BEACH BOYS

Beach Boys, Hellman, Manson e il Surfer Straniero

Se c’e una band sottovalutata dalla storia sono i Beach Boys. In effetti era l’unica band che se la giocava con i Beatles e, infatti, le due band presero spesso vicendevolmente ispirazione l’una dall’altra.

Le armonie vocali dei Beach Boys, le loro innovazioni nelle incisioni, le sovra-incisioni, le trovate come il sandbox; la struttura ascendente della loro musica, alla Bach.

Tutti aspetti che facevano apparire Who e Rolling Stones degli impiastri. Però, gli intellettuali musicali li hanno sempre cagati poco, soprattutto qui da noi. D’altronde, tra i surfer, generalmente, si preferisce la surf music pura e cioè quella strumentale, con riverbero au go-go e senza voce e poi…

I Beach Boys non erano surfer! Mica vero! Cioè, vero per tutti tranne che per il compianto Dennis Wilson

Dennis non era solo un batterista della Madonna. Era un abile songwriter. Era cantante; nonché un tastierista e se la cavava anche come chitarrista. Soprattutto era il surfer dei Beach Boys.

In genere, il batterista è uno che sta dietro a dare il tempo; oppure è un dannato virtuoso che rovina le canzoni con interminabili assoli che farebbero impallidire Les Baxter. Dennis dava il tempo, il suo tempo, lo viveva e condivideva. Era l’altra mente dei Beach Boys, insieme al fratello Brian. Era la sua controparte, come Macca lo era per Lennon.

È sufficientemente risaputo – e si è altrettanto sufficientemente speculato su questo – che Dennis Wilson frequentasse la Family del folle manipolatore Brian Wilson. Sicuramente era lì anche per le hippie easy e per la frequentazione di Hell’s Angels, hodad, surfer, musicisti. Tra questi utlimi, ovviamente, vi era il velleitario Charles Manson, con le sue canzoni che, davvero, lasciavano il tempo che trovavano. Molto poco.

Tuttavia, Dennis Wilson le ascoltó e una finì in un disco di inediti dei Beach Boys. Era Gease to exist, re-intitolata Never to learn not to love.

Oltre ad essere il più bello della band, Dennis era anche un bravo attore e, se vi interessa, potete vederlo recitare in un misconosciuto capolavoro del cinema: Strada a doppia corsia (Two-lane blacktop, 1971) del fondamentale Monte Hellaman.


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Per semplificare potremmo inserire il film di Monte Hellman (produttore, tra i tanti, di Reservoir Dog (1992) di Quentin Tarantino tra i tanti suoi film, N.d.R.) nel genere road movie. Racconta, infatti, di due drop-out interpretati dal nostro Dennis e dal folk singer James Taylor, che girano per la Cali a bordo di una Chevy 150 One-fifty del ’55.

É un hot-rod in cerca di gare e sfide. I due continuano a imbattersi in un mitomane, Warren Oates (attore feticcio di Sam Peckinpah, N.d.R.) che guida una Pontiac GTO; una muscle car iconica.

In questo film, che è anche l’unico in cui abbia recitato, Dennis Wilson recita egregiamente e ci mette del proprio. Come nella divertente frecciata indirizzata al fratello maggiore Brian, nel punto in cui, rivolto a Taylor, dice:

Non possiamo continuare a nutrirci di Coca Cola e brioche.

Che nell’originale sono, in realtà, Dr.Pepper e Creme Caramel, alimento e bevanda di cui si è esclusivamente nutrito per un anno Brian Wilson.

Come molti surfer, Dennis era anche un appassionato di motori e, infatti, non è casuale la scelta di quel tipo di Chevy, tra le auto base più ricercate per farne un hot-rod. Anche la citazione della elaborazione EMI non è casuale. Ovviamente, la banda di pelagatti, che compone la schiera scalcagnata dei cinefili e dei critici cinematografici italioti, non ha colto nulla di tutto di ciò ed é riuscita a scambiare una Pontiac per una Ferrari.

Tutte le canzoni dei Beach Boys dei primi anni in cui il surf é presente sono state volute fortemente dall’unico surfer della band: Dennis Wilson!

Anche l’elenco di spot in Surfin’ USA non sono altro che gli spot preferiti di Dennis. 

Dennis è morto annegato nel 1983 quando, un po’ ubriaco e fatterello, si era tuffato dal suo yacht in alto mare per cercare un oggetto che aveva scagliato in acqua poco prima, in un impeto di ira. 

Di che oggetto si trattasse non si sa. Si é molto discusso a riguardo e, a quanto pare, è in possesso del Surfer Straniero, ma questa è un’altra storia e il Surfer Straniero non esiste.