Lupin, da Leblanc a Monkey Punch

A sessant’anni dalla creazione di Arsène Lupin, il mangana Monkey Punch inventò le avventure del nipote e della sua eccentrica banda.

Nel 1905, Maurice Leblanc inventò, infatti, il personaggio di Arsène Lupin. Un ladro gentiluomo che opera dalla parte sbagliata della legge. Ruba a persone ben peggiori di lui, per buone ragioni. Il personaggio divenne estremamente popolare in Francia, seguendo le orme dell’eroe di Sir Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes.

Sessant’anni dopo, l’artista giapponese Monkey Punch si è ispirato a lui. Ha creato un’icona della cultura pop e un simbolo del Giappone, il celebre Lupin III.

Kazuhiko Kato (1937-2019) è meglio conosciuto con lo pseudonimo di Monkey Punch. Nacque nel villaggio di Hamanaka in Hokkaido, in una famiglia di pescatori. Per sfuggire al suo stile di vita familiare si trasferì a Tokyo con l’intento di diventare mangaka, come il suo idolo e modello Osamu Tezuka. Nel 1967, quando era appena agli inizi della propria carriera, il giovane artista creò il manga Lupin III. Venne subito pubblicato sulla rivista Weekly Manga Action, un magazine settimanale lanciato nello stesso anno e tuttora in attività. La serie, di genere action comedy, seguiva le avventure del nipote di Arsène Lupin, accompagnato dalla sua eccentrica banda, composta dal maestro cecchino Daisuke Jigen, dal samurai Goemon Ishikawa XIII e dalla femme fatale Fujiko Mine. Lei funge, a propria volta, da avversaria e partner della squadra.

Monkey Punch voleva originariamente mantenere segreti i legami di sangue tra i due Lupin, ma fu convinto a non farlo. Questo causò problemi al momento della pubblicazione di Lupin III al di fuori del Giappone, poiché la proprietà Leblanc aveva ancora il copyright di Arsène Lupin, il che portò a dare a Lupin III tutta una serie di nomi alternativi.

Le origini etniche di Lupin, infatti, non sono mai state specificate. Ufficialmente la sua origine è ignota, come indica un dossier in possesso dell’ispettore Zenigata.

In realtà, pare diverso. Lupin ammette, infatti, di essere francese come suo nonno, ma di vivere in Giappone. In un’occasione, ha addirittura affermato di aver fatto il suo primo bagno nella Senna. L’ispettore Zenigata, tuttavia, lo definisce spesso giapponese, a un certo punto, addirittura un giapponese donnaiolo da quattro soldi. Lupin stesso, in un’occasione, si descrisse come mezzo giapponese e mezzo francese. Si è anche detto, a un soldato imperiale, un giapponese di sangue misto. Goemon ha sempre replicato che Lupin non é giapponese, ma é comunque degno di rispetto.

Se è vero, infatti, che è in grado di parlare comodamente in francese, rivela di essere cresciuto in una casa del villaggio di Mahiko e di essere stato istruito da Tomoe.

Lupin parla spesso del suo famoso nonno e di suo padre, entrambi ladri. Cita sempre i consigli del più vecchio e ha tentato di portare a termine o ripetere le rapine dei suoi antenati più volte, con più o meno fortuna. A quanto emerge dal racconto, infatti, è a conoscenza della sua storia familiare. Dovrebbe, infatti, derivare dal matrimonio di un antenato giapponese con una donna francese, che ha portato alla nascita del suo bisnonno, Théophraste Lupin, dal cognome della madre Mylène. Nulla, però, viene specificato. Potrebbe essere tutto e il contrario di tutto o un semplice escamotage di Lupin per raggirare varie persone.

Lupin e i suoi aiutanti sono costantemente inseguiti dall’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, che ha deciso di arrestarli a costo di inseguirli in tutto il mondo.

