Arlo Parks ha il suono perfetto se ti trovi in viaggio a guardare fuori dal finestrino di un treno, di un aereo o di una macchina. Hope è il brano che può farti provare sensazioni che non conosci.
È impossibile ignorare l’ascesa fulminea di Arlo Parks. In soli quattro anni, la cantautrice e poetessa del West London è passata dall’invio di demo a una piattaforma radiofonica della BBC per artisti non firmati per guadagnare nomination ai Grammy per il miglior nuovo artista e il miglior album di musica alternativa.
Dopo l’hype dei suoi EP, tra cui “Super Sad Generation”, finì sulla copertina del NME, Artist of the Year per la BBC. Il suo talento ha iniziato a prendere piede solo da questo step con il suo primo album solista.
Aveva 14 anni quando ha iniziato a comporre le prime basi strumentali per accompagnare le suo poesie. Nel corso del tempo le poesie di Arlo Parks sono diventate delle vere e proprie canzoni. Il suo nome è ispirato dai pseudonimi di Kid Krule e Frank Ocean. Ha solo 20 anni ma vanta l’eleganza musicale di una veterana nel genere.

“Collapsed in sunbeams” rappresenta tutta la West London, è un disco pazzesco che scombussola tutti i tuoi sentimenti nell’ascolto.
Nei testi si percepisce tutto il suo istinto nello scrivere e l’impulso incontrastato di esprimere la sua libertà emozionale. Il disco parte con una traccia parlata, un racconto dove la cantautrice londinese anticipa dolcemente agli ascoltatori ciò che ascolteranno, ma anche il permesso di sentirsi liberi per superare tutto insieme.
Non dovresti aver paura di piangere davanti a me è la frase di chiusura della traccia.
Il suo sound fa parte della categoria ri-creata nel music business da Anderson.Paak. Le sue influenze sono Sylvia Plath e Joni Mitchell. Lei parla con il cuore a una generazione indubbiamente segnata da lotte per la salute mentale e le voglie inappagate d’amore. Rimane abbandonata su queste note anche se canta amaramente di un amore non corrisposto, anche se richiama l’attenzione sulla ragazza che non le terrà la mano in pubblico.
Le sue caratteristiche lo-fi ci portano in un dreamroom-pop molto innovativo e fresco. “Bluish” viaggia su sofisticate frequenze cool jazz misto a reggae, “Green eyes” e “Too Good” sono perfette.
Lo scorso anno Arlo Parks si è arricchita di collaborazioni con altri artisti, diventando un punto importante della sua iniziazione.
Con i Glass Animals, per esempio, la cantautrice britannica ha eseguito live il brano “Tangerine”, dal loro più recente album “Dreamland, per programma radiofonico della BBC Radio 1 “Live lounge”.
Insieme a Phoebe Bridgers la 20enne artista si è, invece, esibita per il Chillest Show di Phil Taggart, cantando “Kyoto” della cantante statunitense e una cover di “Fake plastic trees” dei Radiohead.
La voce di Arlo Parks è particolare, il suo esordio è stato impeccabile, tutti aspettano un secondo album al più presto. Lei è sicuramente una delle poche artiste da tenere d’occhio nel 2022, perciò…
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