Leggere spesso richiede grande dedizione e non tutti hanno la forza e la costanza di leggere ogni sera prima di andare a dormire. La tentazione di guardare video divertenti, ammettiamolo, è troppo forte. Poi, però, arriva la domenica e decidiamo di passarla accoccolati sul nostro confortevole divano. Ci piacerebbe leggere qualcosa, ma abbiamo paura a iniziare la lettura di un romanzo che non riusciremmo a portare avanti gli altri giorni della settimana. Quindi che fare? Vi proponiamo una soluzione: ecco cinque classici da leggere in un giorno, ancor meglio se di pioggia.
Il vecchio e il mare
Uniamo l’utile al dilettevole, Il vecchio e il mare è sulla vostra libreria dalle medie e sono sicura che non lo avete mai aperto per davvero. Forse è giunta l’ora di farlo.
Hemingway pubblica questo romanzo nel 1952, in seguito ai 10 anni più bui della sua carriera come scrittore. L’opera precedente a questo grande classico, Di là dal fiume e tra gli alberi, venne accolta malissimo. Hemingway iniziò a essere additato come una parodia di sé stesso e in molti iniziarono a dubitare del suo talento.

The Old Man and the Sea, pubblicato nella sua interezza in un numero della rivista Life, è stato un successo immediato. In due giorni l’edizione del 1 settembre di Life ha venduto 5.300.000 di copie e la versione del libro ne ha vendute 153.000. Il romanzo è salito in cima alla lista dei best seller ed è rimasto lì per sei mesi. Il vecchio e il mare ricevette il Premio Pulitizer nel 1953 e la medaglia al merito dell’American Academy of Arts and Letters per il romanzo e svolse un ruolo significativo nella selezione di Hemingway per il Premio Nobel per la letteratura nel 1954. Direi che è ora di leggerlo.
Una stanza tutta per sé
A Room of One’s Own, titolo originale, nasce come saggio da presentare durante una conferenza Newnham e Girton, college femminile di Cambridge. Woolf utilizzò abilmente l’ambientazione della lezione. L’università immaginaria che visita, Oxbridge, è un amalgama delle prestigiose università inglesi di Oxford e Cambridge, e il confronto tra le lussuose strutture maschili e quelle mediocri femminili deve aver sicuramente colpito a segno.

Una stanza tutta per sé è considerata la prima grande opera della critica femminista. Woolf utilizza una serie di metodologie – analisi storica e sociologica, ipotesi di fantasia, e filosofia, in particolare – per rispondere alla sua domanda iniziale sul perché ci siano state così poche scrittrici. Lega il loro status di minoranza in gran parte a fattori socioeconomici, in particolare alla loro povertà e mancanza di privacy. Il suo mantra, ripetuto più volte nel saggio, è: una donna deve avere 500 sterline all’anno e una stanza tutta sua se vuole scrivere in modo creativo. Quest’opera ha posto le basi dei grandi classici della letteratura femminista.
La metamorfosi
Kafka scrisse La metamorfosi nel 1912, anno in cui sentì che la sua creatività prendeva finalmente una forma definita. Fu uno dei pochissimi lavori che Kafka pubblicò durante la sua vita. Il processo di scrittura di questo romanzo è stato laborioso, anche perché si tratta di un’opera chiaramente autobiografica.

Lo stile del libro incarna la scrittura di Kafka: era solito presentare una situazione impossibile, come la trasformazione di un uomo in un insetto, e sviluppare la storia con un realismo estremo e un’intensa attenzione ai dettagli. Lo stile sembra radicare la storia nella realtà, eliminando ogni possibilità che sia stata un sogno, eppure la storia stessa è un evento impossibile. Di conseguenza, il lettore è costretto a cercare significati più profondi all’interno della storia. Fidatevi di me, questo è uno di quei classici indimenticabili.
La Caduta
Questo romanzo filosofico di Albert Camus pubblicato nel 1956 è composto da numerosi monologhi drammatici. La narrazione segue la biografia del giudice Jean-Baptiste Clamence. Il romanzo esplora la caduta di un uomo mentre Clamence commenta la sua vita carica di successi che è stata distrutta una volta caduto in disgrazia. Ci sono molteplici allusioni alla storia biblica della caduta di Adamo nel giardino dell’Eden e Camus sembra fare riferimento al concetto che la natura umana è intrinsecamente debole e soccombe alle tentazioni del male.

Nel romanzo vengono esplorati molteplici temi, tra cui l’innocenza, la verità e la reclusione. Ci sono anche vari riferimenti alla Resistenza francese in tutto il romanzo. Il filosofo Jean-Paul Sartre ha descritto il romanzo come «forse il più bello e il meno compreso» dei libri di Camus. Se non conoscete Camus, vi consiglio di rimediare il prima possibile.
La fattoria degli animali
La fattoria degli animali è tra i classici brevi che preferisco. George Orwell scrisse il libro durante la seconda guerra mondiale come una favola ammonitrice per esporre la gravità dei pericoli posti dallo stalinismo e dal governo totalitario. La fattoria degli animali è un’allegoria o una favola, una fiaba per adulti. Orwell rende protagonisti gli animali per distogliere il lettore dal mondo degli eventi attuali in uno spazio fantastico in cui può cogliere idee e principi in modo più nitido.

Allo stesso tempo, Orwell personifica gli animali nella tradizione dell’allegoria in modo che simboleggino personaggi storici reali. Nel loro stesso universo, le persone possono diventare desensibilizzate anche a cose terribili come l’inganno, i maltrattamenti e la violenza. Dimostrando come queste cose accadono in un mondo allegorico, Orwell le rende più chiaramente comprese nel mondo reale. La prospettiva animale del narratore, così come la sua riluttanza a opinare, si adatta bene all’ingenuità dei personaggi animali.
Con questi tre romanzi potrete superare la paura nei confronti dei tanto temuti classici della letteratura che vi costringevano a leggere durante le vacanze estive.