Siamo giunti al terzo appuntamento di Arte in una domanda, rubrica di Linda Ferrari per RIS8Lifestyle. Ha incontrato Alessandro Guerriero, il cui Design Romantico non ha certo bisogno di presentazioni.
Nella terra in cui vi porto oggi l’atmosfera è permeata da una leggerezza pensosa che non scende a compromessi. Benvenuti nel limbo tra arte e progettazione.
Potrei iniziare raccontando di Alessandro Guerriero (PREMI QUI) come del fondatore di Alchimia, nel 1976. Il movimento che rompe con la tradizione e che guarda oltre l’oggetto ergonomicamente ben fatto. Si concentra sull’amore e sull’umanità con cui esso è progettato, conferendogli un’anima, una connotazione romantica, ponendo l’uomo al centro di tutto.
Potrei dirvi che Alessandro Guerriero ha rivoluzionato i canoni. Non vi dico quali perché li ha cambiati tutti. Oppure potrei parlare del Compasso d’Oro da lui ricevuto nel 1982 o della fondazione di Domus Academy nell’’87.
Mi sono resa conto che parlare di Alessandro Guerriero è complicato. É stato il personaggio più complicato su cui abbia mai fatto ricerca, perché lui è tutto e il contrario di tutto. Ha l’anima di un bambino e la padronanza progettuale che solo pochi hanno avuto.
Per Alessandro Guerriero vi è una verità ma anche la verità opposta alla verità potrebbe essere plausibile se non migliore rispetto alla precedente.
Su questo si fondava la prima vera NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) diretta da lui e dove io lo conobbi. Ne rimasi affascinata, ma anche intimorita… di quel timore che incutono le persone così eclettiche e geniali.
La bellezza dei progetti di Alessandro è nella pulizia. Una bellezza pulita perché equa e sincera. Il suo lavoro rompe gli schemi. Si espande come lunghe radici di un grande albero nei luoghi più disparati: carceri, scuole, case famiglia, riviste, teatri, musei internazionali, accademie.
I frutti di questo albero portano nomi eccentrici e beckettiani. Troviamo gli Pseudo-abiti realizzati per Yoox, la scuola non-scuola gratuita Tam Tam, Ollo, la rivista senza messaggio. E poi ancora: la collezione O per le Officine Tamborrino, Normali Meraviglie per la Fondazione Sacra Famiglia, la collezione Zabro per Zanotta e molto molto altro.
Non a caso il mio elenco è una commistione di prodotto, opera, progetto, perché appunto è questo il grande ecclettismo in cui Alessandro Guerriero è maestro.
Quando gli ho proposto questa intervista mi ha risposto con:
«Il mio ideale di intervista è che tu mi faccia una domanda lunghissima ed io ti risponda sì oppre no. Questo è il mio vero ideale.
Con il cuore Io mi auguro che tu non risponda così alla mia domanda perché vorrei sapere tanto da te, magari qualcosa che ad altri non hai mai detto.
Al fine di tutto, quindi, la domanda che ho per te, dopo che insegni che l’oggetto ben fatto è realizzato da: «Artigiani capaci di lavorare con onestà e rigore» (ho amato questa frase tratta dal libro di Giacomo Ghidelli Alessandro Guerriero. Senza titoli nella storia del design), è la seguente:
Qual è la stravaganza progettuale più audace a cui ci si potrebbe dedicare in tempi sempre più a-social-i come questi?
Il Robot Romantico
Nel tempo del lavoro immateriale non solo non è possibile conservare una rigida divisione tra produzione intellettuale, azione politica e cultura: è addirittura impensabile distinguere il lavoro dal resto dell’attività umana. Se nel regime fordista, come dice Paolo Virno, l’intelletto restava fuori dal ciclo produttivo, nel post-fordismo attuale — al contrario — lavoro e non-lavoro sviluppano una identica produttività basata sull’esercizio di generiche facoltà umane come il linguaggio, i sentimenti, la socialità, l’estetica, ecc.
Come sarà il lavoro del futuro
I vari generi del design classico sono basati sull’idea di merce, una merce tradizionale: oggetti, mobili, strumenti, cose e architetture costruite dall’uomo con le macchine, più o meno in serie, più o meno a mano.
Durante due secoli l’industria ha operato, nel bene e nel male, secondo tutte le possibili combinazioni e ha raggiunto tutti i punti, le situazioni, i mercati più lontani del globo: industria vera, industria finta, artigianato industriale, industria artigianale.
Ma il sistema produttivo tradizionale è al tramonto, sta per uscire dal luogo di protagonista.
La sua ipotesi fu quella di generalizzare la ricchezza tramite la tecnologia, e pertanto di raggiungere l’utopia del benessere diffuso.
La realtà dice invece che il fenomeno della diseguaglianza è aumentato, è divenuto irreversibile, è una caratteristica fissa dell’umanità.
Come possiamo immaginare il lavoro del futuro
Dopo l’esperienza nucleare e quella spaziale, ora siamo di fronte a un sistema industriale assolutamente nuovo, quello dell’informatica.
A esso corrisponde un diversissimo genere di merce, di ideologia, di estetica, di utopia, di lavoro, di produttività, di commercio: la neo-merce filosofica, per così dire, del design neomoderno.
Esso induce a pensare a qualcos’altro rispetto al vecchio progetto del design consumista, cioè a modelli, metodi, processi, oggetti, radicalmente diversi.
Il futuro delle nuove cose, del nuovo consumo, è assolutamente sconosciuto, nonostante molte previsioni e alcuni primi approcci: gli appartengono gli oggetti di domani, forse quelli del nuovo millennio.
Se cerco di immaginare questi oggetti, li vedo leggeri, discreti, psichici, anti-meccanicisti, quasi evanescenti e senza forma, da usare e comandare a voce o con soffio: degli “oggetti-non-oggetti”, una merce virtuale.
Dalla fabbrica tecnologica alla fabbrica pensante: personaggi “altri” rispetto a oggi, gli operai-intellettuali, ammireranno l’uscita spontanea di questi oggetti dalle fabbriche automatiche, astratte e concettuali.
Questa indagine la vorremmo fare
ad ampio raggio
Dobbiamo ottenere
almeno una cinquantina
di documenti selfie
da architetti/artisti/visionari/designer….
Una vera indagine antropologica
Senza distinzione di ceto
Senza limitazioni ideologiche
Senza costrizioni progettuali.
Il Dvd verrà dato urbi et orbi
Intendo dai progettisti ai media…
Cominciamo a individuare i lavori del futuro
(Molti sono veri)
Altri di fantasia
Il guerriero del corridoio
Lavoratore da remoto
Utente al desktop
Posta privata
Asilo nido in famiglia
Assistente Ebay
Allevamento di lumache
Nailartist
Nanomedico
Agricoltore verticale
Manager di avatar per l’insegnamento
Broker del tempo
Home stager(Da completare a piacimento)
…
…
Nella fase successiva si chiede
agli stessi designer/artisti/architetti…
di realizzare
altrettanti modelli tridimensionali
che verranno
posizionati in vari luoghi
Negozi?
Musei?
Gallerie?
Supermarket?
Tutti i modelli
verranno presi in considerazione
verranno selezionati,
presi in carico
e molti realizzati
e
costituiranno
una vera collezione
Questa metodologia progettante
diventa
una vera e unica
fabbrica del futuroIl paradosso, cioè, di un’informatica intesa come arte applicata essa stessa, come artigianato per robot, come mestiere per mani di robot sentimentali.