Domenica 21 marzo 2021, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Nazionale Braidense hanno partecipato alla Giornata mondiale della poesia – Versi di fuga, con una maratona di letture realizzate da attori e registi celebri – da Jeremy Irons ad Abel Ferrara – e testi scelti dal personale della biblioteca.
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Regia: Jacopo Farina
Camera: Raffaele Diacono
Musica: Riccardo Valle
Color: Steven Jünger
Grafiche: Filippo Anglano
Abel Ferrara e il potere della poesia
La poesia ha il potere di trasfigurare la realtà, proiettandoci oltre le apparenze. La capacità di ricombinare gli elementi; i termini del nostro quotidiano, dotandoli di nuovi significati e costruendo altri mondi possibili. Il presente limitato che viviamo è un tempo sospeso, in cui vediamo il perimetro del nostro spazio restringersi; dobbiamo negarci all’altro. Attraverso la sua forza evocativa, la poesia può avvicinarci, immaginare una dimensione di libertà alla quale abbiamo temporaneamente abdicato.

Domenica 21 marzo 2021, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Nazionale Braidense hanno partecipato alla Giornata mondiale della poesia: Versi di fuga. I canali social del museo (Facebook, Instagram, Twitter, YouTube) e il sito hanno dedicato ampio spazio alla pubblicazione di letture in versi affidate a grandi protagonisti del cinema e del teatro internazionale.
Jeremy Irons; Sinéad Cusack; Abel Ferrara; Michele Placido; Joe Mantegna reciteranno William Butler Yeats; Gabriele Tinti; Edgar Lee Master; T.S. Eliot, in una maratona poetica che scandirà l’intera giornata.
I contributi di Irons, Cusack e Ferrara rappresentano degli inediti assoluti. Registrati presso la Biblioteca Braidense e confermano la profondità interpretativa di due mostri sacri del palcoscenico. Il terzo è stato filmato in occasione di un evento tenutosi in Pinacoteca ed è divenuto un cortometraggio: Bleedings, diretto da Jacopo Farina con musiche di Riccardo Valle.
Bleeding di Gabriele Tinti
Bleedings di Gabriele Tinti è ispirato al Cristo alla Colonna di Donato Bramante. Nell’opera di Bramante, il sacrificio di Cristo è restituito con estremo realismo e partecipazione psicologica. Cristo è rappresentato in piano medio, sofferente, legato a una colonna, in attesa dei flagellatori. L’estrema prossimità con lo spettatore accentua l’emotività e la tensione patetica della scena. Gesù rivolge il proprio sguardo sulla sinistra, la bocca è socchiusa, alcune lacrime gli solcano il viso. Alle spalle un paesaggio antico, in rovina. Lo spettatore entra in questa scena in modo duplice: siamo parte della folla che assiste alla tortura o siamo noi stesi gli aguzzini pronti a infierire sul corpo inerme?

Abel Ferrara – regista e attore noto per le sue storie di redenzione, di interrogazione cristiana, di travaglio interiore – dà voce ai flagellatori attraverso le parole del poeta Gabriele Tinti, per il quale l’opera di Bramante:
Ha da sempre rappresentato un’ossessione. Il corpo livido di Cristo sembra voler parlare. La mia poesia nasce da questo invito. Per riempiere il vuoto del grande assente del dipinto: i flagellatori, noi tutti. Per farlo mi sono ispirato agli Improperia, a quelle formule dell’ufficio del Venerdì Santo – desunte in gran parte dalle profezie d’Isaia e di Geremia – che immaginano i rimproveri che Gesù rivolge al popolo dalla croce. Ho deciso di anticipare questo drammatico dialogo al momento della Flagellazione che precede la salita al calvario, lasciandomi ispirare dall’interrogazione suscitata dal dipinto.
Rovine di Gabriele Tinti
L’evento rientra nel più complesso Rovine, progetto di scrittura ecfrastica di Gabriele Tinti, che raccoglie una serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica e alla pittura rinascimentale. Negli ultimi anni sono stati coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum e il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.

Rovine è stato insignito del Premio Montale fuori di casa 2018 per la poesia ed è stato recentemente scelto per celebrare il riallestimento delle collezioni del Getty Villa, per proseguire il dialogo iniziato con la mostra di artisti contemporanei Plato in LA in occasione della quale, alcuni dei più celebrati artisti del panorama odierno, hanno reinterpretato l’impatto di Platone sul mondo contemporaneo.
[Materiale realizzato e concesso da Gabriele Tinti]