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Wetsuit: ah, les surfeurs italien! 

L’invenzione della wetsuit, la muta, da surf, ha avuto una gestazione avventurosa e complicata. Vi hanno contribuito in tanti.

Il vecchio Jack O’Neill fin da quando era giovane con l’omonimo brand. La Body Glove dei vulcanici gemelli Meistrell. Gli amici Doug “Claw” Warbrick, Brian “Sing” Ding e Gilbert Street di Rip Curl hanno spianato la strada a Patagonia e a Matuse, che oggi si dividono, a livello globale, i surfer come in un derby (io sono per Matuse).

Dire quale sia la migliore wetsuit di oggi è un’impresa ardua, che non affronteremo né qua, né mai. É una cosa che alla fine ci interessa fino ad un certo punto in questa sede.

La muta ha permesso di surfare senza patimenti in qualsiasi latitudine e temperatura. La wetsuit serve a surfare quando il clima non perdona, quando è freddo o inizia a diventarlo.

Chiarito questo, a volte viene il dubbio che per gli italiani non sia proprio così… Gli italiani hanno freddo? Gli italiani sono fashion victim tout court? 

Queste sono le cose che mi chiedo quando vedo un italiano sulla line up, in spiaggia o allo shack nei pressi dello spot. Eh sì, l’italiano lo distinguete subito e, soprattutto, nell’estate più torrida… Già, perché il surfer italiano ha la muta anche in estate. Il surfer itraliano ha un guardaroba di mute per ogni stagione, anche quando non è la stagione da muta.

Il surfer italiano ha anche il sottomuta e i guanti e i calzari e il cappuccio e a volte anche in estate, durante un beach break con 20°C di temperatura in acqua. 

Magari ha un surfboard da bazar o lo affitta in una scuola. Sul surfboard l’italiano lesina, ma non sulla muta.

L’italiano vuole l’acqua come alle terme di Miradolo e odia lo sbalzo minimo di temperatura. Forse odia anche il fastidio di entrare in una dimensione liquida… è fatto così. Poi all’italiano piace vestirsi bene, secondo il trend del momento e la muta è tanto figa! 

Fa Marvel superhero e comunque si è scolpito il fisico da surfer in palestra con personal trainer e la wetsuit ci sta come il Grana Padano sul RIS8! Poi magari sta in acqua 1/4 d’ora e non riesce a raggiungere la line up, però è attrezzato come se dovesse stare in acqua 12 ore.

Mi è capitato anche di imbattermi in persone che hanno più wetsuit dello stesso spessore, casomai dovessero pucciarsi in acqua più di una volta. Per tacere di persone che ho visto entrare a luglio con wetsuit 4e3 prettamente invernali.

Ah, les surfeurs italien! 

Articolo di Francesco Aldo Fiorentino