Flying Lotus è un artista che non ha mai perso attenzioni sul web, è uno dei migliori producer degli ultimi dieci anni.
Yasuke e Flamagra sono i suoi ultimi due lavori, che vi consigliamo assolutamente. I suoi dischi sono sempre un’esperienza innovativa che al primo ascolto lasciano il segno.
Qui su RIS8 il suo suono e le sue composizioni emotive, quasi cinematografiche non possono mancare.
Per chi non lo conoscesse ancora, il suo vero nome è Steven Ellison ed è nato a Los Angeles, California. La nonna, Marilyn McLeod (cantautrice), fin da piccolo lo ha sempre cullato tra suoni pregiati e ricchi di storia afro.
Molti di questi avevano una natura jazz anche perché lui è il pronipote della defunta pianista Alice Coltrane e cugino di Ravi Coultrane. Quindi nel suo DNA non c’è un semplice pentagramma, c’è la rivoluzione musicale di un intero genere grazie al ceppo fornito dall’amore supremo del maestro, John Coltrane.

Nel 2006 pubblicò il suo album di debutto su Plug Research, 1983. Pochi avrebbero potuto prevedere che il suo progetto Flying Lotus sarebbe diventato l’entità influente e imponente più considerata oggi.
All’epoca, il produttore californiano di Winnetka, un sobborgo di Los Angeles, stava realizzando beatscape, hip-hop futuristici ispirati a J Dilla.
Era tra una piccola cabala di musicisti come Dabrye, AmmonContact, Prefuse 73.
Qualcosa all’improvviso è successo perché ha lasciato i paragoni alle spalle e ha fatto a modo suo, si è creato un sound tutto suo, mai ascoltato prima.
Il risultato è stato dimostrato con una doppia uscita, dell’EP Reset (2007) e dell’album Los Angeles (2008), entrambi per Warp, che non ha tanto capovolto il copione del beatmaking ma l’ha fatto a pezzi e ne ha iniziato uno nuovo da zero. Possiede ritmi sgranati, graffianti e tintinnanti, alleati dell’hip-hop solo nel tempo.
Ellison ha evocato il suo mondo sonoro ermeticamente sigillato, un regno psichedelico di bellezza sinestetica. Un bong carico di fumo viola intrecciato con il rumore delle macchine e il ronzio di animali cyborg.

Burial e Aphex Twin, derubati del successo ad ogni traccia che Fly Lo ha pubblicato. In questo periodo ha anche accompagmato Thom Yorke nel tour con la sua nuova band (Atoms For Peace). Aggiungete a ciò una neonata etichetta discografica, Brainfeeder, dedita a coltivare talenti che la pensano allo stesso modo.
Cosmogramma di Flying Lotus è qualcosa che nessuno poteva prevedere.
Un disco molto personale, plasmato dalla riscoperta della musica jazz spirituale di sua zia Alice Coltrane e dalla morte di sua madre. Il disco introduce anche degli artisti che hanno cambiato la sua vita: Stephen “Thundercat” Bruner al basso, suo cugino Ravi Coltrane al sax tenore e Rebekah Raff all’arpa.
Da qui con Thundercat ne nacque più di una semplice amicizia fino alla vincita di un Grammy con It Is What It Is. Il loro primo incontro fu in mezzo alla strada al SXSW, più di 10 anni fa.
Thundercat stava lavorando con Sa-Ra e dopo essersi scritti un paio di volte si sono visti a casa di Fly Lo e la scintilla che ha accesso la voglia di fare musica tra i due è stata causata dalla colonna sonora in vinile di Ken Il Guerriero.
La DJ della BBC Mary Anne Hobbs ha incoronato Flying Lotus come il Jimi Hendrix elettronico.
La più grande influenza sulla musica di Ellison come già detto viene dalla sua prozia Alice Coltrane, la pianista jazz e arpista che sposò John Coltrane nel 1965 dove elevò la forma del jazz a una considerazione spirituale con una serie di album che vanno fino agli anni 2000.

Alice Coltrane ha anche realizzato un album che era una contemplazione sonora dell’aldilà: Lord of Lords del 1972. Ha abbandonato i ritmi del jazz e ha portato alla luce la sua singolare abilità nell’arpa su uno sfondo di archi melodici.
Going Home è una traccia che ha ispirato molto Flying Lotus per la composizione del disco: You’re Dead!.
Il suo rapporto con la morte purtroppo è molto particolare. C’è una canzone del compositore Antonín Dvořák con Largo nel New World Symphony che ritorna nella sua vita ad ogni funerale che purtroppo lo vede coinvolto. Ha perso molte persone nella sua giovane vita, suo padre che ha incontrato solo poche volte e con cui non ha mai stabilito una relazione intima. Sua madre, un’aspirante attrice che ha aiutato a gestire il lascito di John Coltrane, è morta nell’ottobre 2009.
C’è la nonna materna, che lo ha cresciuto da ragazzo e che purtroppo ha subito un ictus qualche anno fa. Su Pitchfork potrete leggere di una bellessima intervista tra i due con qualche aneddoto raccontato sull’infanzia di Flying Lotus.
La morte che l’ha sconvolto di più però è stata quella di un altro musicista Angeleno. Stiamo parlando di Austin Peralta, il 22enne prodigio del pianoforte figlio della skateboarder Stacy Peralta, .
È il piano elettrico di Peralta che senti vibrare tipo in DMT Song, una canzone su Until the Quiet Comes. Ellison lo conosceva dalla scena di Los Angeles. Prima di morire aveva pubblicato il suo terzo album solista jazz: Endless Planets.
Nel novembre del 2012, Peralta è morto nel sonno a causa di complicazioni derivanti da una polmonite virale non trattata e da numerosi depressivi chimici nel suo sistema.
Su You Are Dead!, Fly Lo ha dedicato a Peralta il triste e inquieto The Boys Who died In Their Sleep.
Anche lui 2014 ha avuto nell’albergo a New York, dopo un concerto, un’esperienza come di pre-morte. Durante la notte è caduto a terra senza perdere i sensi ma incapace di muovere gli arti e incapace di vedere. Dopo molto tempo è riuscito a rialzarsi e a tornare a letto con il freddo che distruggeva le ossa.
Flying Lotus ha l’idea che la morte dovrebbe essere l’unico fattore limitante, e quando pubblica un disco che strappa la bellezza proprio da quella cosa, che senso ha temerla?
Flying Lotus è uno che sconvolge il sapore del piatto preferito per sentirlo suonare nell’anima come mai nessuno prima.

Flamagra, il suo penultimo disco è una stazione di passaggio coinvolgente che paga il casello al suo prossimo disco.
L’universo di Ellison come nella colonna sonora di Yasuke, è costruito con riff jazz, sintetizzatori new age, batterie hip-hop e i suoni che completano la cornice di una partitura eccezionale.
In Yasuke si trova ben abbinato a un artista visivo che la pensa allo stesso modo che sogna nuovi mondi e linee temporali alternative. Flying Lotus alla fine ci chiede di considerare la musica elettronica in termini altrettanto fantastici: perché limitarti a uno stile o una scuola di suoni quando un’infinità di timbri e trame sono a portata di mano?
Ormai è palese il fatto che lui sia uno dei più grandi produttori innovativi di sempre.
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