Baglio Aimone nasce nel cuore della Sicila sud-occidentale, nel territorio di Mazzara del Vallo, Trapani; all’interno della Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, tutelata e gestita, già dal 1981, dal WWF. È composta dal Lago Preola, dal Lago Murana e da tre laghetti rotondeggianti di origine carsica: i Gorghi Alto, Medio e Basso. In questa cornice, sulla dorsale di un incantevole colle, si trova il nostro Baglio Aimone (visita il sito). La vista è imperdibile, sul vigneto e sulla macchia mediterranea circostante.
La zona a sud ovest dell’isola è, da sempre, ritenuta la più vitata d’Italia e la più adatta per alcuni vitigni autoctoni di questa terra meravigliosa. Qui nasce l’azienda vinicola Baglio Aimone.
Baldàssare Paladino, la vera anima della cantina, fondata nel 2012, ha restaurato Baglio Aimone nel 2016; tramutando un’intuizione in una realtà d’eccellenza. Nato a Petrosino, in Sicilia, ma trasferitosi poi a Genova, negli anni ha ceduto al richiamo della propria terra. Baldàssare ha, quindi, deciso di recuperare l’antica tradizione familiare di vignaioli e valorizzare il patrimonio architettonico dell’amata Sicilia. Dal suo lavoro sono nate queste bottiglie, una vera e propria sintesi di ciò che questo territorio può offrire.
Un lavoro riconosciuto anche a livello nazionale da diverse guide: Vini di Veronelli, Bibenda e Vini Buoni d’Italia. Nel 2019, inoltre, i vini di Baglio Aimone sono stati premiati al Concours Mondial De Bruxelles e hanno meritato la medaglia d’argento per Argalia Grillo Bianco DOC 2018. L’azienda, il cui nome trae origine dalla storica residenza di famiglia Villa Aimone, è situata nel borgo marinaro di Torretta Granitola e si estende per circa 23 ettari, vitati principalmente con le varietà autoctone di Grillo e Zibibbo.
Grillo, Zibibbo, Grecanico, Cataratto e Nerello Mascalese in purezza, fermentati ed affinati in vasche d’acciaio termo controllate, per preservare l’autenticità varietale.
I vini che qui si producono sono tutti provenienti da viti di oltre 50 anni. Piante dal tronco curvilineo, cui il suolo ha saputo offrire il meglio. Il nome stesso del Baglio Aimone e quello dei vini: Iratus, Mandricardo, Doralice, Ferraù e Argalia, traggono origine dai personaggi dei racconti cavallereschi, trasposti poi nella tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi. Il teatro di marionette riconosciuto come patrimonio Unesco, che prende spunto dalla letteratura cavalleresca medievale e dai poemi italiani del Rinascimento in una commistione fantastica con le vite dei santi e i racconti di banditi. Il primo poema epico fu proprio I quattro figli di Aimone, del XIII secolo, da cui nacquero i paladini – non a caso come il cognome di Baldàssare Paladino – e le loro gesta, narrate da Boiardo ed Ariosto nell’Orlando innamorato e nell’Orlando furioso.
Grillo Argalia e le bollicine di Iratus, Zibibbo Ferraù, Nerello Mascalese Mandricardo e Catarratto Doralice.
Il sistema di allevamento adottato è a controspalliera Guyot. Alle piante di vite sono riservate cure maniacali e meticolose, in assoluta conformità al rigido protocollo di tutela ambientale del WWF Italia. Tra i filari, quindi, vige il totale rispetto dell’ecosistema, della natura e delle biodiversità. La vendemmia viene effettuata rigorosamente a mano, in cassetta, dopo un’accurata selezione di ogni singolo grappolo. Esclusivamente all’alba, per ottenere un’uva di grandissima qualità e preservare la salute delle piante.
Questo permette alle uve di dare origine a vini che esprimono a pieno le tipicità del territorio. Un’accurata selezione monocru di uve autoctone siciliane, raccolte rigorosamente a mano, in cassetta. Tra le tipologie anche due spumanti, entrambi metodo Martinotti, uno un Brut millesimo e un Extra Dry.