Gli Alt-J in realtà prendono il nome dal ∆, che può anche sembrare un semplice triangolo. In realtà si tratta della lettera delta dell’alfabeto greco, un simbolo che sul computer Mac appare con la combinazione dei tasti Alt e J.
Iniziate ad alzare il volume delle vostre cuffie perché stiamo per conoscere una delle più particolari band della nostra musica qui su RIS8.
Nella loro biografia, il chitarrista-bassista Gwil Sainsbury spiega che questo simbolo nelle equazioni matematiche, è usato per mostrare il cambiamento. Loro lo usano un po’ per tutto, dagli autografi alla finale dei post sui Social Networks. Gli Alt-J sono quattro amici universitari: Gwil Sainsbury che da tempo lasciato il gruppo, Joe Newman, Gus Unger-Hamilton e Thom Green. Si sono conosciuti in una lavanderia, quella comune del campus universitario.

Il loro nome però è il finale di un percorso di scelte che comprende Daljit Dhaliwal e Films.
Il primo brano prodotto e pubblicato ufficialmente fu Matilda, prodotta insieme a Charlie Andrew. La composizione ha qualcosa di speciale infatti dall’inizio alla fine c’è il riferimento all’ultima scena del cult thriller Leon di Luc Besson.
Nella pellicola francese, Mathilda, è interpretata da una giovanissima Natalie Portman ma in realtà i loro primi quattro lavori sono degli EP registrati a Londra e contengono: Breezeblocks, Hand Made, Matilda e Tessellate. Nell’ottobre del 2011 inoltre il gruppo ha pubblicato un vinile nel formato da 7″ contenente Bloodflood e Tessellate per la Loud and Quiet Records.
Il primo lavoro sotto l’etichetta Infectious Records è del 2012: si tratta di un vinile da 7 pollici di forma triangolare; contenente i brani Matilda/Fitzpleasure, seguite da Breezeblocks.
Così facendo gli Alt-J anticiparono l’uscita del loro album di debutto An Awesome Wave e subito dopo vinsero il British Mercury Prize del 2012.
Per lo stile eclettico, con miscugli folk, dump pop e alternative, gli Alt-J sono stati paragonati agli Hot Chip, ai Wild Beasts e agli Evervthing Everything.
Il dischi che ci interessano molto sono Relaxer e il suo seguito Reduxer, che arriva tre anni dopo il bellissimo This Is All Yours. Joe Newman, il cantante del gruppo, ha una voce particolarissima che a primo ascolto vi piacerà oppure vi farà impazzire. Se amate le cose originali e non ad esempio la solita intonazione da parac***, questo gruppo fa’ al caso vostro.
Relaxer è il terzo album in studio al centro di una strada percorsa tra il Mercury Prize e una nomination ai Grammy.
È stato registrato non a caso agli Abbey Road Studios di Londra. Sappiamo benissimo perché sono così famosi quelle 8 mura e soprattutto perché la regina Elisabetta II l’ha inseriti tra i monumenti nazionali. Per il lancio del disco, hanno addirittura creato un sorta di presentazione in videogioco che potevate trovare sul loro sito ufficiale.
Gli Alt-J in questo disco sono determinati e sono affascinanti anche per i suoni un po’ alternativi che restano però nei gusti del proprio menù.

Relaxer è fatto di otto potenziali hit che giocano ancora una volta molto con le dinamiche, tra frenate improvvise e successive esplosioni, testi fatti di claim, piccoli racconti e frasi nonsense.
All’interno troviamo anche dei synth che contro ogni pronostico, si sposano in maniera perfetta con i fiati epici e chitarre classiche ma anche distorte. I contrasti sono l’essenziale di questo disco e i fraseggi di Ellie Rowsell dei Wolf Alice sono la novità più particolare di questo lavoro.
La forza degli Alt-J nata sui banchi di scuola a Leeds, è questa voglia di rendere particolare un dettaglio che stranamente noti al primo ascolto e Reduxer che è il seguito dell’album prima citato, per noi è tra i migliori del 2018.
Gli stessi brani sono stati ricomposti e riarrangiati da geni indiscussi come Terrace Martin. Artista, produttore e polistrumentista tre volte nominato ai GRAMMY. È uno dei migliori musicisti jazz del mondo ed è diventato una figura chiave nella scena hip-hop di LA. Tra le sue produzioni ci sono quelle per Kendrick Lamar, Travis Scott, 2 Chainz, Snoop Dogg, Stevie Wonder, Pusha T, GoldLink, Little Simz, Danny Brown, Kontra K e Rejjie Snow sono solo alcuni dei nomi che fanno parte di questo capolavoro.
Oggi ci andiamo ascoltare: Breezblocks, In Cold Blood, Tessellate, Last Year (Terrence Martin Version), Deadcrush (The Alchemist – Trooko Version).
Ps: The Dream invece è il loro ultimo disco pubblicato qualche mese fa. La band riconferma il suo sound riconoscibile fin dai primi secondi d’inizio. Lo stile miscelato tra elettronica e alt-folk sempre in contaminazione con i suoi catturati al volo per arricchire le loro melodie uniche, hanno come sempre un fascino inconfondibile. Non è un disco pop, è semplicemente un disco con qualcosa da dire con passione.
Don’t sleep on thisSs!
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