They Hate Change: il sapore dell’esplorazione a 42 gradi

They Hate Change è un duo di Tampa, in Florida, che non suona come si suona nei 50 stati oltre oceano. Il loro sound è un elenco incessante di punti di contatto musicali con l’hip-hop, drum’n’bass, Chicago footwork, post-punk, prog, grime e anche emo.

Citando un pezzo dei Cor Veleno insieme al Piotta con Tony Fine, Macro Marco e Rafé siamo sui 42 Gradi di delirio.
Quindi si dice: Flòrida o Florìda? Fatto sta che Vonne e Dre hanno una conoscenza dei suoni ammirevole che dicerto non arriva dalle feste in spiaggia nella baia ma in rave più segreti e nascosti nei periodi degli spring break. Avete mai visto cosa succede in Florida quando gli studenti arrivano per la pausa? Meglio documentarsi.

I They Hate Change l’anno scorso hanno firmato con la Jagjaguwar Records, etichetta che ha nel suo roster artisti come Bon Iver, Jamila Woods, Lonnie Holley, Moses Sumney, Black Mountain e altri.

Some Days I Hate My Voice è un EP di quattro pezzi che ti cambia il viso al primo ascolto.
È un sound innovativo che ha connessioni profonde, è un piatto di cui conosci e ricordi leggermente il sapore ma lo stai mangiando, guardando e gustando in modo completamente diverso.

They Hate Change

Loop profondi con bassi profondi magari della scena black di Miami che ha dei hook in stile New Orleans. Sono tre i video che accompagnano il progetto di cui uno è completamente pregno di lyrics sulle immagini. La loro musica è particolare ed è quella che amiamo spingere qui su RIS8.

Cylcles il loro album di debutto era troppo radicato nel rap che non riconosceva a pieno le potenzialità dei due chief in questione.  Era la colonna sonora per un sognatore più che casuale. Era l’incarnazione della giovinezza nelle persone che non sono pronte ad abbandonare un sogno, non riescono a staccarsi dai bisogni e dalle certezze della realtà.

They Hate Change ha l’intento di portarti dentro i suoi suoni ad occhi chiusi come in un rave, anche se sei in una cameretta in cuffia.

In 666 Central Ave. invece porta i due fuori dalla linea più o meno classica che stavano imboccando. È l’EP che vi consigliamo di ascoltare tutto in solo play. Sarebbe davvero un peccato skippare un brano di questi perché vi assicuriamo che all’improvviso potreste perdervi quella parte del pezzo che vi piacerà senza nessun dubbio.

Giusto per rendervi un’idea di quanto stia andando oltre il loro sound, vi diciamo che recentemente hanno aperto tutte le date della band post punk britannica Shame, tra cui il bellissimo concerto alla Webster Hall di NYC.

Arriverà un nuovo disco a breve? Abbiamo un indizio dal loro bandcamp clicca qui.
Non lo sappiamo ancora quanto ma nel mentre restiamo sintonizzati sui loro profili musicali perché sicuro arriveranno delle collaborazioni a breve.
Come diciamo sempre in redazione: DON’T SLEEEP ON THISSsSs!


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