BOTTEGA VENETA: New Collec., l’APP e BUTT Magazine

BOTTEGA VENETA si sta’ dimostrando l’azienda più innovativa nella moda, soprattutto ora che ha quasi completato il suo nuovo piano di comunicazione.
Il punto di partenza di Matthieu Blazy, nuovo direttore creativo, è l’essenza del movimento sottolineato dal concetto ready to wear. Il senso della collezione è tutto lì: nella massima sofisticazione che appare come la massima semplicità.
Nella sua nuova collezione dopo la prima uscita fatta da una canottiera bianca abbinata a un paio di jeans sono andati in scena 69 looks. Pantaloni morbidi dal taglio sartoriale in nero e blu notte, pantaloni di pelle marrone chiaro e caramello, gonne o mini dress indossati su morbidi stivali cuissard in pelle di vari colori, dal bianco panna all’argento al verde pino.

Il silenzio è stato il protagonista della rinascita di BOTTEGA VENETA.

Se hai prestato attenzione al sito Web del brand, avrai notato sicuramente che l’etichetta di lusso ultra-lokey non è ancora ritornata sui social. Ha cambiato la sua tonalità di logo e ha creato molte istallazioni in diverse città. La prima che mi viene in mente è la dedica al capodanno lunare. Ha installato uno schermo digitale che mostra il logo di Bottega Veneta su una porzione della Grande Muraglia cinese. Questa tipologia di campagna è stata visibile solo dall’aereo e replicata in diverse zone del mondo.

Ora sta tornando nel regno digitale a modo suo, come rivelato tempo fa la maison ha lanciato la sua prima app in assoluto. Il suo non adattarsi alla comunità ma rompere il silenzio ottenuto con la propria voce uscendo fuori dal coro non è da tutti.

L’app è una porta esclusiva nel mondo del brand.

«Vediamo l’applicazione come una piattaforma per i creativi e quindi verrà caricata con nuovi contenuti ogni giorno prima di qualsiasi altra cosa».

Il 26 febbraio, l’app ha ospitato un live streaming della collezione inaugurale di Blazy, offrendo ai fan un’esperienza molto intima ed esclusiva.

Questa collezione rappresenta un debutto di rinascita e di sensazioni estroverse che trasmettono freschezza. Per ora non ha rivali in questa innovazione di comunicazione.

BOTTEGA VENETA

Non è finita qui, dopo tutto questo processo ha avuto il tempo anche di rilanciare un magazine storico BUTT.

Creato dai co-editori Gert Jonkers e Jop van Bennekom nel 2001, BUTT era sfrontato come suggerisce il nome. Prima di chiudere nel 2011, la rivista trimestrale ha presentato le tendenze dello stile di vita gay, ha intervistato candidamente dozzine di artisti queer e pubblicato editoriali sia non sessuali che delirantemente eccitanti.

bottega veneta butt

L’ estetica BUTT era autentica, intima, sfacciata. Le sue pagine contenevano una prospettiva reale sullo stile di vita gay contemporaneo; quell’intuizione è stata filtrata attraverso la comunità BUTT o BUTTheads, come erano conosciuti gli abbonati e di nuovo nella rivista attraverso foto, storie e articoli inviati dai fan.

Da quando BUTT ha chiuso, è stato oggetto di una copertina rigida di Taschen e di un documentario del 2018, After Butt.
BOTTEGA VENETA è l’inserzionista esclusivo del 30° numero di BUTT e supervisionerà un’installazione speciale di tre giorni di uno dei chioschi K67 di Saša J. Mächtig al Palais de Tokyo di Parigi il 3 marzo, dove debutterà la nuova rivista di 100 pagine (completo di magliette esclusive BUTT x Bottega) prima del lancio in tutto il mondo e sul sito web di BUTT Magazine il giorno successivo.

Quale sarà la prossima iniziativa della maison italiana più seguita del momento?