Il numero 100 di One Piece, il popolare manga di Eiichiro Oda, è stato pubblicato in Italia a fine aprile. L’albo è stato presentato durante Comicon 2022, il festival del fumetto di Napoli. Ha riscosso, sin da subito, un notevole successo.
Il numero 100 di One Piece sale in testa alle classifiche dei libri più venduti in Italia; in attesa della serie live-action hollywoodiana che uscirà su Netflix nel 2023. La prima stagione sarà composta da dieci episodi.

Il numero 100 di One Piece è stato pubblicato in due edizioni: regolare e celebration edition.
Quest’ultima è un’edizione a tiratura limitata per le sole librerie e fumetterie, in cui sono già stati proposti i numeri 98 e 99 della serie che, negli scorsi mesi, hanno scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia, raggiungendo la prima posizione con migliaia di copie vendute.
Per celebrare l’attesissima tripla cifra di One Piece, l’editore ha presentato un cofanetto speciale progettato dal designer Fabrizio Verrocchi.
Il box, in tiratura limitata, è arricchito esternamente da una stampa in lamina dorata e da un doblone in rilievo sul coperchio. All’interno del box, oltre al volume numero 100 nella speciale Celebration Edition dotata di sovraccoperta in PVC trasparente, ci sarà spazio per inserire anche le edizioni celebrative dei volumi 98 e 99, non inclusi nel box. Il volume sarà accompagnato da una particolarissima pergamena. Un esclusivo e lunghissimo poster a colori da srotolare che raffigura tutti, ma proprio tutti, i personaggi più importanti della storia. Infine, all’interno del box sarà presente un messaggio del maestro Eiichiro Oda per ringraziare e omaggiare i suoi milioni di lettori.
Creato da Eiichiro Oda, One Piece è stato definito il manga dei record.
La saga, per chi non la conoscesse, racconta le avventure di una banda di pirati capitanata da Rufy. Un giovane intenzionato a trovare il tesoro più prezioso del mondo, il One Piece, e a diventare il re dei pirati. Il manga, da quando è iniziato nel luglio del 1997, ha macinato più di 1.000 capitoli; altrettanti personaggi; 200 ambientazioni; 9 saghe, divise in 31 archi narrativi e 100 volumi, quasi 20 mila pagine di fumetto.
Per non parlare della massa di adattamenti, tra romanzi, serie tv e lungometraggi e le oltre 490 milioni di copie vendute. Un record che lo rende il manga di maggior successo di sempre.
Questa ubriacatura di cifre fa ancora più scalpore perché spalmata nell’arco di 25 anni, in cui né la capacità produttiva del suo autore né l’interesse dei lettori sono mai calati, grazie a una direzione stilistica molto precise.
Ciò che spinse Oda a diventare un fumettista fu il grande amore per Dragon Ball di Akira Toriyama. La passione per i pirati venne invece dalla serie animata Vicky il vichingo, un cartone degli anni Settanta incentrato su una comunità di vichinghi.

A 17 anni Oda creò la sua prima opera manga, Wanted!. Il racconto breve di un pistolero perseguitato dallo spirito di un cacciatore di taglie che ha ucciso. Pubblicò altre storie mentre lavorava come assistente per alcuni mangaka. Tra questi, Masaya Tokuhiro e Nobuhiro Watsuki, entambi cruciali nell’evoluzione artistica di Oda.
Un po’ come Toriyama che, prima di Dragon Ball, aveva realizzato una sua protoversione, Dragon Boy, verso la fine del 1996, Oda scrisse e disegnò due storie brevi chiamate entrambe Romance Dawn; due versioni della stessa premessa che sarebbe stata poi alla base di One Piece.
L’influenza di Toriyama non si limita al solo Oda, estendendosi a gran parte delle generazioni successive. É indubbio che il carattere giocoso e adolescenziale di Rufy, anche nei risvolti più fisiologici, raccolga il lascito di Goku, primo vero eroe dei manga che univa le funzioni del protagonista carismatico e della spalla comica in un unico personaggio.
In generale One Piece ha attirato su di sé tutto il fascino che Dragon Ball esercitava sui lettori.
É un manga, infatti, che solca una linea fatta di solarità anche nei momenti più cupi, di umorismo che raramente abbandona le scene.
Non ho mai sentito veramente la pressione del successo. Ogni volta che disegno, ho un solo lettore nella mia mente: me stesso di 15 anni. Non ho idea di come si sentirebbero le altre persone, quindi mi rivolgo al me quindicenne per esprimere un giudizio su cosa sia fantastico o meno. Cerco sempre di rimanere fedele a me stesso. In qualche modo i ragazzi che leggono il mio manga lo avvertono.
Eichiiro Oda
Stilisticamente, Eiichiro Oda è abile nel creare dei personaggi stravaganti, riconoscibili immediatamente anche con uno sguardo fugace, spesso e volentieri superdeformed, con proporzioni antinaturalistiche e caricaturali, ma con solide basi nella realtà, almeno dal punto di vista iconografico.
Le ispirazioni sono un frullato di omaggi alla cultura pop: uno dei personaggi, Ivankov, è basato su Frank-N-Furter, protagonista della commedia-musical The Rocky Horror Picture Show; Usopp e Crocodile sono adattamenti rispettivamente di Pinocchio e Capitan Uncino; il pirata ipnotista Jango è un clone del cantante Michael Jackson; ci sono personaggi ispirati al chitarrista Slash, a Eminem, a Ace Ventura, a Steven Tyler e tanti altri, piluccando dal folklore di mezzo mondo. Oda è grottesco e stralunato tanto nel disegno quanto nella trama: le buffonate, tra combattimenti che sfociano nel grottesco degni di Looney Tunes sotto acido, si alternano a commedia, epica ed emotività.

Cercare di comprendere la popolarità di un prodotto, come estrapolare le caratteristiche che rendono una persona simpatica o affascinante, è quasi impossibile, nonostante le apparenze. É una miscela indefinibile quella che separa il panchinaro dal capitano carismatico, o un manga qualsiasi da uno dei più famosi di sempre.