Spook con Spook, non giudicare un disco dalla cover

Spook è un disco che forse nessuno avrebbe mai preso a primo impatto dentro un negozio di dischi ammenoché non si conoscano già. Perché oggettivamente la cover di quest’album non è che faccia impazzire il grande pubblico, infatti questo trio assolutamente non fa per un pubblico pop.

Se stati cercando un disco nuovo, fresco e coinvolgente che abbia fisse le radici nel jazz, sei nel posto e sul magazine giusto. Noi di RIS8 cerchiamo sempre di puntare i riflettori in modo particolare su qualcosa di ancora più particolare che non molti toccano con determinazione.

C’è un vecchio detto tra i collezionisti di dischi: Non giudicare mai un disco dalla cover!

Spook con l’omonimo album è proprio uno di quelli. All’occhio arriva questa cover verde scuro totale sporcato solo da una striscia nera ondula in nero fatta probabilmente con un brush di photoshop. L’arancione quasi fosforescente dei titoli trova una molteplice curiosità nel suo contesto. Soffermandosi un attimo si può immaginare che all’interno ci sia qualche brano con qualcosa di psychedelico. Infatti il trio formato da: Simon Segers (De Beren Gieren, Black Flower) alla batteria, Nicolas Rombouts (Ottla, Dez Mona) al contrabbasso e Filip Wauters (The Wodads, BackBack) alla pedal steel e chitarra crea proprio questo.

Quello che è iniziato nell’estate del 2019 come un incontro di una tantum è ora diventato un collettivo a tutti gli effetti che rompe i confini tra improvvisazione e composizione con un’intensa interazione. 

SPOOK

Gli Spook in questa sessione di jazz psichedelico piegano la melodia come un prisma che rifrange la luce e sposta senza sforzo di tempi il groove.

Se vi sono piaciuti di BADBADNOTGOOD, allora questo disco vi piacerà sicuramente. Ovviamente forse la cover non sarà nelle vostre corde però ne varrà la pena. Il disco è disponibile anche in vinile in una edizione limitata e bisogna affrettarsi perché per ora esistono solo 300 copie. Puoi comprarlo cliccando qui. Il disco è stato messo al mondo dalla WERF Records, un’etichetta discografica fondata dalla band olandese Nits. Gruppo jazz attivo fin dal 1974 ad Amsterdam. La storia di numerosi talenti della scena jazz belga è partita da qui.

Esinam è un’altro artista che da tener d’occhio, la polistrumentista l’anno scorso ci ha regalato un viaggio cosmico verso orizzonti colorati di suoni e influenze che arrivavano a perdita d’occhio. L’anno scorso aveva prodotto un disco che trova un equilibrio tra l’acustica e l’elettronica, tra il futuro e l’ancestrale (clicca qui).

Don’t Sleep on thissS!


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