Warrior è una marca di scarpe sportive, fondata a Shanghai negli anni ’30. Resistenti, comode e durevoli, sono indossate da atleti, politici, uomini d’affari, ricchi e poveri da quasi 100 anni. Le scarpe Warrior, o Huili, infatti, sono le prime scarpe da ginnastica cinesi. Realizzate in Cina a un prezzo accessibile a tutti. Hanno suole sottili e flessibili e un corpo in tela leggera.

Le Warrior Shanghai hanno attraversato quasi cento anni di storia. Sono sopravvissute al tumultuoso XX secolo e vivono ancora oggi.
Warrior, per la precisione, nacque da una fabbrica di gomma fondata nel 1927. In Tangshan Road, nel distretto di Yangpu, si producevano, infatti, galosce, che furono l’origine delle scarpe Warrior. Nel 1935 vennero ufficialmente registrati i marchi Huili e Warrior, con tutto il coraggio necessario a combattere le avversità di quegli anni difficili.
Nei 20 anni che seguirono la nascita di Warrior, cambiamenti radicali ebbero luogo in Cina. Alla fine degli anni ’40, la fabbrica della gomma sponsorizzò una squadra di basket, che divenne presto famosa in tutta la Cina continentale e a Hong Kong, rafforzando e diffondendo il nome Warrior. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, nel 1949, però, il primo gruppo storico di giocatori si ritirò.
L’ideologia politica comunista che si era impadronita del paese e chiese a Warrior Footwear (Shanghai) di equipaggiare gli atleti nei programmi sportivi nazionali della Cina; specialmente gli olimpionici.
Man mano che la reputazione del marchio cresceva, gli appassionati di sport di tutto il mondo iniziarono a comprare le scarpe per emulare i loro eroi sportivi. La 565 Basketball Series di Warrior, lanciata nel maggio 1956, era un lusso all’epoca e costava quasi la metà dello stipendio medio mensile.

È stato assolutamente un motivo di orgoglio per coloro che possedevano un 565. Questa serie ripercorre i ricordi della giovinezza di molte persone della mia età.
Zhang Yuming, Shanghai Warrior Shoes
Nel 1979 Warrior WB-1 arrivò sul mercato. Due anni dopo, la squadra di pallavolo femminile cinese, indossandole, spazzò via ogni opposizione vincendo il campionato del mondo. Grazie a questo successo, la WB-1 diventò estremamente popolare negli anni ’70 tra i giocatori di basket.
La sneaker Warrior è sempre stata una scarpa umile, la scarpa del popolo. Quando, però, anche molti giovani cinesi alla moda iniziarono a indossarle, le Warrior Shanghai passarono dall’essere una scarpa sportiva utilitaria a uno status symbol iconico che vestiva un’intera generazione.

Una lista costellata di atleti cinesi erano diventati grandi fan del brand di sneakers.
Zheng Haixia, una giocatrice di basket, alta 2,06 metri con 52 scarpe, ad esempio, chiese di realizzare una collezione dedicata a lei. Le suole delle sue scarpe sono state appositamente studiate per giocare a basket, con una grande ventosa, di circa 3 millimetri di diametro, e tante altre piccole ventose per garantire grip.

