comunisti con il rolex

Comunisti con il Rolex

Tra le branche delle attività illegali del crimine, da qualche anno, è entrato a gamba tesa il furto del Rolex. Viene poi rivenduto attraverso loschi Compro-oro o nella galassia di Internet. 

Se hai un Omega o un IWC puoi farla franca, ma con il Rolex non hai scampo. Sei nel target della criminalità indie o corporate che sia.

Come vedremo tra qualche riga, l’offerta non riesce a soddisfare la domanda ma il crimine invece sì. É una legge di mercato che in un certo senso contraddice la teoria della mano invisibile di Adam Smith.

Gli individui generano ordine sociale e sviluppo economico nonostante non agiscano con l’intenzione di generarlo, ma con quella di perseguire il proprio interesse personale. 

In questo caso come in altri avviene il contrario. Avviene anche il contrario che nel famoso postulato della domanda e dell’offerta.

In un libero mercato la domanda, intesa come la quantità richiesta di una cosa, è inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso.

Cioè, più una cosa costa, minore è la richiesta della cosa. Viceversa, l’offerta fa all’opposto: ad un aumento del prezzo aumenta la quantità. In strane congiunzioni astrali la domanda e l’offerta si incontrano creando l’equilibrio di mercato. Tuttavia casa Rolex, che è una fondazione e un ente di beneficenza non-profit, ha una produzione limitata anche a causa della scarsa disponibilità del calibro base (usato per il Daytona) Zenith El Primero e non riesce a soddisfare la domanda con l’offerta. Così, la domanda si rivolge all’offerta dell’usato, del secondo polso, che è un pò una giungla. Visto che abbiamo con facezia tirato in ballo Adam Smith non possiamo con non meno facezia non tirare in ballo Karl Marx ed un frase erroneamente attribuitagli. 

La proprietà è un furto.

Che, in effetti, era di Pierre Joseph Proudhon.

Perché molti proprietari di Rolex di secondo polso, spesso e a loro insaputa, si trovano a possedere un bottino frutto di un furto.

Come siamo arrivati a questa situa paradossale? Cosa ha portato ad una tale richiesta  da interessare e coinvolgere il crimine? E perché specificatamente questo brand di orologi e in particolare alcuni modelli? Si tratta di abile brand-placement?

In effetti, la smania di possesso a tutti i costi degli orologi di questo brand nell’ultimo decennio ha raggiunto livelli parossistici difficilmente giustificabili. Ne è conseguita una super valutazione in progressione esponenziale difficile da spiegare… ma ci proviamo.

In effetti il Rolex intraprende il viatico per diventare il Rolex come lo conosciamo nel 1952.  Grazie al capitano Robert Maloubier e al sottotenente di vascello Claude Jean Riffaud. Fondarono il reparto di commando sommozzatori incursori della marina francese. Si trovarono di fronte alla necessità di avere tra la loro dotazione un orologio efficiente, visto che il controllo del tempo è un fattore primario nelle missioni militari. In un esemplare caso di destini incrociati l’amministratore delegato di Blancpain Jean Jacques Fiechter, appassionato sub, scampato per un pelo ad un’embolia per i tempi stimati approssimativamente, stava occupandosi personalmente del progetto di un orologio subacqueo meccanico che fosse preciso, impermeabile, automatico, amagnetico e leggibile chiaramente, sia negli abissi marini che di notte. I due commando, venuti a sapere degli esperimenti di Fiechter, lo contattarono, scoprendo di  essere alla ricerca di un orologio subacqueo con le medesime caratteristiche che soddisfacessero le stesse esigenze.

Con il Blancpain Fifty Fathom era nato il primo orologio submariner, da cui sono derivati i vari submariner di Rolex, Omega, Seiko e via discorrendo.

Tornando quindi al brand Rolex in quegli anni era un ottimo brand di orologeria che se la giocava tra altri ottimi brand di orologeria. Non era né il più caro, era piuttosto economico, né il più ambito. Era ben lungi dal rivaleggiare con la maison Blancpain. L’ascesa inarrestabile di Rolex è però vicina, a poco più di un lustro dall’innovazione di casa Blancpain.

Quando nel 1959 Fidel Castro, Ernesto Che Guevara e Camillo Cienfuegos entrarono a L’Avana dopo avere deposto il dittatore Fulgencio Batista, non pochi notarono che al polso indossavano dei Rolex GMT. Anche altri comandanti delle Forze Armate Rivoluzionarie avevano gli stessi orologi. Rolex GMT e Submariner. Probabilmente fu in quegli anni che prese piede il modo di dire Comunista con il Rolex.

Come mai quei tipi, che avevano vissuto alla macchia, tra stenti e precarietà, avevano al polso i GMT?

