Chiara Catalano: riot, fashion e sostenibilità

Chiara Catalano, vive a Palermo, è laureata in architettura e proviene da una famiglia di artisti e scienziati, ma di quelli seri. La passione per il design e la moda, un’innata creatività e il rispetto per la natura, inculcatogli dallo zio, l’hanno portata nel 2010 a creare il marchio Coccodrive, un brand di borse, pochette e accessori, prodotti riciclando tastiere per il personal computer in pvc colorato.

La sua visione si è evoluta negli anni in una linea di trench e cappotti customizzati, pezzi unici con slogan che inneggiano alla salvaguardia del pianeta. Oltre ai suoi interventi artistici su capi d’abbigliamento, crossover tra arte e moda, Chiara Catalano è curatore della galleria paterna Arte al Borgo di Palermo.

Ciao come stai e dove ti trovi?

Chiara Catalano: «Bene! Mi trovo a Palermo, ma non vedo l’ora di viaggiare di nuovo per lavoro o vacanza il prima possibile!»

Raccontaci, come ti sei avvicinata al mondo della moda? 

Chiara Catalano: «È stata l’arte a farmi avvicinare alla moda. Vivendo gran parte del mio tempo in una galleria d’arte, tra i colori ho cominciato a dipingere il mio guardaroba e non ho più smesso…»

Nel tuo mondo moda, arte e riciclo si contaminano a vicenda, ce ne parli?

Chiara Catalano: «Moda, arte ed ecologia in un progetto unico, in un legame profondo e affascinante. Nei miei capi il rapporto tra moda e arte e riciclo è in continua evoluzione poiché il filo conduttore di tutto è sostenibilità… un progetto in cui l’arte si allea al sociale e al rispetto dell’ambiente in favore di una moda etica e responsabile».

Vieni da una famiglia importante composta da scienziati e artisti, in che modo questo environment ha influenzato il tuo lavoro?   

Chiara Catalano: «Mio nonno, direttore dell’accademia delle Belle Arti di Palermo, esponente dell’arte del ‘900 Siciliano, mio padre pittore oggi esponente principale dell’arte contemporanea Siciliana, mio zio biologo marino e scienziato nonché precursore del riciclo urbano… Ma principalmente è la mia famiglia che mi ha trasmesso e insegnato l’amore e il rispetto per l’arte la natura. Mi sento felicemente e totalmente influenzata! Non poteva che andare così».

I tuoi sono pezzi unici che trasformi ma con un intento che va oltre la moda. Con essi intendi lanciare anche un messaggio ecosostenibile? 

Chiara Catalano: «Scelgo capi vintage o esistenti (non produco) e li rianimo dipingendoci su come se fossero tele, con slogan a favore dell’ambiente, disegni, operazioni matematiche con un solo risultato; respect. Utilizzo colori ecologici e vivaci, chi indossa i miei capi diventa un EcoAmbassador».

Come scegli gli slogan che abitano i tuoi capi?

Chiara Catalano: «Creo slogan che gridano positività, inclusione e salvaguardia del pianeta!»

La borsetta tastiera ti ha dato molta visibilità nel 2011, è stato questo a dare la spinta al tuo percorso di designer?

Chiara Catalano: «Sicuramente! La borsa tastiera è stato un progetto molto stimolante e divertente, un eco-accessorio, dove il RIUSO era alla base del progetto, così ho capito quanto fosse interessante questo connubio tra creatività e riciclo e lo sto portando avanti».

Ho letto che è stato tuo zio Elio a renderti così sensibile verso la salvaguardia del pianeta e dell’ecosostenibilità, ce ne parli?

Chiara Catalano: «C’era una volta un uomo che viveva a Palermo in una casetta in riva al mare, il suo nome er Eliodoro Catalano, ma i giornali non avevano tardato a ribattezzarlo UOMO PESCE. Mio zio studiò con il rigore di un vero scienziato la fauna marina, costruì un acquario, (Aquarium Panormitanume), diventò biologo marino, scrisse più di 200 libri e visse da autentico naturalista ambientalista, un  precursore del riciclo ecologista… mi insegnò  il significato del rispetto della natura».

Vedo uno spirito punk nelle tue creazioni, sei d’accordo?

Chiara Catalano: «Assolutamente! Direi uno spirito EcoPunk che si ribella al riscaldamento globale e che sostiene la salvaguardia del pianeta».

Come concili il tuo lavoro di designer con quello di gallerista?

Chiara Catalano: «Nel tempo la nostra Galleria ha iniziato a interessarsi di moda, ha anche un laboratorio creativo dove arte e moda interagiscono, riesco e dedicare il mio tempo alle mie passioni contemporaneamente».

Come si evolverà il tuo progetto?

Chiara Catalano: «Continuerò a fare arte e moda sostenibile, ho iniziato collaborazioni con diversi brand. Continuerò su questa strada, sperando di contribuire, tramite quello che realizzo, alla salvaguardia del nostro meraviglioso pianeta».

Dove si possono acquistare i tuoi pezzi?

Chiara Catalano: «Su richiesta sulla mia pagina Instagram, da Re(F)use a Roma, da Ilaria Venturini Fendi, da Montorsi (Modena), a Tokio da Faye Project e a breve sul sito to-get-there.com».

Quando crei ascolti musica e se si quale?

Chiara Catalano: «Sì sempre! Ascolto Pop, rock ma anche hit del momento e tante colonne sonore… viva la musica».