Infilandosi tra palazzi e grattacieli dell’isola di Hong Kong, non sarà difficile scovare le viuzze e i locali che non sono mai cambiati. Popolari, democratici ed estremamente fedeli alla più originale tradizione culinaria dell’isola cinese. Tra Bing Shi e Dai Pai Dong, i profumi delle spezie e del fuoco si mescolano. Attirano ogni giorno turisti e autoctoni alla ricerca di un pranzo o una cena veloci. Nasce così Hekfanchai a Milano.
Hekfanchai (PREMI QUI) è la filosofia di Eric e Kin. Hek significa mangiare, fan invece pasto e chai vuol dire giovane. Il giovane cui piace mangiare.
É qui che si racchiude in due parole il mood e la filosofia di Hekfanchai. Nato dall’idea di un team tra i 20 e i 30 anni, creativo e talentuoso; per portare la vera cultura gastronomica di Hong Kong in Italia. Una cultura che nasce dall’incontro tra la cucina occidentale inglese e quella cinese; quando, dal 1841 e per i successivi 200 anni Hong Kong, è colonia d’Inghilterra.
Un vero e proprio fusion inedito che si adatta perfettamente a gusti e tendenze italiane. Ecco perché nessuno dei piatti in menù ha subito modifiche o aggiustamenti rispetto all’originale honkonghese. Sembrerà di frequentare quelle vie affollate di Dai Pai Dong; tipiche bancarelle di cibo di strada per un pranzo o una cena veloce, curatissimo nella sua semplicità popolare e ricco di gusto e storia.
Alla guida lo chef Kin Cheung celebre a livello internazionale per la sua cucina curata e creativa, omaggio alle sue origini.
Porta a Hekfanchai ricordi, tecnica e sapienza per un menù che cambia ad ogni stagione con attenzione orientale all’estetica oltre che al gusto. Eric Yip, CEO e ideatore di quella che potrebbe diventare una vera e propria catena in tutta Italia. Anche lui originario di Hong Kong, vuole diffondere una cultura inedita attraverso ricette che celano storie, ricordi d’infanzia e metafore della sua città.
Dopo la prima sede aperta a ottobre 2020, da Maggio 2021, Hekfanchai raggiunge anche tutta Milano con il miglior street food di Hong Kong.
Il menù stagionale dello chef Kin Cheung, celebre a livello internazionale per la sua cucina curata e creativa, è molto curato. Jaffle, bun e vermicelli; gli amatissimi cheung fun e toast alla crema di taro. Tutto da gustare in delivery, take away o tra i pochi posti a sedere al bancone con vista sulla cucina; proprio come nei veri Bing Shi, le piccole trattorie popolari honkonghesi.
Un investimento e un segnale che il CEO Eric Yip e il suo team vogliono dare alla città:
Questo periodo complicato non ha fermato l’ambizione del nostro team nel far nascere questo progetto. Ha alimentato ancora di più la voglia di far riemergere i ricordi dell’infanzia a Hong Kong; di portare a Milano i sapori con cui sono cresciuto, nella loro genuinità. Senza omologarsi necessariamente ai gusti locali, ma piuttosto proponendo una cucina autentica e tradizionale.
Lo Chef Kin Cheung, celebrità honkonghese e internazionale firma i menù di Hekfanchai.
Kin Cheung nasce ad Hong Kong dove ha inizio la sua esperienza in cucina. Quando era piccolo, dice, i genitori lo portavano a mangiare i piatti più tradizionali tra ristoranti e bancarelle street food ed è nato proprio in quei contesti più popolari il desiderio di imparare a prepararli lui stesso. Inizia a cucinare a 16 anni al fianco dei grandi maestri, diventando a sua volta Maestro a 21 anni. Approda a Milano nel 2014 nelle cucine dei migliori ristoranti cinesi della città tra cui Mu Dimsum, per poi imbarcarsi in una nuova avventura a Firenze con Element, il ristorante dove porta tutta la sua cultura honkonghese alla ribalta.
Tra i più alti riconoscimenti premi ricevuti da La Commanderie des Cordons Bleus de France e il Blue Ribbon Knight dalla WRCA – World Restaurant Cate Association, paragonabile alla Stella Michelin. Dal 2020 collabora con Hekfanchai creando ricette e idee per il locale di via Padova, presto triplicato, dove il suo fedele compagno di brigata Yufeng Ren si occupa della cucina.
Fedele al cibo di strada delle innumerevoli bancarelle di Hong Kong, i piatti sono un viaggio tra ingredienti, ricette e metodi honkonghesi. Dai finger food a piatti più complessi, il menù è una vera e propria fusione tra cultura gastronomica occidentale e orientale.
Lo si percepisce dagli ingredienti e le cotture, dalle forme e dai nomi dei piatti. Tofu fritto; Involtini di soia con gamberi tartufati; gli amatissimi Cheung Fun – ravioli aperti in cui il ripieno è avvolto da una delicata sfoglia di farina di riso cotta al vapore. Anche tra i primi piatti la cultura cinese si fa sentire con i Wanton di gamberi in zuppa. Tipici ravioli ripieni bolliti e serviti in brodo di pollo; i tradizionali Vermicelli di riso Hong Kong Taste con gamberi e verdure al curry; le Tagliatelle di riso al manzo con germogli di soia ed erba agliolina saltati con salsa di soia e vino bianco; i Noodles con costoletta di maiale e formaggio.
Tra i piatti che riportano in occidente invece il Pollo fritto XL; i Toast Hong Kong Taste con salsa a scelta tra burro, latte condensato, salsa di arachini o marmellata; il Toast alla crema di Taro con latte condensato. Questi ultimi sono perfetti insieme al tè delle 17, un’abitudine diventata honkonghese solo dopo la colonizzazione inglese. Poi i Bun, panini al latte farciti con costoletta di maiale al lemongrass; di pollo al pepe.