La domanda trova spiegazione nel fatto che Rolex  produceva quei due ottimi, precisi e solidi modelli di orologio, derivati dal Blancpain Fifty Fathom. In quanto tali erano molto diffusi e reperibili anche di seconda mano e con un prezzo un po’ più basso del miglior Seiko in commercio. In quanto derivato dal Blancpain Fifty Fathom andava a pennello per le rapide incursioni da guerriglia. Inoltre consentiva di essere sintonizzati su due fusi orari (L’Avana e Mosca) . 

Si trattava sostanzialmente di una scelta pratica mirata all’efficienza. Come lo era stata la scelta delle pistole Colt 45 M1911 e Luger P08 per Che Guevara e Browning Hp 35 Cal. 9 per Castro e Cienfuegos. Così la suggestione che ne derivava era di un orologio legato all’azione ed in un certo senso “rivoluzionario” e li iniziò a prendere lo stile. 

La maison svizzera Rolex prese la palla al balzo e partì con una campagna pubblicitaria su riviste per uomini in cerca di riferimenti di stile come Play Boy, Esquire, ecc… con foto dei due giovani leader con ingrandimento del Submariner e del GMT.

Caduto morto in Bolivia Che Guevara aveva due GMT (ghiera nera e ghiera Pepsi), uno in tasca e uno al polso, di cui si appropriò l’agente della C.I.A. Felix Rodriguez, dando così inizio all’usanza del furto del Rolex.

Castro sostituì poi negli anni il suo GMT con un più pratico Casio digitale al quarzo. Nel 1962 la produzione scelse per il polso di James Bond interpretato da Sean Connery. Sembra, infatti, che uno dei motivi fosse che non in Inghilterra non ci fosse un brand di orologi decente e, dal momento che prima di diventare elvetica la Rolex era inglese perché fondata da due fratellastri inglesi… Fatto resta che il Rolex Submariner aprì la breccia nell’immaginario riferito all’uomo di azione e impavido.

Nel 1969 uscì nei cinema Indianapolis, pista infernale (Winning) con Paul Newman che interpreta un talentuoso e tormentato outsider che gareggia nella infernale (appunto!) pista di Indianapolis. Per caratterizzare il personaggio, Frank Capua, interpretato da Newman, la produzione scelse come orologio il Rolex Daytona che, all’epoca, costava meno degli equivalenti  Breitling, Heuer e Omega ma non era meno affidabile. Anche questo è un colpaccio per la maison orologiera svizzera che non manca di sfruttare. Così il Daytona, che non è che andasse a ruba, iniziò ad andare a ruba nel vero senso della parola. Decretò la fine del trend degli orologi sottili,fino creare una vera e propria Daytona-mania che porterà ad attese via via sempre più lunghe per gli acquirenti.

Se negli 80’s le attese sono di mesi e mesi nei 90’s sono attese di anni per potere acquistare un Daytona. Fino ad arrivare al punto che costava più di secondo polso in acciaio che nuovo d’oro, in quanto reperibile in tempi minori.

Nella maison Rolex sono stati abili a sfruttare delle circostanze adatte a un abile product placement. Infatti, il Rolex diventa in breve oggetto del desiderio per uomini che vogliono apparire eleganti e d’azione. Non meno negli anni ’90, quando diventa molto chic, tra le le milanesi indipendenti e dinamiche, sfoggiare al polso dei vistosi GMT e Submariner . 

Nel nuovo millennio i Rolex – e nella fattispecie Daytona, GMT e Submariner con le ghiere nelle varie declinazioni e di dimensioni sempre più grandi per adeguarsi con riluttanza al trend di altre maison – iniziarono a venire associati alla figura di affaristi rampanti, politici politicanti , maneggioni vari e ricchi cafoni. Fino ad arrivare ad oggi, al polso di criminali e gentaglia. Per questo ha perso un po’ di appeal agli occhi di chi ha sempre amato, per esempio, i Submariner. Ha portato alcuni ad orientarsi verso i Submariner Tudor, in dotazione ai  Navy Seals e alla Marina francese (è iniziato tutto li!). É la consociata di Rolex e, in quanto a prezzi, soprattutto in ambito vintage, si distanzia sempre meno da quelli della consociata maggiore. Motivo per cui, per gli amanti degli orologi del tipo submariner in cerca di una altra ottima alternativa possono indirizzarsi sul Seiko 6105-8110 Prospex ribattezzato Captain Willard perché indossato da Charlie Sheen nel film di F.F.Coppola Apocalypse Now che interpreta appunto il Capitano Willard. Tuttavia anche il  prezzo del Captain Willard inizia ad essere sempre più elevato.