La Zamboni-Rolba è un parallelepipedo semovente su quattro ruote con guida posteriore. Un luogo comune in cui chiunque si è imbattuto è che il calabrone non abbia la struttura adatta a volare. Lui, però, vola lo stesso, incurante di quel che asserisce la fisica. Allo stesso modo, la Zamboni non ha non ha nulla di accattivante, ma si spartisce l’entusiasmo del pubblico che va ad assistere alle partite di hockey su ghiaccio, non meno dei team che si sfidano sulla pista ghiacciata.
La Zamboni-Rolba entra in pista rimettendola a posto il ghiaccio negli intervalli dell’hockey. Non ruba lo show ai team, fa tuttavia il proprio show rendendo possibile lo show.
Non ruba lo show ma conquista un posto nel cuore del pubblico. É presente nella mass cult attraverso i giocattoli Playmobil, la canzone della country band del minnesota Gear Daddies, il doodle di Google. Soprattutto, è molto presente nelle strip dei Peanuts di Charles M. Schultz, per lo più guidate da Snoopy o da Woodstock.
Frank Zamboni e il fratello Lawrence erano 2 oriundi. Il padre era trentino mentre la madre era piemontese. Si erano trasferiti negli USA, contraddicendo la vulgata sopranesca. La tradizione, infatti, vuole gli italo-americani a N.Y.C., o nel New Jersey, a trafficare, tra mafia e ristorazione, in gessato o in canottiera sporca di ragù. Gli Zamboni, invece, avevano acquistato un ranch a Lava Hot Springs, nei pressi di Pocatello, nell’Idaho. Frank, però, nacque a Eureka, nello Utah. Insomma: lande da cow boy.
L’allevamento di long horn, però, non faceva per Frank che decise di trasferirsi in So-Cal a L.A., dove il fratello maggiore George aveva aperto un’officina meccanica. Lì, insieme al fratello minore Lawrence, Frank aprì un’azienda che produceve blocchi di ghiaccio. L’impresa durò poco. Nel frattempo, infatti, Kelvinator e General Electric iniziarono a invadere gli USA di frigoriferi e il ghiaccio non serviva più. Così, decisero di diversificare e aprirono un un palazzo del ghiaccio – che esiste ancora. Era il 1940.
Da lì a poco, avranno il problema della manutenzione della pista che ospita pattinatrici e pattinatori a ritmo di swing e rudi team di hockey.
Qualche tempo prima, sempre insieme al fratello minore Lawrence, aveva inventato un sistema capace di eliminare le increspature causate dalle tubature in cui scorreva il freon, necessario al mantenimento del ghiaccio. Così, nel 1949, inventarono il parallelepipedo semovente che in 10 minuti leviga la pista invece che in 90 con un solo uomo, quello che la guida, invece di 5.
La Zamboni-Rolba, pur omonimo al suo creatore come la BCS, è il contrario della BCS. Lì tutto è palese, qua è tutto celato.
Nella parte posteriore della Zamboni-Rolba si nasconde, infatti, una lama che raschia il ghiaccio mentre *due viti senza fine, una orizzontale ed una verticale, permettono di depositare il ghiaccio rimosso in un contenitore posto nella parte anteriore. Lì vi è una tanica da cui viene presa l’acqua necessaria a pulire la superficie ghiacciata, mentre l’acqua sporca viene aspirata e immessa nuovamente nella tanica. In contemporanea viene spruzzata acqua pulita, presa da un altra tanica, che rende la superficie liscia e lucida, nuovamente immacolata e pronta per riprendere del match.
* La vite senza fine fine o vite perpetua è conosciuta fin dall’antichità ma è stata inventariata nel 1811 dal veronese Giuseppe Zamboni. Ci sarà una legame di sangue con Frank Zamboni?
Articolo di Francesco Aldo Fiorentino