Hiatus Kaiyote è un nome molto affascinante per un band e molto originale per i tempi che corrono. Negli ultimi anni hanno dato una bella rinfrescata al suono della musica mondiale. Alle fine nel 2022 spiegateci perché dovremmo ascoltare solo musica pop o di tendenza. Oggi è tutto a portata di mano e ci sono più di duemila modi per ricercare il tessuto musicale sartoriale giusto per se stessi. Basti trovare anche solo quella trama ritmica che solo chi l’ascolta può capire quella sensazione sulla pelle.
La pronuncia del loro nome, comunque, è affascinante quanto il loro sound. Ieri siamo stati in Nuova Zelanda e vi abbiamo parlato degli Electric Wire Hustle e del suo leader Mara TK, oggi ci spostiamo a Melbourne in Australia per incontrare Nai Palm.
Gli Hiatus Kaiyote secondo la loro cultura aborigena hanno due anime. Una mortale e l’altra immortale che si è già manifestata nella sua creatività attraverso la musica.

Se davvero le lacrime fossero le parole che il cuore non può esprimere allora Nai Palm da quando aveva 11 anni traduce quelle lacrime in musica con la sua voce.
A volte è sensuale, a volte aggressiva, a volte remissiva, a volte saggia e a volte è riflessiva in modo da rispecchiare un animo cresciuto prima del tempo.
È cresciuta prima del tempo come spesso accade ad una bambina che a 11 trovò sua madre morta dopo la lotta contro il cancro al seno. Rimase orfana poi all’età di 13 anni quando suo padre morì in un incendio in casa. La madre era tutto per lei e il padre era l’unica certezza nella sua vita oltre il fratello con cui passava le ore a sentire i dischi di Jimi Hendrix e dei Led Zepplin ampliando quella visione che la madre gli aveva già insegnato.
Andò in affidamento da sua zia a Mount Beauty vivendo in una famiglia che gestiva un santuario della fauna selvatica per animali autoctoni.
Questo passaggio è molto importante per capire la scrittura dei testi di Nai, qui sviluppa un senso di amore e di attaccamento al mondo naturale. In quella casa però qualcosa non funzionava, forse c’era poca libertà o diverse aspettative, fatto sta’ che prese la chitarra della zia e scappo di nuovo a Melbourne dove per un periodo rimase senza casa.
Trovò a 15 anni però lavoro come pompiere e qui nacque il suo nome Nai Palm convertito da Naomi Saalfield.
Dopo aver iniziato a strimpellare la chitarra per i piccoli locali di Melbourne fu fermata dopo un concerto nel 2010 dal bassista Paul Bender. Impazzi da subito per lei, la sua personalità su quei piccoli palchi lo aveva stregato. L’anno successivo formarono la band Hiatus Kaiyote con il batterista Perrin Moss e il tastierista Simon Mavin.

Nel 2012 la band ha aperto il concerto di Taylor McFerrin a Melbourne e quest’ultimo ha scritturato Nai Palm nel suo fantastico brano The Antidote. La band poi ha pubblicato il suo album di debutto Tawk Tomahawk da indipendente nell’aprile 2012. Il loro primo disco che ha un valore inestimabile, emozionò il mondo facendo percepire il proprio DNA trascritto in un mRNA su di un pentagramma neo-soul con al centro una linea di hip-hop puro.
Se cercaste la particolarità o qualcosa di originale da ascoltare allora siete nel posto e nel momento giusto. Il nome del disco di cui vi voglio parlare non è il primo d’esordio ma: Choose Your Weapon. Rappresenta alla perfezione il significato di un modo di dire newyorkese, è il big ticket del 2015, ossia, il brano per cui vale la pena spendere i soldi.
Quanti? Un bel po’, sopratutto se il nostro metro di misura sono le sensazioni, la tecnica, la
ritmica e la partitura del brano.
Si sono sempre auto-prodotti fino a quando non li scoprì il venerabile maestro Giles Peterson. Li fece sentire in lungo e in largo attraverso i suoi canali come quelli della BBC Radio.
Salaam Remi, bassista che perse la sua verginità artistica su Kingdom Blow di Kurtis Blow, impazzì letteralmente per loro!
Decise lui di produrli per portarli al successo, infatti quando lì presentò a ?uestlove, Q-tip ed Erykah Badu si è arrivati al classico game seven and match. Durante le sessioni di registrazione, il figlio di Van Gibbs, stimola la band con ascolti di altri gruppi che sono arrivati al suo orecchio. Phil Noy però è quello che riesce a dare un tocco impercettibile al loro disco. Il loro nome forse va’ pronunciato in swahili o forse no. Poco importa perché gli Hiatus Kaiyote ci hanno regalato canzoni come la bellissima SWAMP THING.
Letteralmente una palude di suoni dove possiamo trovare un pizzico di Joni Mitchell con The Jungle Lie e molto degli Hawthorne Headhunters (tenete l’icona aperte su di loro che prima o poi ci arriveremo).
Il successo di questo disco è stato clamoroso. I brani furono campionati da personaggi come: Beyonce, Kendrick Lamar, Chance the Rapper e Drake. La frontwoman suscita molto interesse da tutti, sopratutto per il suo stile personale e il suo trucco. Ha un tatuaggio facciale che replica una cicatrice inflitta da un corvo di cui si prendeva cura da bambina.
Da questo momento dopo tour mondiali e premi importanti come l’Australian Women in Music Awards, sono passati più di sei anni. Anni difficili per la formazione anche per il cancro al seno che colpii Nai Palm, proprio prima che la band andasse in studio per registrare le tracce vocali alla fine del 2018.
Dal suo letto d’ospedale mentre si stava riprendendo da una mastectomia, ha eseguito una cover di The Makings of You di Curtis Mayfield con Paul Bender.
Clicca qui ma assicurati di avere dei fazzoletti affianco prima di cliccare play, non si sa’ mai.
Perché aspettare che la tempesta passi, quando si può danzare sotto la pioggia.
Ha rinunciato alla ricostruzione del seno nella speranza di sfidare gli standard di bellezza, ma ha fatto modellare una somiglianza dorata decorativa del suo seno prima che fosse rimosso che indossa nei suoi costumi di scena. Palm è anche nota per aver viaggiato con il suo pappagallo dal collo ad anello di nome Charlie Parker, purtroppo morto nel 2019.

Mood Valiant, il loro ultimo disco è il risultato di un equilibrio ritrovato con il mondo, intrecciando un tessuto tra jazz, funk, R&B e avant soul.
Il disco inizia con il preludio Flight Of The Tiger Lily una apertura cinematografica tutta archi che la dice lunga su quello che potresti sentire dopo. Una caratteristica degli Hiatus Kaiyote è quella di accompagnare sempre la maestria sonora a liriche mai banali piuttosto impegnate e dense concettualmente. Non da pochi. All The Words We Don’t Say, un esercizio stilistico tra fusion, rock e soul meglio non dormire su questo brano, sopratutto se sei un amante del genere, potresti non fare più sesso per il resto della vita. Rose Water è un jazz sconnesso, mentre Red Room è il classico soul ammaliante e sensuale.
Un vecchio proverbio swahili recita:
Haba na haba hujaza kibab
Una goccia dopo l’altra riempie il bicchiere.
In questo caso invece un brano dopo l’altro degli Hiatus Kaiyote vi riempirà l’anima di emozioni.
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