Il 4 maggio del 1953, lo scrittore statunitense Ernest Hemingway vince il Pulitzer con Il vecchio e il mare, riconoscimento che l’anno seguente lo porterà dritto al Nobel per la Letteratura. Ma perché questa storia, apparentemente semplice è riuscita a conquistare il cuore di così tante persone? The Old Man and the Sea è stato pubblicato nel 1952 dopo i dieci anni più cupi della carriera letteraria di Hemingway. Il suo ultimo lavoro importante, Di là dal fiume e tra gli alberi, fu descritto come una sorta di auto-parodia non intenzionale e la gente iniziò a pensare che Hemingway avesse esaurito la sua scorta di idee.
La storia di Santiago è stata originariamente concepita come parte di un’opera più ampia, compreso il materiale che è apparso in seguito in Islands in the Stream. Hemingway si era rifugiato nell’amata Cuba, ispiratrice dei suoi scritti letterari e reportage più belli. A bordo della famosa Pilar (imbarcazione con cui si era lanciato in viaggi avventurosi) si dedicò alla pesca e cercò l’ispirazione giusta per un nuovo libro.

Questo lavoro più ampio, che Hemingway chiamava Il libro del mare, si stava rivelando estremamente complesso e quando Hemingway ricevette recensioni positive sulla storia di Santiago, conosciuta allora come Il mare in essere, decise di consentirne la pubblicazione in modo indipendente.
La pubblicazione su Life e il Premio Pulitzer
Il vecchio e il mare, pubblicato nella sua interezza in un numero della rivista Life, è stato un successo immediato. In due giorni l’edizione del 1 settembre di Life ha venduto 5.300.000 copie e il libro ne ha vendute 153.000. Il romanzo è salito in cima alla lista dei best seller ed è rimasto lì per sei mesi. All’inizio, l’accoglienza della critica è stata calorosa.
Altri, invece, si sono lamentati dell’artificiosità nella caratterizzazione e dell’eccesso di sentimentalismo. Nonostante questi detrattori, Il vecchio e il mare ricevette il Premio Pulitizer nel 1953 e la medaglia al merito dell’American Academy of Arts and Letters e svolse un ruolo significativo nella selezione di Hemingway per il Premio Nobel per la letteratura nel 1954.
Negli anni ’60 e ’70 l’opinione della critica cambiò radicalmente. Per i critici degli anni ’60 il libro era poco realistico e le descrizioni degli animali non rappresentavano la realtà. Mentre i critici degli anni ’70 consideravano il libro come una rappresentazione imbarazzante e narcisistica, psicologicamente semplicistica ed eccessivamente sentimentale.

Da un lato Il vecchio e il mare è amato e spesso assegnato come lettura estiva agli studenti di tutto il mondo, dall’altro l’opinione critica lo colloca tra le opere meno significative di Hemingway. Personalmente Il vecchio e il mare è un libro che non ho mai letto quando costretta dalle insegnanti o dai professori universitari. La mia lettura è avvenuta per caso, un giorno mi sono trovata in spiaggia col telefono scarico e l’ho comprato al baracchino dei libri usati. Ammetto che leggerlo con il suono delle onde in sottofondo cambia davvero l’esperienza di lettura.
Il personaggio di Santiago
Il libro è abbastanza scarno a livello di personaggi con una parità tra personaggi umani ed elementi naturali. Da un lato abbiamo due persone, Santiago e Manolin, e dall’altro abbiamo il Mare e il Martin. Manolin è un personaggio secondario oltre che l’unico amico e compagno di Santiago. Il giovane aiuta Santiago a tirare la sua barca la sera e fornisce cibo ed esche al vecchio quando ne ha bisogno. Manolin è il surrogato del lettore, apprezzando lo spirito eroico e l’abilità di Santiago nonostante la sua apparente mancanza di successo.
Santiago è il protagonista indiscusso della novella di Hemingway. È un vecchio pescatore cubano che, all’inizio del libro, non cattura nulla da ottantaquattro giorni. La novella segue la ricerca di Santiago per la grande cattura che salverà la sua carriera. A seconda della lettura del romanzo, Santiago può rappresentare lo stesso scrittore, Hemingway, alla ricerca del suo prossimo grande libro; un Everyman, eroico di fronte alla tragedia umana; o il maschio edipico che cerca di uccidere suo padre, il marlin, per possedere sessualmente sua madre, il mare (ebbene sì è una chiave di lettura anche questa).

Hemingway trascorre molto tempo a tracciare connessioni tra Santiago e il suo ambiente naturale. Gli elementi apparentemente contraddittori sono ripetutamente mostrati come aspetti di un tutto unificato. Il mare è sia gentile che crudele, femminile e maschile; lo squalo mako è nobile ma crudele…Per Santiago, successo e fallimento sono due facce uguali della stessa esistenza. Sono forme transitorie che capricciosamente arrivano e partono senza intaccare l’unità di fondo tra lui e la natura. Finché si concentra su questa unità e si vede come parte della natura piuttosto che come un antagonista esterno in competizione con essa, non può essere sconfitto da qualunque disgrazia gli accada.
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