Pink Siifu è le sue sfumature di diversità nella black music

Pink Siifu è un artista che sicuro non conosci bene o comunque qualcosina di suo tra le playlist di Spotify ti è sicuramente capitata. Perché ne parliamo qui su RIS8?
Perché crediamo fortemente che il suo stile sia pronto per dare una sfumatura di colori diversa e unica al quadro odierno della black music.

Quasi tutte le storie americane di artisti e di sportivi che hanno cambiato qualcosa nel mondo iniziano dal nulla o con qualcosa d’incredibile. Pink Siifu all’anagrafe Livingston Matthews, è nato a Birmingham in Alabama ma si trasferì a Cincinnati quando aveva sei anni.

La musica in questo posto c’è e si fa sentire ma nell’hip-hop odierno però poca roba o meglio chi nasce e cresce qui appena possibile leva le tende e va’ via. Proprio come ha fatto Dj Hi-Tek, il figlio di Willie Cottrell, che dopo aver incontrato Talib Kweli di Brooklyn è emigrato verso altri lidi dopo aver lasciato ai posteri un disco leggendario sotto il nome Reflection Eternal.

Pink Siifu e Cincinnati non vanno molto d’accordo. All’epoca nei quartieri della città lo spaccio della marijuana andava per la maggiore e si consumava come in nessun altra parte del mondo. Quando finiva o scarseggiava o mancava del grano, si litigava per davvero e le pistole erano il mezzo preferito per parlare tra le persone.

Quando un giorno Pink se né ritrovò una puntata alla testa semplicemente perché cercavano un suo amico, decise di cambiare città. Arrivò a Los Angeles con quasi niente in tasca e dopo aver avuto lo sfratto dal suo primo appartamento con poco preavviso si ritrovò a dormire per strada. Riuscì ad entrare anche al college ma lo mollò subito per suonare in giro con il nome di Liv Martez in stretta collaborazione con i Sudan Moon, con AshTreJinkins e Conehead.

Qui la sua creatività ha due scissioni nell’arte musicale: cantante/rapper e produttore. Come produttore infatti utilizza il nick iiye e come cantante/rapper arriva Pink Siifu. Tra vari cambi di appartamenti e vari lavori dove viene licenziato tra cui, maschera nel cinema di Laemmle Theatres a Pasadena.

Tra un lavoro part-time e un altro mentre i live show iniziarono ad arrivare ha rapidamente costruito un catalogo sostanzioso. Ha pubblicato sette progetti nel 2014, cinque nel 2015 e dieci nel 2016. Queste rapide pubblicazioni gli hanno permesso di dimostrare la sua versatilità. Si è mosso tra ambient deformato (Zen), jazz campionario (Black Food 1), post-dubstep ossessionato (A Second Definatelycaughtin Between Love X Fear) e rap sperimentale (Let Go) in modo abbastanza abil. 

Forse il più notevole di questi è stato Space Ghetto del 2016. Originariamente inteso come album di debutto di Matthews il mixtape è diventò di 24 tracce. Contiene tutto dall’ambient al jazz, con Matthews che si immerge nel mix in una varietà di stili vocali.

Dopo aver abbandonato tutti i suoi lavori di ripiego con il mantra di “Non devo lavorare per nessun uomo bianco”.  Ha iniziato ad apparire ovunque, cantando insieme ad Anna Wise, nei brani per i produttori Mndsgn e Teebs e come metà del gruppo R&B B. Cool-Aid con il produttore Ahwlee

Nel settembre 2018, lui (Liv).e e Lord Byron hanno pubblicato Kryptonyte. Un album di gangsta rap del sud modellato sui vecchi nastri dei Three 6 Mafia. Un anno dopo, Siifu ha realizzato tutti i ritmi per il suo album in collaborazione con AKAI SOLO

Ha pubblicato un LP con il rapper YungMorpheus sotto il nome Bag Talk. Ha collezionato vari brani con il soul psichedelico di Nick Hakim in QADIR e altri brani con il rapper e produttore Quelle Chris.

