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Napoli e Inter brillano a un mese dal Mondiale

Napoli e Inter, ieri sera, tra il Maradona e il Nou Camp hanno risollevato le sorti del calcio italiano nella massima competizione continentale. Restiamo in attesa dei risultati di Europa League e Conference League. Senza nulla togliere a queste due competizioni, però, è difficile avere un quadro completo fino alle retrocessioni. É difficile darne un giudizio oggi, com’è difficile mantenere il tasso di concentrazione per i Club. La stessa Roma, vincitrice della Confederation Cup, fece un girone orrendo l’anno scorso. Sono competizioni che suscitano interesse nelle fasi ad eliminazione, quando in ballo entrano anche i Club più prestigiosi. Purtroppo sono d’accordo con il discorso fatto da Florentino Perez qualche settimana fa (intervista completa).

Per risolvere un problema prima bisogna riconoscerne l’esistenza. Il nostro amato calcio in Europa è malato e sta perdendo la leadership. I giovani s’interessano sempre meno al nostro sport, chiedono un prodotto di qualità che le attuali competizioni europee non offrono. Con tutto il rispetto, riteniamo che queste competizioni debbano cambiare per offrire un prodotto di qualità per tutta la stagione.

Tornando al punto iniziale: Napoli e Inter, ieri sera, tra il Maradona e il Nou Camp hanno risollevato le sorti del calcio italiano in Champions League…

…dopo il disastro della Juventus e la seconda sveglia presa dal Milan in due match contro il Chelsea. É vero, la partita di San Siro non può fare troppo testo per come si è sviluppata, ma resta che il Chelsea ha dominato all’andata e che il ritorno lo ha gestito e amministrato da grande squadra.

Tolgo subito il dente: rigori ed espulsione. Premesso che, a mio parere, i rigori andrebbero assegnati solo dal tentato omicidio in su, tutta questa polemica mi pare un po’ esagerata. Il rigore ci sta senza grandi dubbi e l’espulsione va di conseguenza. Per quello che si vede negli ultimi anni sui campi di calcio, non mi pare nulla di così incredibile, anzi. Tomori ha sbagliato, si è trovato a inseguire e ha vistosamente tentato di aggrapparsi all’avversario per tre volte. Mount è stato onesto a non cadere e a provare a concludere, seppur visibilmente sbilanciato. Arriva a colpire di punta, in modo poco coordinato. Purtroppo, il rigore c’è. L’espulsione segue il regolamento, che reputo sbagliato ma tant’è. Un arbitro inglese non avrebbe fischiato, Mount stesso si è stupito, ma questo non significa che un arbitro tedesco non reputi la condotta anti-sportiva peggio di un fallo tosto ma onesto in mezzo al campo.

Tomori è stato poco furbo e l’arbitro un po’ protagonista, da lì per tutta la partita. Capita. Non può essere quello il problema.

Non amo per niente la nuova linea arbitrale. Mount si é comportato come ci si dovrebbe comportare sempre e come avviene in Inghilterra, però un arbitraggio pessimo non é una cosa che non si vede mai, é spesso così. Succede a tutti. Purtroppo.

Peggio degli arbitri attuali, però, c’é la linea italiana del complotto perenne. Come se in Europa temessero le italiane… ma de che? Il Napoli, quindi? L’Inter contro il Barcellona coccolato dalla UEFA? La Roma in Conference League?

Dare sempre la colpa agli altri non é un bel modo per crescere. L’arbitraggio é stato pessimo, pazienza. Fatto resta che il Milan ha le possibilità per passare il turno dimostrando di essere meglio di Dinamo e Salisburgo. Saranno due partite difficilissime, perché purtroppo il livello del calcio italiano é basso, non per colpa degli arbitri.

Questo dovrebbe essere il pensiero di tifosi e Media. Capisco i tifosi, ho fatto 20 anni di Stadio anch’io, poi seguendo il calcio per lavoro ho smesso di tifare e seguo il calcio per pura passione e mestiere, non i Media. Non posso accettare cose come l’articolo sulla Gazzetta dello Sport che bullizza un arbitro disegnandone Il Profilo come durante le inquisizioni.

Bisognerebbe pensare ai problemi veri per risolverli, non agli arbitri. Qui torniamo alla frase di Florentino Perez citata poco sopra.

Il calcio italiano deve cominciare a parlare dei problemi veri, che ha e che riconoscono in tanti. Purtroppo, ogni volta che tutti parlano di un problema, la classe dirigente del calcio italiano va esattamente nella direzione opposta. Sembra lo facciano apposta. Così ci troviamo una Nazionale che non va ai Mondiali e squadre di Club che nell’Europa di prima fascia fanno le comparse.

