Il Piccolo Principe ha 79 anni

Il piccolo principe, una novella affascinante ma anche profondamente filosofica per bambini e per adulti, fu pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti il 6 aprile del 1943 e in Francia solo nel 1946, due anni dopo la morte del suo autore Antoine de Saint-Exupéry. Oggi un fenomeno editoriale, si può tranquillamente affermare che Il Piccolo Principe sia una delle opere letterarie francesi più amate e più lette al mondo. (potete vedere il film su Netflix qui)

L’autore, Antoine de Saint Exupéry

L’abile aviatore Saint-Exupéry iniziò a scrivere Il piccolo principe nel 1940 dopo essere fuggito dalla Francia nei primi anni della seconda guerra mondiale. L’autore ha attinto alla propria esperienza e capacità creativa per raccontare una storia davvero unica e universale. In effetti, la storia si ispira a un avvenimento realmente accaduto. Nel 1935 Anoine e il suo copilota erano precipitati nel bel mezzo Sahara mentre tentavano di stabilire un record di velocità. Sopravvivono, ma per un colpo di fortuna. Stavano morendo di fame, erano disidratati e avevano allucinazioni ma, per fortuna, un beduino li trovò e salvò loro la vita.

Saint-Exupéry ha lavorato alla sua novella per tutto il 1942. Il lavoro era inizialmente di oltre 30.000 parole ma, con un faticoso sforzo, è stato ridotto all’osso. Quando è arrivato il momento di illustrare il suo libro, ha deciso di realizzare lui stesso i disegni con un ritratto molto semplice del suo personaggio e ha così creato un mondo unico e riconoscibile da tutti.

L’opera ebbe un discreto successo all’inizio, ma la sua fama crebbe esponenzialmente negli anni successivi. Il Piccolo Principe è oggi l’opera più tradotta della storia esentando i testi religiosi. Ogni anno vengono vendute circa due milioni di copie e ad oggi ne sono state vendute 140 milioni. Il libro è così famoso che il manoscritto originale è conservato nella Pierpont Morgan Library di New York.

I simboli della novella, un’allegoria dell’umanità

Le stelle, La Rosa, l’acqua e il serpente sono dei simboli importanti all’interno della storia. Le stelle per il pilota rappresentano un mezzo per orientarsi. Ma dopo l’incontro con il piccolo principe, acquistano molta più importanza per lui, poiché una delle stelle è la casa del piccolo principe. Le stelle simboleggiano l’universo, il suo mistero. Il disegno finale del narratore, che ritrae una singola stella nel deserto, simboleggia sia l’assenza del piccolo principe sulla Terra che la sua presenza nel cuore e nei pensieri del pilota.

il piccolo principe

La Rosa, invece, simboleggia l’amore, la bellezza e la femminilità. Il piccolo principe non comprende immediatamente la vera essenza interiore della bellezza e rimane affascinato dall’aspetto della rosa e dalla sua natura seducente. Tuttavia, dopo aver parlato con la volpe, capisce che la bellezza è reale solo quando è carica di significato. L’acqua è il simbolo della vita. Soddisfa la sete delle persone perse nel deserto, è la fonte di tutto ciò che esiste sulla terra ed è la sostanza che rende possibile il risveglio. Inoltre, alla fine della storia, l’acqua rappresenta la realizzazione spirituale.

Il serpente è un classico tentatore, simbolo della Morte e della saggezza corrotta dall’astuzia. Il serpente ne Il piccolo principe non è così malvagio come suo cugino biblico, ma offre al principe una facile via d’uscita dalla sua miseria ed è, in definitiva, responsabile della sua morte.

Il senso di alcune frasi de Il piccolo principe

Oggi non parleremo della storia, niente riassunti, anche perché davvero potete leggere questo libro in un pomeriggio di sole. Quindi ci concentreremo su alcune citazioni famose e cercheremo di analizzarle.

 «Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro». 

Questa è una frase semplice ma meravigliosamente commovente che spiega la natura speciale delle relazioni, sia tra uomo e animale, uomo e uomo, o uomo e fiore. La volpe sa che ci vuole tempo e pazienza per trasformare uno sconosciuto in qualcuno che significa molto, ma che alla fine ne vale la pena.

«Addio»… disse la volpe. «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi»

Questa è forse la frase più famosa del libro, e per una buona ragione. Essa espone il punto di vista dell’autore su ciò che rende la vita davvero degna di essere vissuta, ovvero coltivare relazioni basate su connessioni profonde e significative piuttosto che su quelle superficiali. Questa frase permette al principe di capire quale fosse il problema con la sua rosa e di apprezzarla per quello che è veramente. Numeri, orgoglio, complimenti, libri e altre cose del genere che gli adulti considerano importanti in realtà non lo sono, e ci vuole un giovane principe per mettere le cose in chiaro.

«E allora non parlavo di boa, di foreste primitive, di stelle. Mi abbassavo al suo livello. Gli parlavo di bridge, di golf, di politica, di cravatte».

Questo commento è una sottile ironia perché ciò che il narratore descrive come cose come gli adulti finisce per suonare molto noioso e quotidiano anche se gli adulti attribuiscono a queste cose un’importanza immensa. Invece di assecondare la sua creatività e immaginazione, il narratore deve conformarsi alle aspettative della società, deve schiacciare nascondere chi è veramente, e il principe è l’unico che può tirare fuori il suo vero io. Saint-Exupéry suggerisce che i lettori adulti dovrebbero stare attenti a non essere troppo adulti perché non è autentico e risulta noioso.

«Gli esseri umani occupano ben poco spazio sulla Terra. Se tutti i due miliardi di persone che popolano il pianeta stessero in piedi serrati come si fa ai raduni, potrebbero facilmente trovare posto in una piazza di metri ventimila per ventimila. Si potrebbe accalcare l’umanità intera sul più piccolo isolotto del Pacifico».

Affermando che gli uomini non occupano molto spazio, in realtà il narratore sgonfia le loro pretese. Gli uomini pensano di possedere la terra e di avere il dominio su di essa; il re crede di governare su tutti e su tutto, l’uomo d’affari afferma di possedere le stelle e il geografo pensa di sapere tutto sulla terra… In realtà, l’uomo è piccolo e la natura è molto più vasta e potente, anche potrebbe sembrare che sia lui a comandare. In questa citazione, il narratore conferma semplicemente ciò che il principe ha scoperto in tutti i suoi incontri con gli adulti: si credono più evidenti di quanto non siano in realtà.