DYNASPHERE

Dynasphere Tattoo Club, dopo Copenhagen arriva Bruxelles

Vi abbiamo raccontato già di Fabrizio Ghilardi dalle pagine RIS8. Circa un annetto fa. Vi abbiamo anche raccontato del Dynasphere Psychotic Tattoo Club, il primo studio di tatuaggi itinerante. Non solo da luogo a luogo, ma anche nel tempo. Sì, perché è un’idea di Enomoto Takeshi, celebre fotografo giapponese e amico intimo di Fabrizio Ghilardi. A tempo perso, infatti, amano viaggiare come crononauti grazie a l’Acertnatore. Un marchingegno attraverso cui – unitamente a cronovisori, ripetitori acustici e a un delicatissimo Apparecchio Transcomunicatore Fono-Strumentale – Enomoto Takeshi prova a parlare con il mondo dell’aldilà e a risolvere delicati casi di persone scomparse. Inoltre, il fotografo nipponico ha una dote non comune: riesce a volare. Da bambino venne rapito per due giorni da esseri umanoidi dotati di intelligenza superiore provenienti da un altro pianeta che lo portarono via a bordo di uno strano oggetto luminoso a forma di raviolo. Questo episodio convinse suo zio, il Visconte Enomoto Takeaki, samurai e ammiraglio della flotta imperiale giapponese, che il piccolo fosse in grado di compiere missioni importanti.

Ti abbiamo lasciato un anno fa a Copenhagen con il tuo progetto Dynasphere Psychotic Tattoo Club. Oggi ti ritroviamo a Bruxelles. Ti sei di nuovo trasferito?

Fabrizio Ghilardi: Ora gioco con l’Anderlecht…

Ci sembra giusto: prima i romanzi, con Enomoto Takeshi come ultima creazione, ora il calcio…

FG: Magari! Non tocco un pallone da anni, non voglio rischiare di farmi intitolare qualche campetto di periferia dopo esserci rimasto secco. E comunque, scrivere è diventato inutile. Non si può più dire niente. Bisogna essere woke, politicamente corretti, avere eco-ansie, magari essere di genere fluido. Quindi viaggio.

Quindi hai smesso di scrivere, ora ti dedichi solo al Dynasphere?

FG: Ahimé no, continuo a scrivere. Sto preparando un nuovo libro di racconti brevi, poi un nuovo romanzo in cui all’improvviso compare Enomoto Takeshi. Ma non solo. Ho pronti da pubblicare con L’Acernatore dei racconti del crononauta giapponese (credo che il titolo sarà Viaggio nell’Iperspazio calabrese) e attendo di capire con chi pubblicare Le indagini e le opinioni di Herbert Taylor, detective. Tanto scrivo mentre dormo, lo sai. Ricorderai che lo Sklave Zeitung, parlando de Le avventure romane di Enomoto Takeshi, definì il mio romanzo “il primo racconto surrealista scritto durante una seduta di polisonnografia con elettrooculogramma piatto”.

Lo Sklave Zeitung, certo… come non conoscerlo? Lo Sklave Zeitung non esiste.

FG: Lo so, ma la gente crede a tutto quello che legge.

Tornando al presente: il progetto Dynasphere come procede?

FG: Procede speditamente. In principio fu Urban House, ma si parla di un capitolo della mia vita morto e sepolto. Avevo aperto uno studio di tatuaggi all’interno di un ostello innovativo, per l’appunto Urban House, poi per una serie di vicende personali ero tornato a Roma. Ma l’assassino torna sempre sul luogo del delitto, non solo nei romanzi gialli. E così, tornato a Copenhagen, l’avventura era proseguita in un altro posto incredibile, Next House Copenhagen. E noi, proprio a Next House Copenhagen, ci eravamo trovati nel mese di giugno di un anno fa. Ero molto entusiasta della nuova avventura e lo sono ancora.

Sì, ma Bruxelles cosa c’entra? Quando arriva?

FG: Vai di fretta? Intanto beviamoci un Rum Santiago de Cuba, fammi fare un po’ di pubblicità occulta, per favore.

Certamente, fai con comodo. Siamo sempre d’accordo sul pubblicizzare gli alcolici, basta aggiungere la scritta: bevi responsabile.

FG: Rum Santiago di Cuba. Bevi la tua Rivoluzione. Manca la musichetta, purtroppo, metterei un blues… e poi la scritta bevi responsabile…

…e anche che è vietato ai minori di 18 anni… ma tanto questa pubblicità non è vera, quindi…

FG: È verissima, l’ho appena inventata io. A me piace.

fabrizio ghilardi

Perché mi ostino ad ascoltarti… Dicevamo: progetto Dynasphere, Next House Copenhagen.

FG: L’esperienza di Next House Copenhagen è stata incredibile. Un anno intenso, tanti tatuaggi, tanti viaggi. Una collaborazione che continua e che ha incontrato il favore degli ospiti del luxury hostel più moderno di
Copenhagen. Jep Friis Egefjord, General Manager, e Alex Pepene, Operations Manager, sono i veri artefici di questo successo, insieme agli altri manager di Next House Copenhagen e all’intero staff: I tatuatori di Dynasphere, kaiten_noctae, butcher_ib e giusy.morningstardust hanno lavorato incessantemente, persino la notte di Capodanno. Ma aspetta che arrivo a Bruxelles. Perché prima del Belgio c’è il ritorno a Urban House.

Oh! Questa è una bella sorpresa: il Dynasphere diventa anche Urban House!

FG: Mi sono commosso quando Paulina Goluch, Assistant Manager, mi ha chiamato per propormi il grande ritorno e mi sono emozionato quando sono rientrato nella stanza 525 di Urban House dove ho trascorso diversi mesi prima di trovare casa a Copenhagen. Tornare a lavorare a Urban House per me rappresenta molto.

La collaborazione con l’ostello di Meininger, gruppo tedesco che possiede 35 hotel in 25 città europee, ha
portato in dote Bruxelles. Ecco svelata la mia presenza nella capitale belga. Ma la collaborazione con Meininger è appena all’inizio, ci saranno tante altre novità che al momento non mi sento di annunciare.

Hai detto Berlino?

No, non ho detto niente. Ah scusa, forse è passata una ragazza che mi ha visto e ha detto: «Ehi, bellino!». Arrivo, vado a chiederle…

Fabrizio, dove vai? Il Rum, Bruxelles… non abbiamo finito! Dove vai !?

Articolo di Tommaso Lavizzari


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