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GP di Gran Bretagna: la gara più bella dell’anno?

Abbiamo rischiato un’altra Le Mans (1955), abbiamo rischiato un altro monologo di Verstappen. In realtà, il GP di Gran Bretagna, o Silverstone, è stata la gara più bella dell’anno. Hamilton ha rischiato di vincere a casa sua con quel tostapane che era la Mercedes del weekend e Sainz ha vinto la sua prima corsa in carriera. 

Che la Ferrari riuscisse a mettersi in imbarazzo persino vincendo il GP di Gran Bretagna, era l’unica certezza.

Gran partenza di Verstappen ed Hamilton, Ferrari ferme. Poi Pinball, Gasly tocca Russell che tocca Zhou mentre Vettel tampona Albon. Subito, alla prima curva, incidente multiplo, con l’Alfa che si capovolge e quasi vola sugli spalti. 

Momenti di apprensione per la salute del pilota, per fortuna fugati. George, novello umarell, che va pure al carro attrezzi a cercare di farsi ridare la macchina. Ricordi di rimozioni forzate abbondano.

Quasi un’ora di interruzione e si ricomincia il GP di Gran Bretagna da zero. Partenza effettivamente annullata, come da regolamento.

Per Sainz una seconda possibilità che non spreca. Anzi, si difende bene da Verstappen. Dietro di lui, Leclerc aggressivo si prende, a sportellate, la posizione su Perez e Verstappen. Norris che si materializza dietro Perez è quinto davanti a Hamilton. 

Potrebbe anche durare ma, all’undicesimo giro, Sainz va lungo e perde la testa della gara. Poco dopo uno pensa, lascerà il posto al compagno più veloce. L’errore lo sveglia, ricomincia a guadagnare sulla Redbull. Anzi, guadagna tantissimo perché Verstappen ha rotto qualcosa, prima si pensa una foratura e si ferma ai box per cambio gomme. 

Una volta tornato in pista, però, le gomme non erano il problema bensì l’aerodinamica. Quindi, come gli dicono dai box, può continuare la gara ma con una penalità in prestazioni. Infatti si parcheggerà in settima posizione.

Siamo al GP di Gran Bretagna, sul circuito di Silverstone, e le Rosse sono davanti con un Hamilton di nuovo in Hammertime che si fa vedere con un giro veloce dopo l’altro.

In Ferrari, purtroppo, non sanno cosa fare con un Sainz che non va così veloce e un Leclerc che vorrebbe avere strada.  La conversazione tra Leclerc e il suo box è esemplificativa di un aspetto ormai noto. Nessuno prende decisioni dal muretto Ferrari. Nessuno impone a Sainz di lasciare la posizione (richiesta difficile), il tutto mentre la Mercedes si avvicina. Più che chiedergli di abbassare i tempi non fanno e, nel mentre, passano minuti interminabili e preziosi. L’inquadratura di Binotto fa da cornice alla scena. Dobbiamo aspettare il 20° giro per il pit di Sainz, mentre Leclerc deve dimostrare di avere il ritmo con un’ala danneggiata. 

Dopo il cambio gomme Ferrari insegue la finestra del pit stop di Hamilton, e arriva la perla dai box. Comunicano ai piloti che possono giocarsela. Tradotto: «Fate come cazzo volete, io non ho sbatti». 

Nel mentre Norris rimane a 12 secondi dal trio di testa, in agguato, con dietro Alonso e Perez. Poi un’altro buco di 30 secondi e compare Vettel con dietro Verstappen. Si corre in categorie indipendenti. Pit Stop Mercedes. Lenti, e le due Ferrari sfilano. Lewis a 4 secondi, Sainz chiede il DRS per difendersi. A 15 giri dalla fine Sainz comincia a perdere terreno per consumo di benzina ed Hamilton ricomincia con i giri veloci. 