Originariamente intitolato To Be Angry, Pink Siifu ha iniziato a creare NEGRO dopo aver ascoltato il vecchio jazz afrocentrico e aver visto i clip del romanziere e poeta Amiri Baraka e dell’attivista per i diritti civili Stokely Carmichael.

Stava anche leggendo il libro di poesie di fantascienza di Sun Ra, The Planet Is Doomed, e ha iniziato a studiare tutti i tipi di musica, da Bad Brains e June Tyson, a Ras G.

Il brano di apertura di NEGRO, “BLACKisGod, A ghetto-sci -fi tribute(_G),” è un tributo free jazz al compianto produttore sperimentale Ras G e Moor Mother, Slauson Malone e zeroh valorizzano ancora di più il pezzo.

All’epoca di NEGRO, Siifu era sobrio e molto concentrato. Si narra che all’inizio la direzione sonora preferita era punk. Poi ha lasciato che accadesse tutto spontaneamente. Voleva che fosse molto diretto, per incanalare e trasmettere ciò che stava accadendo attraverso di lui.

NEGRO è stridulo e abrasivo, il mix è duro per le orecchie. Le canzoni “homicide/genocide/ill die”, “bebe’s kids, APOLLO” e “steal from the ENEMY” sono diventate quasi impercettibili. 

Gli album di Siifu si svolgono come dj set; le canzoni ritagliate in anticipo e i video campionati provengono da luoghi disparati. Su NEGRO, sentiamo i promemoria vocali degli amici e dei familiari. In una clip di Deborah Johnson, che descrive come la polizia ha preso d’assalto il loro appartamento e ha ucciso il compagno nel 1969. 

NEGRO ci ricorda che la merda razzista va’ oltre la diffusione del coronavirus. I neri sono ancora braccati dalla polizia e non molto tempo fa i disarmati Tamir Rice, Eric Garner e Mike Brown, Rodney King sono stati uccisi dalle forze dell’ordine. 

“Quando l’occhio vede l’occhio di un MAIALE, pensa a tutto il Male del mondo”, ha scritto Siifu in un saggio sul suo sito web . “Quando l’occhio vede un MAIALE in uniforme, pensa alla Morte.” In Negro, Siifu ha guaito e urlato, implorando la liberazione dal dolore terrestre causato dall’oppressione razziale e dalla violenza della polizia.

Nel suo successivo GUMBO’! , invece, ha creato un omaggio agli artisti che hanno plasmato il suo suono. Soprattutto la Dungeon Family, il gruppo degli Outkast. Principalmente, però, serve a dimostrare quanto sia unico il suo suono.

Qui Siifu decostruisce l’hip-hop e il neo-soul, trattando i generi come tele bianche per le sue strane composizioni. Sull’atmosfera G-funk e sui charleston di “Bussin’ (Cold)”, usa la sua voce come percussioni, ripetendo le parole “Snakes all eye see” in un tono monotono ritagliato. In “SMILE (wit yo Gold)”, Siifu è accompagnato dai cantanti VCR e Coco O. e dalla band jazz-funk Butcher Brown. Siifu canta il titolo della canzone con un roco ringhio di disperazione che contrasta con i loro ritmi, è come se gli altri musicisti lo stessero allontanando dalla sua angoscia.

Probabilmente oggi, Pink Siifu, è l’artista più produttivo e versatile dell’intera scena black americana che arriva anche oltre oceano.

Recentemente è arrivata la collaborazione con il produttore veterano della scena beat di Los Angeles, Jason Chung, noto al mondo come Nosaj Thing.

In “Look Both Ways”, Siifu borbotta profondamente su un ritmo di Nosaj Thing piovoso e atmosferico. La traccia ha una produzione aggiuntiva di batteria di Scoop DeVille, la viola di Amir Yaghmai e gli Scratch di D-Styles. 

Ora vi lascio alla musica e come sempre Don’t Sleep on ThiSsssS!