Jess e la sua musica dietro a 10 Blue Questions

Jess è tornata sulle piattaforme digitali con il suo nuovo singolo Non Ci Sta. Solo pochi mesi fa aveva esordito con il suo Nulla, brano che ha inaugurato il nuovo percorso musicale.
Il suo suono è moderno e contemporaneo, incisivo, ritmico e armonico con la sua voce che trascina l’ascoltatore nei momenti che lei stessa decide di raccontare.
Questo singolo fa cadere la maschera della perfezione per concedersi dei momenti in cui piangere, gridare, tirare a indovinare che ne sarà di noi con l’immensa paura di conoscere la risposta. Abbiamo incontrato il lato più lunare insieme al suo lato da guerriera combattiva.
Ora vi presentiamo Jess dietro 10 Blue Questions.

Non ci sta è una lista dei miei difetti, un atto di ammissione e coraggio tramite il quale esorto a non nascondersi dietro a quella patinatura a cui i social spesso ci sottopongono. Mentre la scrivevo ho fatto pace con le mie lune, i miei eterni dubbi amletici e la moltitudine di lacrime e urla che solo il mio cuscino fino ad oggi ha visto.

JESS

È da poco uscito il tuo nuovo singolo, cosa stai provando?
Cos’è cambiando dopo il precedente “Nulla”?

JESS: «Sono molto felice di essere in un momento molto prolifico creativamente parlando. Sicuramente dopo la mia prima uscita sono più consapevole di alcune cose e anche meno in ansia. La prima canzone è un po’ un biglietto da visita, dopotutto».

Il tuo è un blacksoul/R&B innovativo che attinge un po’ ai suoi anni d’oro che stanno ritornando. Qual è l’artista che ti ha ispirato nel toccare con la tua voce questo sound e perché?

JESS: «Io da piccola ascoltavo e guardavo Alicia Keys come una dea scesa in terra ed è tuttora uno dei miei punti di riferimento.
Anche se gli artisti che mi ispirano non molteplici e credo che sia proprio questa moltitudine a creare il gusto personale che poi diventa gusto espressivo».

Quando ti sei innamorata per la prima volta della musica?

JESS: «Da piccola hanno regalato a me e mia sorella un CantaTu. Quel momento è stato uno spartiacque per la mia vita.
A quell’oggetto attribuisco il mio innamoramento per la musica.
È stato istantaneo. Anche se un primo approccio con la musica lo avevo avuto con il pianoforte, di cui già da qualche anno prendevo lezioni. Ma il vero imprinting con la musica è avvenuto proprio con l’idea di poter intrattenere la mia famiglia con la mia voce. Poveri, quanti concerti privati hanno dovuto subire!».

Una foto degli oggetti più importanti della tua vita che non abbandoneresti mai?

JESS: «Il mio orsetto Teddy, che mi portò papà da un lungo viaggio di lavoro. Rappresenta tutta la mia infanzia: è un orsetto nel quale si inseriva una musicassetta, mi cantava la ninnananna.
Ancora ne ricordo melodia e parole. Un barattolo del caffè che mi ha regalato la mia nonna poco prima di andarsene.
Ogni volta che lo guardo ho un tuffo al cuore e la penso, mi manca molto. I biglietti di Natale di mia mamma. Li conservo tutti da sempre, mi capita di rileggerli, insieme alle dediche che si diverte a scrivermi sulle prime pagine dei libri.
Come avrai notato, sono tutti oggetti legati alla mia famiglia, alla quale sono molto attaccata».

Jess

I social, che rapporto hai con loro? Quello che dici è vero, nel senso… a me a volte sembra che tutta la vita delle persone sia legata a fare delle cose solo per poi mostrarle sui social cercando il consenso di tutti.

JESS: «È una sensazione che condivido e credo che per molti i social siano diventati questo e condizionino la loro vita più di quanto riescano a immaginare.
Io sui social condivido le parti di me e gli aspetti che voglio che vengano veicolati.
Faccio musica e la musica che scrivo è una parte del mio mondo. Per far entrare le persone in quel mondo cerco di trasmetterlo e mi aiuto con colori, parole, fotografie, vibrazioni.
Questo sono i social per me: trasmettere il mio universo agli altri.
È più facile incuriosirsi della mia musica se piace il mio mondo visivo.
Cerco di coltivare il rapporto con la mia community il più possibile, ma ho ben presente che ci sono tanti aspetti di me che conoscono solo le persone a me vicine, ed è giusto che sia così».

Qual è stato il tuo primo status sui social di FB o altro, te lo ricordi? Invece quello più popolare che hai avuto, quello più imbarazzante dove sei stata taggata e che hai nascosto?

JESS: «Non ricordo assolutamente! Però mi ricordo che su Facebook all’inizio scrivevo degli stati che assomigliavano molto di più a messaggi di testo. Infatti nei commenti c’erano sempre le stesse amiche che commentavano, trasformando il post in una conversazione vera e propria.
Mi è capitato spesso di venire taggata in foto dove sono orribile.
Mi ci faccio una risata e rimuovo il tag ;)».

L’artista con cui vorresti lavorare su di un disco tutto tuo e perché?

JESS: «Mahmood, lo stimo tantissimo sia vocalmente che a livello di scrittura. Sarebbe bellissimo».

Se “Non ci sta” fosse un film a quale si ispirerebbero le sue immagini e chi sceglieresti come protagonista?

JESS: «Mi ispirerei al film “The Eternal Sunshine of a Spotless Mind”, come protagonista
sceglierei Kate Winslet, la mia attrice preferita in assoluto».

Milano, cosa rappresenta per te?

JESS: «Milano è la città in cui sono nata e in cui vivo.
Rappresenta la famiglia, gli amici, tutta la mia vita.
È una città a cui sono ovviamente molto legata, che mi ha regalato tante opportunità che non so se avrei avuto in altre città.
Ci somigliamo: siamo in continua evoluzione e non ci fermiamo mai».

Ok… ultima domanda, come ti vestiresti in una battaglia di paintball contro un team formato da: Beyoncé, Barbara D’Urso, Emma Stone, Kanye West e Rick Ross. Ah! Dimenticavo puoi sceglierti 4 alleati!

JESS: «Bellissima domanda!! Sceglierei dei pantaloni cargo e dei top colorati.
Terrei la squadra sui toni rosa e lilla pastello, per distinguerci dagli avversari che immagino abbiano optato per colori più accesi.

I miei 4 alleati sarebbero Elton John, Jennifer Lawrence, Lady Gaga e Giulia Valentina».


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