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Cowboy, Far West e Mr. Stetson: cavalca ragazzo, cavalca!

Sarà capitato a tutti di domandarsi, guardando un film Western, quando è nato il primo cappello da cowboy e chi lo ha inventato? Certo Stetson pare essere stato il primo, ma per capire cosa è il  Far West, più che al mito, dobbiamo pensare alla mitopoiesi che c’è dietro. 

La mitopoiesi è, in sintesi, la costruzione del mito su valori, anche estetici, condivisi, ma che con la realtà hanno poco a che fare. Entreranno come la luce di un faro, proiettando il mito del futuro ed escludendo la realtà. In genere, è difficile risalire alla mitopoiesi su cui si basa il mito perché in genere i miti sono consolidati nei secoli dei secoli, se non addirittura nei millenni.

Quello del Far West è un mito di circa poco più di 150 anni, ed è facile trovarne le origini visto che abbiamo ancora a disposizione foto (dagherrotipi) e stampe. 

Sul West è stato costruito il mito fondante degli USA per cui è stato necessario modificare la realtà. É importante tenere presente che il mito del Far West è stato costruito da chi abitava all’Est perché lì c’erano i giornali, le fabbriche, la manodopera e Das Kapital, baby!

Mentre nell’Ovest c’erano gli indiani e i baroni del bestiame, che allevavano per mandare all’Est. Bene o male convivevano fino all’arrivo dei coloni prima e dei pionieri poi. Giunti per ultimi erano dei morti di fame oltre che i protagonisti dei romanzi di P.P.P. Venivano dall’Est con le loro pulci, i pidocchi e il loro cuorcontentoilcielaiuta. Siamo nel 1865, grossomodo, tanto per datare il Far West. 

I cowboy non sono altro che vaccari che spostano mandrie dal Texas verso Chicago, dove ci sono i macelli e le aziende che iscatolano au go-go per sfamare gli yankee e gli immigrati dall’Europa che arrivano a milioni per fare prosperare das kapital.

Nel Far West la maggior parte delle case non erano di legno. Anche i fortini di legno erano pochi. Per lo più le case erano raffazzonate con argilla o tufo, non molto dissimili dai wigwam degli algonchini e gli hogan dei navajos.

Circa i cappelli, i pionieri non portavano i tipici da cowboy come li vediamo nei film western. Nemmeno i cowboy li portavano.

Indossavano cappelli di foggia varia tra cui cilindri, cappelli da marinai e bombette, per lo più. Copricapi residuati della guerra civile americana (Unionisti o Confederati). Non portavano nemmeno i cinturoni con le Colt. Le pistole venivano infilate nella cintura dei pantaloni, a dirla proprio tutta, e le Colt erano molto meno diffuse di oggi.

Poi c’erano i sombrero del vicino Mexico, che erano di paglia e più pratici, e i cappelli della cavalleria che erano tipo dei cappelli Fedora.

Ecco che arriva Mr. John Batterson Stetson del New Jersey, figlio di un cappellaio. Partito per la gold rush ma non trovando il gold, aveva vagato per la frontiera rimanendo colpito dai sombrero dei messicani. Così, una volta tornato all’Est, aprì una fabbrica di cappelli, a Philadelphia, in Pennsylvania.

Fu John Batterson Stetson a elaborare, quindi, il primo prototipo di quello che sarà il cappello da cowboy.

Paradossalmente, il cappello Stetson si affermò prima a Philadelphia tra gli uomini di affari. Ebbe poi molto successo in Texas, anche lì tra i businessman; tra i proprietari di ranch e, solo infine, tra i cowboy. Sempre per rimanere nel paradosso, però, il Far West non era ormai più così far e la frontiera era ormai tramontata. 

Infatti, il cappello da cowboy ha assunto la forma definitiva – con la tesa ai lati rivolta verso l’alto – solo con l’arrivo dell’automobile, quando i cowboy venivano portati al ranch ammassati tra loro. Per occupare meno spazio, quindi, presero a ripiegare le tese verso l’alto e dopo un po’ iniziarono a essere prodotti dalla Stetson direttamente così.

Sarebbe ingiusto chiudere l’articolo senza menzionare l’alta statura morale di Mr. Stetson che, in un’epoca di capitalismo di ventura e di pochi riguardi verso i lavoratori, dava ai suoi operai salari molto superiori alla media, possibilità di istruzione per loro e loro i figli, alloggi, attività ricreative e assistenza sanitaria: aveva addirittura costruito un ospedale gratuito a fianco alla sua fabbrica! Giddyap gringo!

Articolo di Francesco Aldo Fiorentino