É morto Pelé. É morto il numero 10. Colui che ne inventò il mito colorando il calcio di verdeoro. Colui che ha incarnato il gioco del calcio. Sì, con Pelé è morto il gioco del calcio, proprio qualche giorno dopo che Messi è diventato Campione del mondo, l’ultimo, grande, vero, numero 10.
Era questo il senso che 11 anni fa mi spinse a scegliere C’era una volta O Rei come titolo della trasmissione radiofonica che, dal 2011, ha raccontato e racconta il CalcioPop. Prima che nascessero gli storyteller. Perché: «Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio», come disse un altro signore del calcio, in un portoghese un po’ più stretto e duro di quello di Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, Dico per mamma e papà.
Edson fu un errore dell’anagrafe. Il vero nome sarebbe dovuto essere Edison, come Thomas Alva Edison. Colui che inventò la lampadina, forse, ma che di brevetti ne depositò più di mille in carriera. Un po’ come Pelé, che inventò il calcio e che di gol ne fece molti più dei brevetti dell’inventore americano, forse.
I numeri non contano di fronte alla poesia. A nessuno interessa davvero quante sillabe abbia un verso o che tipo di rima abbia scelto il poeta. Sono aspetti che lasciamo volentieri ai parrucconi che si scannano per decidere se sia meglio Pelé o Maradona, Messi o Maradona, Messi o Pelé, Cruijff o il ragazzo del bar che un giorno si ruppe il ginocchio e oggi fa il portiere, di notte. A noi interessa la poesia. Interessano i sogni. Interessa O Rei.

Il sogno di indossare il numero 10. Il sogno di essere Pelé, per strada, al parco, al campetto e, un giorno, in uno stadio vero. Ognuno ha il proprio O Rei personale, ma dal 29 giugno 1958 – il giorno in cui il mondo scoprì Pelé – per tutti, il migliore sarà sempre apostrofato da un: «…ma chi sei? Pelé?».
Sì, perché Pelé non era solo il migliore, Edson il calcio lo ha inventato. Ha acceso la lampadina. Come ha scritto Gianni Rivera sui suoi social:
Altafini mi ha raccontato una volta che Pelé era bravo anche in porta. Un giorno, prima di iniziare gli allenamenti con il Santos, la sua squadra, si mise d’accordo con l’allenatore per fingersi un nuovo portiere che voleva essere assunto. Nessuno si accorse che era lui e parò tutti i tiri che gli fecero i compagni dal limite dell’area di rigore! Questo è sufficiente per capire chi è stato.
C’era una volta O Rei nacque per questo motivo. Il sogno di ogni bambino che si innamora del calcio è diventare una leggenda. É diventare come Pelé, che sia indossando la 10 del Brasile o battendo la Seleçao in finale. Era il sogno di Roberto Baggio, come di qualsiasi calciatore sia nato dopo quel 29 giugno 1958, quando il mondo scoprì Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, Dico per mamma e papà.
Per questo sono sempre stato contrario al ritiro delle maglie dei campioni. É come dire a un bambino che, anche se indossa il costume dei supereroi, non avrà mai i superpoteri.
Avrà tutta la vita per impararlo, che bisogno c’è di spiattellargli in faccia che Babbo Natale non esiste? Io, ad esempio, vorrei ancora credere a Babbo Natale, ai supereroi. Vorrei continuare a credere nel calcio e nei numeri 10, ma i numeri 10 sono morti e anche il calcio è in fin di vita.
Forse, per la prima volta nella vita, penso sarebbe giusto ritirare una maglia, non dal Brasile o dal Santos, ma dal calcio.
Sarebbe la giusta conclusione di un processo iniziato osannando chi il numero 10 lo odiava perché gli rubava la scena. Rubava la scena agli schemi, all’orchestra, all’organizzazione. Oggi, che il centravanti è lo spazio e che alla fantasia è stata scelta la diagonale, che senso ha mantenere in vita il numero 10? Oggi che Pelé è morto e con lui è definitivamente morto il calcio come sogno, che senso ha mantenere la maglia numero 10?
Che senso ha che nel calcio si usi ancora il pallone? Tanto, a breve, anche il pallone sarà virtuale. Verrà sostituito da un algoritmo, mentre a noi resterà solo da raccontare ai bambini che: C’era una volta O Rei… e che nessuno è mai stato o sarà mai, neanche lontanamente, come Pelé. Perché nessuno può sostituire il calcio e il calcio è morto. É morto Pelé. É morto il numero 10.