Bill Cosby per Martin Luther King, l’album capolavoro

Bill Cosby, negli ultimi anni, non si è rivelato una persona modello sopratutto fuori dagli ambiti artistici che lo coinvolgevano. È un ex attore, comico, cabarettista, sceneggiatore, conduttore e produttore televisivo statunitense, ma non tutti sanno che è stato anche un grande musicista e compositore. Bill Cosby fu accusato di stupro e abusi sessuali da più di 70 donne. Reati che ebbero luogo a partire dalla metà degli anni sessanta. 

Molte delle vittime dissero di essere state violentate dall’attore dopo essere state da lui narcotizzate con delle droghe.

Nel 2018 è stato condannato per stupro, con una pena che va dai 3 ai 10 anni di detenzione in carcere. Nel 2021 la condanna è stata annullata a causa di vizi giudiziari ed è tornato in libertà. 

Oggi, però, noi ci soffermiamo sul Bill Cosby artista e compositore mettendo un focus su di un disco in particolare.

Un giorno mentre giravo per i mercatini a Bologna, in una bancarella di roba usata mi saltò all’occhio un disco con una copertina particolare e molto rovinata. Lessi immediatamente la scritta Bill Cosby presents…

Chiesi al proprietario della bancarella: 
«Ma perché Bill Cosby cantava pure?».
Lui mi rispose alzando le spalle:
«Che c***o ne so, sicuro è anche un musicista se c’è il disco».

Lo portai a casa e come misi la puntina del giradischi sul primo solco del vinile, rimasi ipnotizzato. Il primo riff di batteria accompagnato dal basso seguito dall’hammond B-3 mi stregò da subito.

Il disco è diviso in due lati da più di una quindicina di minuti circa e il Side A aveva come titolo: Martin’s Funeral.

Il disco è Jazz forse anche un po’ afro, difficile definirlo. Mi incuriosì tantissimo esplorare la copertina dell’album con il suo interno.

Mi saltò all’occhio un poema dedicato a Martin Luther King Jr., il pastore protestante, politico e attivista statunitense, leader dei diritti civili che rese leggendarie le parole I have a dream, nel suo discorso al Lincoln Memorial di Washington.

Bill Cosby

Più ascolto il disco e più le note, unite alle parole scritte da Bill Cosby mi fanno pensare alla scena del suo assassinio su quel balcone del Lorraine Motel, un edificio prima insignificante situato in Mulberry Street a Memphis.

Questo disco mi ha presentato un lato dell’attore comico protagonista de I Robinson che mai mi sarei immaginato di trovare.

Bill Cosby è uscito in maniera quasi illesa dal processo per stupro da parte di un’infinità di donne. È un uomo molto complesso. È stato persino il primo a rompere il muro dei confini razziali nella televisione a metà degli anni 60. 

Però nella musica era già apparso come “assistente” di Herbie Hancock per la serie di cartoni animati Fat Albert ma anche con altre collaborazioni come cantante soul e R&B.

Esiste persino un disco con Quincy Jones del 1969.

Su questo disco non si sa molto, perché Cosby si è fatto affiancare da un gruppo di musicisti misteriosi e solo due sono usciti allo scoperto nell’arco di questi anni: Big Black sulla bass drum e  Bobby Hayes al basso.

Un Jazz Psichedelico o un Freaky Bluesy,come lo chiamano loro oltre oceano, dedicato a Martin Luther King perché:

He’s more than just ‘I have a dream’.

Bill Cosby

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