SURF

Surf, film e serie tv: suggestioni subliminali

É evidente che la pubblicità ci martelli per piazzare ogni tipo di fuffa. Dal suv, al talco mentolato, passando per l’energy drink di turno, ci infilano il surf a supporto del ciarpame da smerciare. Va smaccatamente così.

É interessante vedere come il surf venga usato a livello subliminale nello storytelling di film o serie tv per accreditare un character o una location o un contesto o un periodo storico.

La funzione in questo contesto è diversa. Non è smaccata ma è un dettaglio di arricchimento, di  approfondimento. Un dettaglio subliminale percepito a livello di suggestione da chi fruisce della serie tv o del film che sia.

Il surfboard appare per pochi istanti ma al momento giusto e nel punto giusto e nella giusta forma. Non é buttato lì in un taaac!

Ci sarà tra chi sta leggendo qualcuno che ha visto la serie Bosch su Amazon Prime (premi qui). Sicuramente qualcuno avrà notato che, in alcuni momenti, quando è in casa, il detective Harry Bosch indossa una t-shirt con il logo Rennie Yater surfboards.

Non è una cosa casuale. Quel logo non è li a suggerire che Bosch sia un surfer, ma ribadisce che Bosch è ineluttabilmente di L.A.. Non solo.

Il fatto che indossi quella t-shirt lo colloca altrettanto inevitabilmente dalla parte del governo USA; tra i tipi con dimestichezza con le armi e la guerra, che sia contro i villain della città degli angeli caduti o che sia una delle periodiche guerre in cui gli americani sono coinvolti.  

surf

Non è che queste cose siano da intuire dalla t-shirt, sono spiegate ripetutamente nei vari episodi delle diverse stagioni della serie. Bosch è uno sbirro dalla pistola facile ed è stato un marine in Afghanistan; è nato e vive ed opera a L.A.. Harry Bosch  indossa una t-shirt di Rennie Yater e non di Dewey Weber, Greg Noll, o Con che sono anch’essi surf brand di Los Angeles and vicinity e dell’identico prestigio.

Indossa quella di Rennie Yater come la indossava Robert Duvall nei panni del Colonnello Kilgore nel film Apocalypse Now ambientato durante il conflitto del Viet Nam.

La t-shirt indossata nel tempo libero dal nostro tormentato detective è un’informazione sotto traccia, subliminale. É una suggestione che percepisce il cervello rettiliano del fruitore della serie tv.

Per il surfer hardcore è, invece, un segnale diretto a suscitare empatia e a garantire una familiare genuinità del personaggio. Anche in questo caso, però, viene percepita in primo luogo dal cervello rettiliano.

Tutto questo avviene in una manciata di minuti e il surfboard non appare nemmeno. Appare solo un logo tra milioni di loghi e nemmeno un logo molto diffuso come potrebbe essere Nike, Quiksilver, ecc. ecc. É quella fugace apparizione a dare spessore al protagonista e a definirlo meglio presso il fruitore della serie.

Spostandoci da Amazon Prime a Netflix troviamo la serie Lincoln Lawyer (premi qui), tratta dai romanzi di Michael Connelly. Il protagonista Mick Halley è un avvocato difensore che, a causa di un brutto wipe out si fa male. Per lenire i dolori viene curato con l’ossicodone e rimane dipendente da questo oppiaceo.

Il surf anche in questo caso si vede poco, si vede nei ricordi dell’incidente e si vede il suo surfboard in casa. 

In questa serie non abbiamo il rimando al surf attraverso il logo che lo simboleggia ma la tavola vera e propri, priva di logo. Il surfboard di Halley è uno short con molto volume, adatto alle onde degli spot che costellano L.A. e ad uno che le surfa mediamente e quotidianamente abbastanza abilmente. Senza eccellere, proprio come fanno milioni di persone a Los Angeles.

Non vi é altro messaggio se non contestualizzare il luogo, L.A. SoCal, per cui non servirebbe soffermarsi su un logo preciso come non servirebbe soffermarsi sul logo di un pallone da calcio in una serie ambientata in Italia.

surf

Anche questa è una informazione sottotraccia,  subliminale, è una suggestione che percepisce il cervello rettiliano del fruitore della serie tv seppur diversa dall’esempio precedente. Anche in questo caso il surfboard appare come un dettaglio trascurabile ma serve a definire il luogo in cui Mick Halley è calato e quindi a definire il character.

C’è un un altro esempio di suggestione subliminale inerente al surf ed è in American Graffiti, il film di George Lucas.

Nel film tra i protagonisti vi è il greaser John Milner, che guida un hot-rod su base Ford Deuce del 1932, caratterizzato con il classico outfit da creasse: jeans e t-shirt bianca, con pacchetto di Camel arrotolato nella manica. Un gruppo di ragazze che cerca di abbordare gli affida una ragazzina da riportare a casa.

La ragazzina è molto più giovane di John ed indossa una t-shirt con il logo di Dewey Weber surfboards ben visibile.

Il film è ambientato a Petaluma, anche in questo caso in California. É lontano dalla costa anche più di quanto lo sia Milano dal posto più vicino della Liguria ed è ambientato nel 1962, anche se girato nel 1973.

In questo caso il logo Dewey Weber è un dettaglio significativo: contestualizza l’epoca. Nel 1973, quando è stato girato il film, si era in piena shortboard revolution e il brand di surfboard più rappresentativo era Lightning bolt.

Dewey Weber, con i suoi longboard, era quanto meno obsoleto, ma non lo era affatto nel 1962.

surf

Anzi, nel 1962 il surf assisteva a un vero e proprio boom in seguito al film Gidget. Dall’entroterra, a migliaia si riversano sulla costa. L’abbigliamento legato ai brand di surfboard si trasferisce in città e diventava di moda.

Quel dettaglio sulla t-shirt della ragazzina, anche in questo caso, è tutt’altro che trascurabile. Sembra buttato lì, ma è un elemento fondamentale; necessario alla definizione di un periodo storico. É una parte del suo contesto.

Inoltre la t-shirt di Dewey Weber di Schizzetto (così si chiama la teenager, N.d.R.) è in contrasto con la t-shirt bianca di Milner; segna una differenza e un cambio generazionale a spasso sull’hot rod V8 in un cruising lungo una notte a Petaluma.

A confermare questo cambio generazionale ed epocale vi é il commento di John Milner

I Beach Boys hanno ucciso il r’n’r!

mentre il Dj Howling Wolf manda attraverso la radio Barbara Ann…