Milton Glaser, già… Milton. Avete presente il logo stampato su mille t-shirt I ♥ NY, ecco! Lui è stato l’ideatore ed il creatore di questa icona senza tempo. Lui è l’incarnazione del graphic design americano dalla seconda metà del novecento ad oggi. La sua presenza e l’impatto sulla professione a livello internazionale è formidabile, uno della Hall Of Fame mondiale senza dubbio. I suoi poster di Bob Dylan nel 1967, vendettero oltre 6 milioni di copie e con quei soldi insieme a Clay Felker fondò il New York Magazine nel 1968.
Nel 1969 ha prodotto e disegnato Short Subject, comunemente noto come Mickey Mouse in Vietnam, un cortometraggio contro la guerra in 16 mm diretto da Whitney Lee Savage. Durante la sua lunga carriera, ha disegnato molti poster, pubblicazioni e progetti architettonici. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il premio National Medal of the Arts dal presidente Barack Obama nel 2009 ed è stato il primo graphic designer a ricevere questo premio.
Less isn’t more, just enough is more.
Milton Glaser
Nato nel 1929 nel Bronx da genitori ebrei di origine ungherese, Milton Glaser ha iniziato a disegnare già da ragazzino ispirato dai fumetti. Dopo gli anni del liceo alla High School of Music & Art, entrò alla Cooper Union dove incontrò i suoi futuri soci del leggendario studio di progettazione grafica Pushpin Studios: Seymour Chwast, Edward Sorel e Reynold Ruffins.
Arrivò poi a Bologna con una borsa di studio, all’Accademia di belle arti, dove venne influenzato dal maestro Giorgio Morandi e da alcuni grandi esponenti dell’arte italiana come Piero della Francesca. Sempre in Italia, negli anni Settanta collaborò con Campari Soda e con l’azienda informatica Olivetti realizzando una serie di manifesti pubblicitari di grande successo.

Il logo di Milton Glaser più famoso fu un lavoro pro-bono e su richiesta del Dipartimento dello Stato di New York, abbozzato durante un viaggio in taxi nel 1977.
Nemmeno Woody Allen avrebbe potuto inventarsi una storia più newyorkese di questa. Perché dietro I love NY c’è prima di tutto la generosità di un uomo che vuole sostenere la sua città in un momento di grande difficoltà. L’era era quella della criminalità e della recessione economica per New York.
Nessuna riunione strategica, nessun brief condiviso, nessuna presentazione ai piani alti. Solo un messaggio chiaro, emozionale, sincero, raccontato con un linguaggio che mescola il rigore della grafica con l’emozione del disegno.
La carriera di Milton ovviamente, non va valutata solo per questo gesto. Il suo grande contributo alla storia della grafica, infatti, è stata la creazione di una perfetta contaminazione tra cultura pittorica e tipografica.

In un’era in cui la grafica era caratterizzata dal fronte svizzero post Bauhaus: tutto razionalità e rigore, Glaser ha inventato e diffuso nel mondo un linguaggio nuovo, ancora attuale. Riusciva a trasformare in modo semplice quello che gli stava intorno e ogni gesto o oggetto in un’esperienza. La sua arte ha libero sfogo passando dai classici ai contemporanei e attingendo da tutti un’essenza di pensiero che poi trasforma in grafiche contemporanee: la Silhouette di Bob Dylan del 1966, per esempio, è un chiaro richiamo all’autoritratto di Duchamp.
There are three responses to a piece of design: -yes, no, and WOW! Wow is the one to aim for-
Milton Glaser
Le parole sopratutto nei disegni, nell’arte diciamo… arrivano fino ad un certo punto. Bisogna spesso mettersi da parte, guardare con i propri occhi ciò che l’artista ha creato e viverlo in prima persona. Per questo motivo ora vi mostriamo una carrellata dei suoi lavori però quello che ci è rimasto più impresso di lui, sono i suoi 10 passaggi per vivere l’arte che lessi su un libro:
- Lavora solo con persone che ti piacciono.
- Se puoi scegliere, scegli di non avere un’occupazione.
- Certe persone sono tossiche. Evitale.
- La professionalità non è abbastanza e il buono è nemico dell’ottimo.
- Meno non è necessariamente più.
- Non bisogna fidarsi dello stile.
- Il tuo modo di vivere cambia il tuo cervello.
- Il dubbio è meglio della certezza.
- Invecchiare? non importa.
- Dite la verità.
PS: Se tu fossi un graphic designer, almeno una volta nella vita avresti usato o visto questi caratteri:
- Art Deco (Photo Lettering Inc.)
- Riccioli (Photo Lettering Inc.)
- Babyfat (1964, Photo Lettering Inc.)
- Babyteeth (1966, Photo Lettering Inc.)
- Eightway (1964, Photo Lettering Inc.), con George Leavitt
- Futura Stencil (1970, Mergenthaler)
- Stencil Glazer (1970, Mergenthaler)
- Houdini (1969, Photo Lettering Inc.)
- Arcobaleno! (1987, Photo Lettering Inc.)
- Stencil Seleziona (1970, Mergenthaler)

















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