MYDRAMA: «Voglio raccontare tutto ciò che si può provare»

 MYDRAMA ha pubblicato da poco il suono nuovo singolo intitolato L’una di notte per Columbia Records / Sony Music Italy. Si tratta di un brano estremamente personale e intimo, in cui lei si espone in maniera molto vulnerabile e fragile. Sembra un mix tra malinconia e sollievo che si prova quando una relazione finisce. I pensieri all’una di notte arrivano profondi e scoprono senza vergogna quelle ferite dell’anima che con il tempo diventano cicatrici.

Il suo testo inizia rivolgendosi quasi a una persona reale che poi diventa vera e propria personificazione della sofferenza.

Una libertà dal sapore agrodolce, un dolore catartico che aiuta a maturare, ad avere maggiore consapevolezza di sé. In quasi tutto il brano regna quel profumo di tramutare in positivo la negatività. L’importante è buttarsi alle spalle il passato, affinché si possa guardare al futuro senza paura o rimpianti. Abbiamo incrociato i suoi pensieri in quest’intervista, buona lettura.

È appena iniziato un nuovo capitolo della tua vita artistica, un altro brano che si unisce al puzzle della tua carriera, come stai, come ti senti?

MYDRAMA: «Sto bene e sono molto focalizzata sul mio progetto, ma sicuramente mi sento cambiata rispetto a ciò che ero poco fa. La mia maturità è più ampia grazie ai rapporti che ho instaurato con nuove persone conosciute a livello relazionale/personale e soprattutto lavorativo. Si è rafforzata la connessione e soprattutto la visione presente e futura della mia carriera: è precisa, arricchita di sentimenti propizi e sensazioni che nascono da nuove esigenze».

Cosa accade nella tua vita all’1 di notte? Perché hai scelto un orario così preciso nel titolo?

MYDRAMA: «Si dice che la notte porta sempre consiglio, regala energie positive e sicuramente un’ispirazione che di giorno svanisce. La mia creatività è fortemente presente dall’una di notte in poi, quando, prima di andare a dormire, chiudo la giornata con un microfono, un paio di strumenti e la musica». 

Come vivi il rapporto con i tuoi brani, dalla creazione fino al live? 

MYDRAMA: «É un rapporto piuttosto particolare, perché ho un forte attaccamento nella produzione e creazione del brano. Solitamente la soddisfazione e la “liberazione” durante un live supera tutto il resto, ma ho scoperto che le sensazioni vanno circa di pari passo in entrambi i casi: creazione e live». 

Cosa hai provato la prima volta che ti sei ascoltata dopo una registrazione?

MYDRAMA: «Ascoltarsi la prima volta dopo una registrazione è sempre soddisfacente e porta inevitabilmente a maturare una nuova consapevolezza di sé.
Sono sempre convinta della mia musica e di ciò che vado a produrre e registrare, ma con il passare del tempo, più mi ascolto e più comprendo quanto stia maturando. Non c’è cosa più bella che notare personalmente un cambiamento e una crescita che non avresti mai immaginato»

Oggi invece cosa provi?

MYDRAMA: «Provo la stessa identica cosa. Vai a scoprire lati canori e sonori che arricchiscono sempre di più l’aspetto creativo».

Quando ti sei innamorata per la prima volta della musica?

MYDRAMA: «Mi sono innamorata della musica nella fase adolescenziale, improntare l’attenzione e la sperimentazione verso di lei è stato rigenerante e d’aiuto.

Quali sono gli oggetti da cui non ti separi mai, ossia quali sono gli oggetti per te essenziali nella tua vita? 

MYDRAMA: «La fede dei miei genitori».

MYDRAMA

Il video nella sua essenzialità ricorda una versione molto più intima di una performance  di X-Factor, dove vuoi portare chi lo sta guardando?

MYDRAMA: «L’intento nel video del nuovo singolo è proprio quello di riportare l’ascoltatore in una dimensione quasi distaccata dalla realtà e dalle sensazioni momentanee. L’obiettivo è quello di trasmettere una sensibilità e una fragilità che ti porta a provare malinconia e a ricordare momenti positivi o negativi, per poi arrivare a prendersi un momento di “pausa” utile a far riflettere e valutare ciò che può renderti vulnerabile o, in opposizione, più forte». 

Anche il look qui è cambiato, prima avevi i capelli rasati e uno stile più aggressivo, quanto è importante l’aspetto estetico per te?

MYDRAMA: «L’aspettò estetico è importante tanto quanto l’autenticità che si pone nei propri brani. Il look, i capi d’abbigliamento o un semplice taglio di capelli definiscono completamente la tua personalità e soprattutto rappresentano una fase che si sta vivendo. In me ora c’è un’immagine meno costruita, più pura e con un tocco in più di femminilità, lato importante che sto lentamente scoprendo e apprezzando»

Il momento più bello della tua carriera?

MYDRAMA: «Io reputo il più bello della mia carriera ogni momento in cui ho sentito la vicinanza dei miei sostenitori. Sin dal giorno 0 loro sono stati fondamentali per spronarmi a dare il massimo».

Qual è invece quello peggiore?

MYDRAMA: «Sicuramente la pandemia, che mi ha tolto la possibilità di esibirmi e quindi di condividere di persona la mia musica con i miei sostenitori». 

Cosa è cambiato dopo X-Factor? tornando indietro rifaresti X-Factor? Arriverà il tuo disco… oppure c’è il bisogno ancora di tirar fuori un’altra sfumatura dell’artista che sei, visto quest’arrangiamento intimo?

MYDRAMA: «Dopo il talent è cambiata radicalmente la mia vita. È stato una sorta di gavetta che mi ha aperto un mondo enorme, legato sia alla musica che ad altri ambiti. Sono una persona ricca di sfumature, soprattutto sotto l’aspetto sentimentale ed emotivo, quindi sarà un lungo percorso, voglio raccontare tutto ciò che una persona può provare e può ricevere emotivamente».

Ultima domanda e giuro che ti lascio andare, premessa è un po’ così…
C’è stato il Covid-19, ora la guerra… in un’eventuale apocalisse zombie in stile l’Alba Dei Morti Dementi con Simon Pegg e Nick Frost, con che dischi uccideresti gli zombie?

MYDRAMA: «Probabilmente gli zombie ucciderebbero me perché sono una cagasotto (lol)».


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