Il Milan Campione d’Italia, in un Girone abbordabile, potrà recuperare. Giocare al Stadion Maksimir non è facile, io ci sono stato a vedere la Dinamo. Vincendo a Zagabria se la giocherebbe con il Salisburgo, che sento da tutti dire essere più debole del Milan. Io non ne sarei così sicuro. Vedremo.

La Juventus dei grandi investimenti è crollata ad Haifa. É fuori dalla Champions League e rischia anche di rimanere fuori dall’Europa League, se non fa almeno un punto contro PSG o Benfica. Competizione che, tra l’altro, se dovessero riprendersi, avrebbe i numeri per vincere.

Potrebbe essere l’Europa League la chiave d’accesso alla prossima Champions League per la Juventus. Il Campionato, dopo la sconfitta contro il Milan, non sarà facile da raddrizzare, viste: il Milan che difende il titolo, il meraviglioso Napoli, l’Inter in ripresa, Atalanta e Udinese che per me non sono delle comparse.

Anche la Juventus, però, deve capire quali sono i problemi reali. In questo caso, come per i complotti europei contro le italiane, dare ossessivamente la colpa ad Allegri non è una soluzione.

Tolgo l’altro dente. Al netto delle colpe evidenti che un allenatore, come qualsiasi Manager d’azienda, ha se le cose non funzionano, penso che Allegri sia l’unica risorsa, in seno alla Juventus, in grado di portare il Club fuori dalle sabbie mobili in cui sta sprofondando. I calciatori, tra sopravvalutati e timidi, non stanno certo mostrando di valere granché. Penso che gran parte della colpa sia del Tour estivo della Juventus. Molte squadre che hanno preferito i soldi alla preparazione, quest’anno frenetico e compresso, stanno faticando. Fisicamente non reggono. Mentalmente la Juventus, ormai, non c’è più e le gambe vanno ancora meno. I primi 20 minuti contro il Milan la squadra sembrava funzionare, poi si è squagliata e non ha fatto meglio ad Haifa. Più che dare la colpa ad Allegri, la darei a proprietà e dirigenza. La Società è inesistente.

Milan, Inter, Napoli, per fare tre esempi comodi, vicini, e diversi, dimostrano che il funzionamento della Società condiziona forse anche più dell’allenatore il rendimento della squadra.

Il Milan, sistemata quella, ha cominciato a funzionare perfettamente in ogni componente, anche se avrei qualcosa da dire sulle divise firmate Off-White, ma stendo un pietoso velo. L’Inter segue l’andamento ondivago della sua proprietà, capace di rassicurare e far tremare il suo popolo in un giro di Rolex. Il Napoli, fatta pace nella mente del Presidentis, sembra essere riuscito a fare quel salto di qualità come l’Atalanta che sembrava confusa e invece è lucidissima.

Napoli e Inter, ieri sera, hanno risollevato le sorti del calcio italiano in Champions League.

Il Napoli ha fatto la quarta super prestazione europea consecutiva e si è qualificato, con punteggi record, agli Ottavi di finale. Oggi potrà prendere fiato mentre le altre ansimeranno per tagliare il traguardo. Il limite del Napoli potrebbe essere quello dichiarato da Spalletti: saprà dosarsi? Per ora hanno affrontato tutto a tavoletta, sapranno rallentare quando bisognerà tirare il fiato o fare dei calcoli? Lo vedremo, probabilmente nel 2023. Dovesse avere dei cali a un mese esatto dalla pausa per il Mondiale, vorrebbe dire che era tutto un bluff e non credo lo sia.

L’Inter si è rimessa in carreggiata e ha portato a casa una prestazione eccezionale al Nou Camp. Non è bastata per vincere, solo perché ad Asllani si è annebbiata la vista e hanno tremato le gambe (come dargli torto alla prima in uno stadio che faceva venire l’ansia ai grandi della storia). É bastato per sorridere e arrabbiarsi per non aver vinto. É sufficiente a riappacificarsi con il pubblico e con Inzaghi, cui hanno dato del pirla, al pari di Allegri, per un mese. L’Inter non correva, oggi corre. La testa si è riaccesa e le gambe viaggiano di più. L’allenatore è sempre lo stesso. Torna Lukaku. Un mese è un po’ poco per rimettersi in carreggiata in Serie A. 8 sono i punti dal Napoli, 5 quelli dal Milan, come le partite da qui al Mondiale.

Credo che l’Inter, da qui al Mondiale, possa solo sperare di rosicchiare un po’ di punti a Napoli e Milan, sperando che, nel mentre, non tenti la fuga nessun’altra.

Ora ci sarà una settimana di riposo per le Big, ci sarà la Coppa Italia. Potrenno tirare il fiato e recuperare qualche infortunato, prepararsi, insomma, per lo sprint finale. Un mese che per molti dovrà essere giocato tutto d’un fiato, mentre per il Napoli andrà giocato con astuzia: ne sarà capace?