L’ex giocatore di pallavolo cinese Lang Ping guidò la squadra nazionale in Warrior Shoes; conducendola a vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984. I puntali delle sue scarpe erano in pelle, perché dovevano essere molto resistenti. La suola era stata realizzata per essere antiscivolo con motivi ondulati. Le scarpe erano così morbide e leggere che potevano essere attorcigliate in tutte le direzioni e non si sarebbero deformate.
Quando si gioca a basket, si adattano perfettamente ai tuoi piedi. Se sono troppo duri, il giocatore si sentirà a disagio.
Zhang Yuming, Shanghai Warrior Shoes
Warrior ha affrontato la propria crisi di mezza età intorno agli anni ’90, quando i marchi multifunzionali di stilisti occidentali hanno inondato il mercato con le sneakers.
Allo stesso tempo, i calzolai privati, in Cina, stavano crescendo come funghi. Al culmine, c’erano più di 30.000 fabbriche di scarpe in tutto il paese e un terzo di loro produceva scarpe di gomma. Con la concorrenza dall’estero e in patria, il vecchio marchio Warrior subì un crollo verticale. Fu costretto a cambiamenti dolorosi, a chiudere le sue fabbriche, i negozi e a licenziare i lavoratori. Intorno al 2000, dopo una serie di fusioni e rimescolamenti, però, Warrior ha finalmente fatto un forte ritorno e ha iniziato il suo nuovo viaggio, lungo un nuovo percorso.
Oggi, Warrior si autodefinisce conveniente, trendy e di alta qualità. Come compagno di lunga data per molti cinesi, sta creando nuovi preziosi ricordi per loro.
Anno dopo anno, Warrior è tornata ad equipaggiare personalità dello sport, tra cui un giovane di Shanghai, Yao Ming.
Nel 2008, 70 anni dopo la sua nascita, un giovane designer di nome Shumeng Ye ha riscoperto la sneaker Warrior. Le sue fotografie e le sue ricerche sono state pubblicate in un bellissimo libro in edizione limitata chiamato Book of Warriors, che celebra la storia del marchio.

Book of Warriors
Shumeng Ye era uno studente di design di origine cinese a Helsinki che scelse di documentare la sneaker Warrior. Shumeng Ye, nel 2008, come dicevamo, tornò in Cina e documentò fotograficamente le persone che indossavano Warrior Shanghai, catturando anche il loro lifestyle, ovviamente.
È ironico come qualcosa che doveva essere generico, pratico e uniforme, per essere indossato dal popolo, possa essere considerato un desiderabile oggetto da collezione di moda, a Parigi, 30 anni dopo.

Colette, infatti, decise di vendere il progetto fotografico sotto forma di libro in un pacchetto insieme a un paio di Warrior personalizzate. Le si attribuisce, quindi, il merito di aver scatenato la tendenza retrò e di aver lanciato la rivoluzione Warrior. Sempre in quel periodo, Warrior Footwear fu introdotto negli Stati Uniti e in Australia, dove il leggendario marchio venne letteralmente adottato da una nuova generazione. Il marchio arrivò quindi in Europa riscuotendo successo immediato.
Nel 2008, appunto, la star di Hollywood Orlando Bloom con indosso un paio di scarpe Warrior fu avvistata sul set del film New York, I Love You. Una sua foto divenne virale, facendo guadagnare rapidamente al marchio una legione di nuovi fan, che hanno speso centinaia di dollari per acquistare un paio di scarpe Warrior online.
Altre star cinesi hanno iniziato a copiare Bloom, tra cui l’attore cinese-canadese Kris Wu e le attrici Yang Mi e Tang Yan.
Nel 2017, quindi, in occasione del suo 90° anniversario, il brand ha lanciato un’edizione limitata con PepsiCo. La collaborazione tra un’icona della cultura pop e un vecchio marchio cinese ha conquistato il favore dei giovani e le scarpe sono state viste ovunque, dalle università alle piste di pattinaggio.
Allo stesso tempo, Warrior ha recuperato terreno attraverso l’e-commerce. Le sue vendite online battono i propri record e alcune delle sue scarpe entrano nell’elenco dei best seller su Taobao.com. Nel 2018, Warrior è arrivata a vendere 68,4 milioni di paia di scarpe, diventando così il brand numero 1 in Cina. C’è da scommettere che Warrior continuerà sempre ad andare avanti, come ha dichiarato ha detto Zhang. Non a caso, nel 2022, stiamo ancora parlando di una tendenza in espansione.
Ora invita gli stilisti per attirare più giovani, collabora con grandi marchi in altri settori e lavora con celebrità e pop star. Warrior ha scarpe non solo per basket e pallavolo, ma anche per maratoneta, jogging, passeggiate, badminton, tennis, ping pong e molti altri. Ci sono più di 5.000 serie di Warrior, è il brand più grande della Cina.