Sostenibilità è forse la parola più abusata degli ultimi anni. Suona bene per davvero, però, se abbinata ai maglioni di Gaia Segattini (premi qui).
La rincorsa al green washing ha accelerato il passo dopo il disastro del Rana Plaza nel 2013 in Bangladesh. Quando, a causa di un cedimento strutturale evitabile, persero la vita più di mille operai e operaie del fast fashion che svolgevano il proprio lavoro in pessime condizioni.
Nei mesi dopo il disastro nacque il movimento Fashion Revolution. Grazie ai social network ha creato una nuova consapevolezza nei consumatori di tutto il mondo e, diciamocelo, un nuovo strumento di marketing per tantissimi brand.
Sostenibile continua a essere sinonimo di amico dell’ambiente, inteso solo come risorse materiali. Si parla pochissimo, invece, delle risorse umane.
Nel 2022, continuare a pensare al consumatore come persona non consapevole, sfruttando spesso il basso potere d’acquisto diffuso in questi anni, è poco lungimirante; anacronistico visto il successo imperante del vintage e del second hand al quale stiamo assistendo.
Tra le prime ad affrontare questo genere di tematiche, in Italia, è Gaia Segattini (premi qui).
Dopo un lungo percorso nell’industria della moda, Gaia Segattini si è distaccata, anni fa, dagli uffici stile. Era il primissimo periodo del boom dei blog e della diffusione dei social network.
Dopo anni di divulgazione, è diventata un forte punto di riferimento italiano per quanto riguarda artigianato, made in italy e sostenibilità. É nato così Gaia Segattini Knotwear brand di maglieria marchigiano che ribalta il concetto di fattibilità e di comunicazione.
La maglieria di Gaia Segattini (premi qui) è prodotta con materiali di giacenza. I capi si discostano totalmente dall’idea di etico, quindi noioso per design, colore e presentazione.
Non è raro vedere chi fisicamente produce i capi nelle sue stories di Instagram. Anche veri e propri reportage dai suoi fornitori esterni. Un racconto reale del fare, quello dei tavoli sporchi di materiali e utensili.
Una comunicazione vincente che coinvolge e sperimenta al punto di trasformare il suono della manifattura in un brano pop.
STREAM VIDEO
Che musica e moda vadano a braccetto si sa, nulla evoca un immaginario meglio dell’appropriata colonna sonora. Dopo l’ennesima playlist, ecco che l’incontro tra Echodiving e Gaia Segattini, va oltre e diventa identità sonora. Sfruttando il vociferare, l’andare dei macchinari, gli sbuffi delle presse e qualsiasi suono utile alla produzione della maglieria, è nato un brano da ballare!
Ci ritroveremo presto i più famosi Deejay del mondo a caccia di nuovi suoni nei numerosi laboratori che ci distinguono dal resto del mondo? Chissà…
Nel mentre possiamo tifare per un nuovo modo di produrre, comprare e vestire.