RIS8LIFESTYLE ha incontrato Fabrizio Ghilardi, patafisico, scrittore, pensatore, nonché imprenditore surreale e #WorkingClassDandy. Dopo le ultime fatiche romane, tra tatuaggi e miscelazione, ecco le ultime avventure letterarie dell’autore romano Fabrizio Ghilardi: Di efferati delitti e altre storie macabre; Le avventure romane di Enomoto Takeshi (Idrovolante edizioni, acquista qui), celeberrimo fotografo giapponese che ha intervistato per noi proprio Fabrizio Ghilardi, in arte l’Acernatore, qualche settimana fa (premi qui per leggere).
Proprio l’Acernatore (premi qui) è diventato un blog, Ideato per continuare a narrare il presente surreale e distopico che stiamo vivendo. Un esercizio letterario già svolto con successo da Fabrizio Ghilardi nel suo primo romanzo: Wembley in una stanza (Minerva Edizioni, acquista qui). Lì, Fabrizio ha raccontato gli anni ’70 e ’80 attraverso il Subbuteo. Surreale e distopico, verrebbe da dire.
Insomma, l’Acernatore vuole diventare una casa editrice di inediti, certamente, ma anche di letteratura estravagante, come ci narra il suo ideatore Fabrizio Ghilardi. (crowfunding qui).
Fabrizio, da qualche giorno è online una raccolta fondi per l’Acernatore. Perché?
Fabrizio Ghilardi: «Perché devo cambiare le valvole al girabobine e al visifono di Enomoto Takeshi».
Le hai cambiate?
Fabrizio Ghilardi: «Ancora no. Il crowdfunding (Premi qui) è appena partito. Si tratta di un finanziamento collettivo per sostenere gli sforzi di qualcuno che ci sta a cuore o per iniziare una nuova attività».
Scusami se te lo dico, non stai a cuore proprio a nessuno. Io, per esempio, non comprerei nemmeno la tua macchina usata. Siamo sinceri. Di che attività parliamo eventualmente?
Fabrizio Ghilardi: «Stai sereno, non ho nemmeno la patente di guida, ma se avessi una macchina te la regalerei!
Comunque, sto parlando di un’iniziativa editoriale. Ci sono tanti grandi scrittori dell’Ottocento e del Novecento che hanno trattato temi di pre-fantascienza e di letteratura utopistica. Ma anche autori contemporanei che si occupano di Surrealismo».
A che punto è la raccolta dei fondi?
Fabrizio Ghilardi: «Occorre un po’ di tempo. Diciamo che è una pratica di micro-finanziamento dal basso. Serve per abbattere le barriere del classico investimento finanziario. Le banche danno i soldi a chi già li ha. Sul web ci si incontra e si collabora su progetti interessanti».
È qualcosa che in altri Paesi funziona. In Italia come viene percepito questo tipo di finanziamento collettivo?
Fabrizio Ghilardi: «In Italia la modernità arriva sempre un po’ in ritardo, ma tutto sommato è anche un bene. Ritengo che questo tipo di sostegno ai privati e alle aziende non sia poi così tanto innovativo. Jonathan Swift ispirò gli Irish Loan Fund degli istituti collettivi di microcredito che combattevano la povertà del popolo irlandese. Ovviamente le banche non apprezzarono questo tipo di economia, strano vero?
Comunque, anche il piedistallo della Statua della Libertà a New York è stato realizzato con i fondi di una raccolta dal basso».
Che tipo di finanziamento collettivo viene proposto da l’Acernatore?
Fabrizio Ghilardi: «La donazione è una forma di sostegno liberale, un gesto di carità, ma il micro-finanziamento che ho proposto per far crescere
l’Acernatore è reward-based, cioè prevede che per l’investitore vi sia una piccola ricompensa.
Sul sito GoFundMe (premi qui) ho proposto la cifra di 50 Euro per una t-shirt e un piccolo volumetto a tiratura limitata e fuori commercio intitolato Tre deviazioni impreviste sulle avventure romane di Enomoto Takeshi».
Cosa propone L’Acernatore?
Fabrizio Ghilardi: «Piuttosto cosa si propone di fare. Da blog a magazine online con una redazione e soprattutto si propone di
creare una piccola casa editrice per la letteratura estravagante italiana di Ottocento e Novecento. Confalonieri, Nievo, Leopardi, hanno scritto anche cose molto divertenti. Lo so che non mi credi e che non compreresti mai la mia macchina usata, ma è così».
Enomoto Takeshi che ne pensa?
Fabrizio Ghilardi: «Enomoto Takeshi è curioso per sua natura, ama esplorare lo spazio e il tempo ed è anche un biblionauta, entra ed esce dai romanzi altrui. È un grande amante del Surrealismo. Non dimentichiamo che Enomoto Takeshi è entrato in contatto con gli extraterrestri quando da bambino è stato rapito su una navicella spaziale. Dice che proporrà ai marziani di pubblicare in Italia alcuni loro inediti».