Oscar Jerome, il poeta del nuovo jazz al JAZZMI ’23

Oscar Jerome è il nostro primo artista nel mirino dell’ottava edizione del JAZZMI che si terrà ovviamente a Milano dal 12 ottobre al 5 novembre. Il JAZZMI è ideato e prodotto da Triennale Milano Teatro e Ponderosa Music & Art, in collaborazione con Blue Note Milano, sotto la direzione artistica di Luciano Linzi e Titti Santini.

Del British Jazz ve ne aveva già parlato Tommaso Lavizzari e io stesso vi avevo nominato Oscar Jerome nello speciale su #Louis VI, letteralmente il personaggio che ha cambiato tutta la scena di Londra sui quattro quarti e non solo, consiglio la lettura e l’ascolto.

Siamo nel South London dove il collettivo afrobeat Kokoroko è la band più in voga degli ultimi anni.
Qui la chitarra di Oscar Jerome suona come dei raggi di sole che bucano le nuvole grigie del cielo di Londra.
Prima di tutto questo però dobbiamo passare per Norwich, la città della letteratura, dove lui è cresciuto e dove le radici medioevali sono più che spesse sotto il suo castello, struttura perfettamente conservata che risale all’XI secolo ma questa è un’altra storia.

Ha studiando alla Trinity Laban di Londra (lo stesso conservatorio frequentato da Fela Kuti) e da qui poi è riuscito a supportare il profeta losengeleno del sax Kamasi Washington in uno e più dei suoi tour.

Quando ascolti Oscar Jerome al microfono respiri un suono con una vasta gamma d’influenze.
Lo spettro di colori delle frequenze però nella sua musica non ha più senso, perché le sue composizioni sono ossigeno per l’anima.

Il suo album solista di debutto non a caso prende il nome di Breathe Deep. Un soul flessibile con un pizzico di latino-americano immedesimato nel pioniere del dub Lee Scratch Perry e nel jazz bopper statunitense Grant Green… il tutto pronunciato nell’immaginario poetico di John Keats. Dentro al disco ci trovate anche molti volti familiari come gli Ezra Collective, i Sons of Kemet e Maisha. Prima di questo disco tutta la sua creatività è stata al servizio di Joe Armon-Jones che ha firmato nel 2019 Turn To Clear View, tra i migliori 10 dischi dell’anno per il Time, non proprio l’ultima rivista arrivata e non proprio quella di passaggio. Un discreto inizio per uno sconosciuto no??

Ovviamente aprendo una piccola parentesi, prima ancora del suo debutto, Gilles Peterson si accorse di lui e con la sua Brownswood Records pubblicarono un paio di brani su Brownswood Bubblers Twelve, chiusa parentesi.

La musica di Oscar Jerome rispecchia a pieno quello che stiamo vivendo.
Il jazz in questo suo modo di porsi più che particolare, ha la capacità di evolversi e crescere nel tempo. Nella maggior parte dei generi, la musica è bloccata in un determinato periodo di tempo e, dopo un po’, inizia a sembrare monotona. Ma poiché il jazz è una forma d’arte intangibile, trae influenza da ciò che accade in momenti diversi.

The Spoon, il suo secondo album lo ha scritto da solo a Berlino in piena pandemia, a un bivio della sua vita. Aveva bisognoso di spazio e tempo per riflettere ed ha espresso a pieno la bellezza della malinconia.

Oscar Jerome è una rockstar prestata alla nuova visione del Jazz che stiamo vivendo.

Oscar Jerome

Sussurrare e urlare i propri sentimenti affrontando temi come le ingiustizie o la depressione non è da tutti. sopratutto se bisogna gestire la rabbia, una tra le emozioni più forti da contrastare. La terapia a tutto questo potrebbe essere proprio la musica che è una vibrazione dell’aria catturata dai nostri timpani.

Se cerchi le note che ti commuovono o che sveglino qualcosa nell’anima… allora sei nel posto giusto e sabato 14 ottobre sarai sicuramente con noi in Santeria Toscana 31 dalle 21:30. Puoi comprare il biglietto cliccando qui o all’ingresso.

Don’t Sleeep On THiisSsS!


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