Monkey Punch, nel costruire le storie di Lupin III, riunì le sue numerose, variegate ed eclettiche influenze. Andavano dai film di Alfred Hitchcock all’umorismo irriverente della rivista americana Mad, combinando elementi del Lupin di Maurice Leblanc al James Bond di Ian Fleming, per renderlo una persona più spensierata. In origine, aveva addirittura dato a Lupin una giacca rossa, perché Monkey Punch credeva che fosse un colore appariscente e sexy. Il manga, infatti, era inizialmente rivolto agli adulti, quindi Fujiko Mine è stata creata per aggiungere una presenza femminile che ricordasse una Bond Girl.

Jigen, invece, è ispirato all’attore James Coburn, in particolare al suo ruolo ne I magnifici sette (The Magnificent Seven, 1960), mentre Goemon è stato creato per aggiungere un tocco giapponese a una serie che è fortemente ispirata a vari sterotipi occidentali. L’ispettore Zenigata, l’acerrimo nemico di Lupin, è stato pensato per creare una dinamica simile a quella della serie animata Tom & Jerry di William Hanna e Joseph Barbera, a propria volta ispirata alla commedia burlesca.

Sebbene il manga sia servito come materiale di partenza per l’adattamento dell’anime, è piuttosto diverso nell’atmosfera, con una storia più oscura e grintosa, con rappresentazioni grafiche di sesso e violenza. Lo stesso Lupin III è un personaggio molto più disonesto e sprezzante nell’uccidere. Si preoccupa poco di coloro che ferisce. Inoltre, mentre Lupin III è raramente visto senza i suoi alleati nell’anime, non lavorano quasi mai insieme nel manga. Mentre la caratterizzazione e la presenza di questi personaggi nell’anime è diventata mainstream, il manga offre un’esperienza narrativa completamente diversa. 

Ha riscosso un grande successo sin dalla sua uscita. A più di cinquant’anni dalla sua creazione, rimane estremamente popolare. Ha dato origine a un franchise mediatico che comprende vari manga, film e serie.

Dopo essere stato adattato allo schermo televisivo nel 1971 da TMS Entertainment, il franchiste Lupin The 3rd è diventato un nome sempre più importante. Prima di creare lo Studio Ghibli, ad esempio, Isao Takahata e Hayao Miyazaki hanno lavorato alla serie animata, poi trasformata in un lungometraggio, sempre animato, dal tono molto più comico. Il castello di Cagliostro (1979) è stato il primo film diretto da Hayao Miyazaki e il secondo dedicato a Lupin III (noto come Edgar de la Cambriole, in Francia, per questioni di copyright). Sebbene il lungometraggio non sia stato un grande successo al botteghino, ha guadagnato popolarità nel corso degli anni e ha reso il personaggio di Lupin ancora più celebre, al punto da essere nominato il miglior anime della storia dai lettori della rivista Animage.

Il film ha avuto una notevole influenza sulle opere successive del cinema d’animazione di tutto il mondo, ispirando artisti come Steven Spielberg, John Lasseter, Shinichiro Watanabe e Hideo Kojima.

Dopo 30 anni di episodi serializzati, speciali indipendenti e lungometraggi, Lupin III è tornato sullo schermo televisivo nel 2015 con una nuova stagione di 26 episodi, Lupin The 3RD Part IVQuesta serie ha presentato gli amati personaggi che affrontano questioni contemporanee e moderni crimini tecnologici, totalmente immersi nel XXI secolo.

Nel 2019, il franchise ha aperto nuovi orizzonti prendendo il tradizionale stile di animazione manga stabilito nel corso dei decenni e adattandolo ai moderni rendering digitali. Il film Lupin III: The First ha presentato il franchise a una generazione completamente nuova di fan, offrendo allo stesso tempo l’arguzia e le emozioni tipiche della serie in uno stile nuovo.

Nel 2019, Lupin III: The First è uscito nelle sale cinematografiche per rendere omaggio al suo creatore Monkey Punch, scomparso quell’anno all’età di 82 anni, quasi a perpetuare l’eredità dell’eroe con la sua famosa giacca verde, rossa o blu (a seconda dell’epoca) che, proprio come la sua principale fonte di ispirazione, è diventato un’icona della cultura pop globale.

Articolo di Tommaso Lavizzari