Nixon

Comprereste mai un orologio da Nixon?

Oggi parliamo di Nixon. Uh? No! Non mi riferisco a Trickie Dickie, ma al brand di orologi nato dal surf mondo nel 1997, da una idea di Chad Di Nenna e Andy Laats. Pur non rientrando l’orologio ideologicamente tra le cose indispensabili del surfer, per il quale lo scandire del tempo dovrebbe essere dato dal sorgere e tramontare del sole, è in effetti necessario. 

Quello degli orologi per surfer era un segmento di mercato lasciato vuoto o, per lo meno, rappresentava la nuova frontiera del surf-biz. Se l’è presa Nixon. Per anni i surfer hanno usato orologi cheap e molto funzionali. Potevano essere i Timex analogici prima e i Casio al quarzo con led dopo. 

Orologi scelti dai surfer ma non creati specificatamente per i surfer. Negli 80s si affacciò su Surfer e Surfing, con pubblicità in b/n di dimensioni da francobollo, sull’ultima pagina, l’orologio Freestyle. Un derivato dei Casio di plastica, ma colorato e con cinturino di nylon a strap. Si imposero nell’immaginario collettivo del surf-mondo al punto che il giovane scrittore di sci-fi cyber punk (fu lui che ne invento il nome!) e surfer Rudy Rucker chiamò così la sua fanzine. 

Freestyle inventa l’orologio per i surfer e rimane l’unica ad occupare questa posizione fino al 1997. Quando Andy Laats, product manager di Burton, e Chad Di Nenna, che lavorava nel reparto marketing di Trans World Maedia, fondano la Nixon Watches (PREMI QUI).

Chad è un surfer della west coast che cresce surfando e skateando. Si fa le ossa nei surf shop fino a quando, laureatosi, si affina nella innovativa casa editrice Trans World Media, con cui pubblica i magazine: Trans World Surfing, Trans World Skating e Trans World Snowboarding. La controparte Andy Laats, invece, è uno snowboarder della east coast. Non sono vecchi amici, non sono cresciuti insieme e non sono nemmeno ricchi ma sono complementari. Chad è appassionato di orologi, oltre che di surf e skate, da sempre. Andy ha una predisposizione al business e trova i danè da certi venture-capitalist che ci vedono lungo. I 90’s volgono al termine e ci si appropinqua ai fatidici 00’s carichi di entusiasmo. 

Perché chiamino l’orologio Nixon non sono riuscito a scoprirlo, ma non credo che sia tanto riferito al presidente Richard detto Dickie Trickie. Nixon non è mai stato particolarmente simpa ai surfer.

La grafica accurata con il carattere danno l’impressione del palindromo. Circa il logo, è innovativo e tipico dei late 90’s  (si noti il logo di Volcom). La parte bianca all’interno simboleggia la parte inferiore di una clessidra mentre mentre la parte esterna, quella nera, simboleggia le ali del tempo. Insieme danno l’idea di una fiamma. Sia i loghi di Nixon e di Volcom inaugureranno la stagione dei loghi esoterici, intesi come non palesi, che sopravvivrà con larga diffusione fino ad oggi (si veda lo swimming man di Off White).

Chad&Andy imboccano il segmento giusto, il periodo giusto, trovano finanziatori disponibili e fanno gli orologi giusti. Quindi, qualche anno dopo, verranno acquistati da Billabong per 55.000.000 di Euro.

Il primo è il Doork a cui segue il Doork Two che ha un design fighissimo ed è parlante. Ok, gli orologi parlanti non erano una novità ma lo era svegliarsi con il Get up! di James Brown o sentire la voce di Tony Hawk. Sempre della stessa tipologia è il più recente Dictator.

Al Doork e al Doork Two segue il bellissimo Rotolog, che bye bye Gerald Genta! Lo ammetto è tra i mie orologi prefe.

Il Rotolog è ispirato all’architettura modernista della seconda metà del secolo scorso. Porta alla mente i datari da scrivania di quegli anni ed i cruscotti delle cruiser V8. Complice di ciò il bracciale di legno in teak lucido con profili cromati che termina in un rettangolo cromato con vetro nel quale il segnatempo è dato da un vero e proprio contachilometri a tachimetro con indicatore a barra fissa dove, invece dei chilometri, c’è il tempo. 

Tra gli estimatori di Nixon troviamo, oltre al già citato Tony Hawk, Zion Wright, John John Florence e il compianto Andy Irons.