Oggi parliamo di un libro che ha avuto un incredibile impatto sulla mia vita: L’insostenibile leggerezza dell’essere. Ho colto l’occasione del compleanno del suo autore, Milan Kundera per parlare di quest’opera unica, entrata a pieno titolo tra i classici della contemporaneità. La dimensione onirica, molto importante, e la caratterizzazione psicologica dei personaggi fanno di quest’opera un libro maestoso che scava nei meandri più nascosti del proprio io. L’insostenibile leggerezza dell’essere, nella sua universalità, colpisce ogni lettore in modo diverso, io ho provato emozioni contrastanti… Durante la lettura, in varie occasioni, mi sono trovata a sognare le immagini vivide del romanzo e, nel finale, ho pianto per la conferma della nostra umana ed erronea percezione dell’amore.
Kundera, il Regime e L’insostenibile leggerezza dell’essere
Milan Kundera è uno scrittore ceco naturalizzato francese, nato il 1 aprile 1929 in Cecoslovacchia. Dopo il liceo, ha studiato letteratura e successivamente si è iscritto all’Accademia delle arti dello spettacolo di Praga per studiare regia. La sua incursione nel mondo della letteratura è stata caratterizzata da pesanti commenti politici e critiche al comunismo. Il primo e il secondo romanzo di Kundera, Lo scherzo(1967) e La vita è altrove (1973), rispettivamente, erano satire pungenti sui regimi comunisti.
Sebbene abbia pubblicato numerosi libri nel corso della sua carriera, quello più acclamato è L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984). Il libro racconta la storia di Tomas, un chirurgo donnaiolo, Tereza, sua moglie, Sabina, artista amante della libertà e amante di Tomas, e Franz, un professore svizzero ossessionato da Sabina. Kundera riflette su molte questioni esistenziali legate alla libertà, al sesso e alla morte. Questi personaggi sono influenzati sia dalle loro azioni che dal contesto politico della Primavera di Praga del 1968 e dal Patto di Varsavia.
La storia, tra amore fisico e spirituale
La storia di Kundera descrive l’intreccio dei destini di quattro persone: Tomas, Tereza, Sabina e Franz. Tomas, un donnaiolo seriale, dopo aver divorziato dalla prima moglie, disilluso nei confronti dell’amore, crede solo nell’erotismo. Ma presto incontra Tereza in un piccolo caffè di una piccola città dove lavora come cameriera e si innamorarono l’uno dell’altro.
Ma non è nella natura di Tomas avere una sola donna, ha molte relazioni con diverse donne e Sabina è una di queste. Anche Sabina non è monogama: la sua filosofia è considerare il tradimento come culmine del piacere. Quindi ha un altro uomo nella sua vita: Franz (che ha una moglie). Sebbene Thomas ami Tereza, non riesce a smettere di intrattenersi con altre donne, portando Tereza in un baratro di oscurità.
Sabina è una pittrice e aiuta Tereza a trovare un lavoro nello sviluppo di immagini e, in seguito, la incoraggia a diventare fotografa. Sotto la sua guida, Tereza passa dalla camera oscura alla fotografia sul campo. Sentendosi persa – solo un altro corpo – nel circo di donne di Tomas, Tereza decide di accompagnare Tomas nei suoi incontri erotici. Ma Thomas rifiuta e Tereza decide di andare da sola nello studio di Sabina, disturbata dall’incubo ricorrente di Tomas e Sabina che fanno l’amore lì…

Quando la Russia invade la Cecoslovacchia, come altri fotografi, anche Tereza inizia a immortalare le atrocità e i crimini della Russia attraverso il suo obiettivo. Ma come si rende presto conto in Svizzera, dove lei e Thomas emigrano per sfuggire al triste stato di cose, la distruzione del suo paese è datata. Non è più un argomento di interesse per il resto del mondo. Tereza, sentendosi sola in un paese straniero, torna in Cecoslovacchia e Tomas la segue, ben sapendo che non potranno più partire.
L’insostenibile verità sull’amore e sulla vita
Il narratore riflette sulla vita, sulla sua filosofia e, come una sorta di monito per i suoi pensieri, racconta la storia per mezzo dei 4 personaggi principali. La storia è carica di coscienza: l’autore descrive l’emozione, il pensiero, il sentimento di ogni personaggio. Così aiuta il lettore a guardare più in profondità il proprio mondo interiore.
Kundera sviluppa molte idee filosofiche nella sua opera. Tra queste il concetto di Nietzsche di eterna ricorrenza (l’universo e tutti gli eventi che vi si svolgono si verificano infinite volte, ripetendosi costantemente), sebbene, come per il narratore, segua l’idea che un uomo vive una sola vita, e non accadrà mai più.

Il conflitto principale che si sviluppa nel corso della storia non è del tutto chiaro. L’autore lascia che il lettore lo indovini da solo. Sembra che i protagonisti si trovino a dover combattere i loro destini, le loro essenze e l’“insostenibile leggerezza dell’essere” che li opprime.
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