Al giro 40, la Alpine molla Ocon. Si ferma e dentro l’immancabile safety car. Sainz e Lewis si fermano e mettono le gomme rosse. Leclerc rimane fuori. Lo spettro che aleggiava dietro la tensione di questi giri comincia a farsi vedere.

Si rincorrono voci incontrollate sui perché. Escluse fantaghirose spiegazioni del solito noto, tutti si chiedono perché non abbia cambiato le gomme anche lui. Fra poco si ritroverà in una situazione di difficoltà per i giri finali e avrà dietro due auto con gomme fresche e più veloci.

Ultimi 10 giri e ancora siamo incollati davanti ai cronometri. Appena uscita la Safety Car, se mai ci fosse stato un qualche proposito di ordine o autocontrollo, oppure ordini di scuderia e prudenza, sono saltati.

Sainz ignora il box Ferrari, sta sotto a Leclerc, subito a tavoletta e passa. Mentre le due Ferrari combattono su tre curve, salta fuori, dal nulla, Perez con la sua Red Bull, di cui c’eravamo completamente dimenticati, e si attacca ad Hamilton. Due curve e lo passa.

Questi ultimi giri sono da cineteca. Ti dimentichi chi sia davanti, questo duello a tre poi a due (LEC-HAM) vale il biglietto. 

La difesa di Charles su Lewis alla Copse: che ve lo dico a fare! Leclerc non molla, contro Perez non può più e, di nuovo, lo attacca Hamilton. Ci siamo dimenticati di Sainz che è scappato via e ora Charles sta spingendo fuori Hamilton, mentre Alonso è lì in agguato.

Hamilton DRS su Leclerc. Leclerc DRS su Perez: gran rimonta la sua. Sainz scappa. Perez da ultimo è secondo e Leclerc nulla può contro la ritrovata forza Mercedes. Anzi, rischia pure quando Nando e la sua Alpine, spettatori dei duelli precedenti, si fanno vedere negli specchietti.

Mick Schumacher su Verstappen a 3 giri dalla fine ci prova sul serio e finirà ottavo. Nono Vettel, poi Magnussen. Steiner tutto contento. 

Che bel finale! Invece, la regia mostra replay su replay. Non c’è niente da fare, la regia fa schifo ogni volta. Non ce la fanno a farti vedere l’azione diretta. Andate a rivedere questi ultimi giri perché è Formula 1 al massimo dello splendore. Anche se non ne capite nulla è roba da film. É impossibile trasmettere le emozioni per la bagarre di quei giri del GP di Gran Bretagna. Approfittate che il canale YT che non è gestito dalla regia.

Ci sono stati degli esclusi importanti da questa gara, primo fra tutti Verstappen. Sfortunato prima in qualifica, per una bandiera gialla; poi in gara, per via della macchina, ma che comunque ha finito la gara a punti. Per proseguire il discorso fatto nelle settimane precedenti. L’altro è Russell che, purtroppo, è rimasto vittima dell’incidente iniziale. É la prima volta che non finisce una gara. Poi c’è Norris che, a un certo punto, sembrava pronto ad approfittare di un passo falso altrui ma che non l’ha portata oltre il sesto posto.

Rollercoaster emozionale mica da ridere. Alla fine la RedBull, che sembrava di nuovo alle prese con problemi di affidabilità, riesce con un’ottimo Checo Perez a togliere punti a Leclerc proprio quando serviva alla Scuderia un colpo di reni netto. Una reazione necessaria a dimostrare di poter essere ancora in corsa. Paradossalmente, la vittoria di Sainz non dà conforto ai Tifosi. Ancora una volta è l’incompetenza del muretto a fare notizia. 

Leclerc, dopo la fregatura del Pit Stop mancato, non ha molto da fare. Anche oggi ha perso anni di vita per combattere il vento e quasi ci sta riuscendo. Il suo nemico in questo mondiale non è ai box RedBull. Stavolta è stato rovinato da un Pit Stop non fatto.