio dirlo, però la regola c’è ed è molto semplice e molto chiara: non si può superare quella linea. Se la superi devi essere penalizzato. Purtroppo, però, l’applicazione delle regole in Formula 1 è sempre andata avanti con due pesi e due misure. Temo, quindi, che queste proteste finiranno nel nulla. 

Detto questo: sono contento per Perez. Sono felice che abbian vinto il GP di Monaco perché è uno che ha fatto un’era geologica di gavetta.

Non è più una giovane promessa ma finalmente guida un’auto con cui può vincere. Ed è il secondo che tutto il Circus desidera. Obbedisce sempre agli ordini di scuderia, favorisce sempre il compagno, lo protegge sempre: online è il Ministro della Difesa. Zack Brown non lo vorrebbe, secondo voi? La Ferrari non lo vorrebbe?  

Sarei infastidito se questa decisione, oltre a togliere la vittoria a Perez, dovesse assegnare due diverse posizioni del podio a una Ferrari che non le merita. I piloti sicuramente sì, la Scuderia per niente. 

Perché, se Sainz non si sta comportando da secondo, in un certo senso, non è colpa sua. Ferrari stessa ha recentemente ribadito che non c’è un ordine di Scuderia, magari lui lo sa però non c’è l’ufficialità e l’occasione fa l’uomo ladro. Non stiamo parlando di uno tanto più lento di Leclerc, le prove le avete viste?

A Monaco, come in altre occasioni, è ovvio che i miei soldi li metterei su Leclerc, ma non stiamo parlando di uno scarso.

Per quanto riguarda tutti gli altri, purtroppo vale anche per loro la regola del GP di Monaco. Il problema gomme e l’impossibilità di sorpassare, insomma.

Il primo a passare alle intermedie è stato Gasly. Sono stato molto contento di vederlo in azione. Tutte le vittime di Helmut Marko sono più soddisfacenti da vedere quando si mettono in mostra. Certo, con un chiaro vantaggio di gomme in un momento critico della gara. Quando ancora speravamo che sarebbe finita normalmente. Bello il sorpasso sull’ormai dimenticabile Ricciardo. È stato bello rivedere Hamilton dietro Alonso, che se la combattono. Russell di nuovo quinto: ormai è tradizione. 

Mercedes anche in questo weekend ha fatto bene, anche se i frutti del loro lavoro non si sono visti, sempre per la solita ragione legata alla natura del GP di Monaco

Purtroppo in qualifica Hamilton è rimasto bloccato dal testacoda di Perez, che ha di fatto chiuso le qualifiche. Sono certo, però, che sono soddisfatti. La cosa più difficile l’hanno già ottenuta, perché la macchina è un’altra macchina rispetto alle prime gare e non hanno dovuto sacrificare quel bellissimo design. 

Se fosse per Norris che, prima in prova e poi in gara, è sempre lì, sarebbero loro la terza forza in corsa. Spiace per Ricciardo ma McLaren fa parte del club corriamo da soli.

Invece l’Alpine ha portato due auto a punti. Con un Alonso che ha fatto anche un giro veloce con Hamilton dietro che si lamentava. Ocon mi sembra decisamente in crescita e ad entrambi sembra ormai manchi solo la macchina. 

Solo Haas è riuscita ad andare peggio di Ferrari, perché l’Alfa Romeo è arrivata in fondo con tutti e due piloti, stessa cosa AlphaTauri con il bonus di qualche punto stavolta. Quando invece persino dietro la Safety Car Latifi è riuscito ad andare a muro, è stato poi Albon a non finire la gara.

Il tema su Monaco fondamentalmente uno solo, quindi, e verte sulla strategia Ferrari o sull’assenza di essa. 

Per il resto, non ci sono più dubbi che le dimensioni delle automobili renderanno difficile continuare a correre il GP di Monaco come lo conosciamo. Per il futuro, sarebbe davvero il caso di approfittare di un appuntamento così celebre, seguito e amato; ambientato in una splendida cornice, rappresentativa ed evocativa come Montecarlo, per farne una cosa a parte.

Io mi sbilancio. Mi piacerebbe si corresse il sabato, con livree storiche speciali fatte apposta per il GP di Monaco. Un appuntamento retrò.

La gara vera e propria, invece, potrebbe essere la domenica, con le qualifiche. Potrebbero essere più lunghe; meglio organizzate, per evitare gli intoppi di traffico. Una soluzione si potrebbe trovare, ma i punti del GP di Monaco, si assegnano con le qualifiche, non con i cambi gomme.