Electric Wire Hustle, Mara TK e l’amore nel suono

Electric Wire Hustle è il nome del gruppo più innovativo e sensazionale degli ultimi dieci anni. Non stiamo parlando di dischi pop prodotti con budget pubblicitari giganteschi, parliamo di musica, quella che non ha bisogno di trucchi.

O hai un sound tuo o non sei nessuno.

Lo dissero a Ray Charles durante la sua prima registrazione negli studi dell’Atlantic Records prima di tutto il suo successo.

Mara TK, figlio d’arte, è la mente, il braccio e il frontman degli Electric Wire Hustle.

Lui è uno di quei pochi artisti che non hanno bisogno di trovare il proprio sound. È così creativo nell’esternare la propria arte, che ogni volta trasmette emozioni diverse. Ti trascina letteralmente nei suoi concetti, nelle sue sensazioni, nella sua pronuncia e ti abbraccia il cuore con il suo timbro vocale.

Electric Wire Hustle

La voce di Mara TK è perfetta per cambiare l’umore della tua giornata e non solo.

Gli Electric Wire Hustle sono uno di quei gruppi che devi ascoltare almeno una volta nella vita. Sono più di nove le loro uscite ufficiali ma su di loro c’è molto di più, perché, nella città dove sono nati, c’è un filone di artisti che crea una sinergia e un suono fuori dalla norma.

He kotuku rerenga tahi
Un airone bianco vola una volta sola.
(vecchio proverbio Māori)

Le città che prendono Wellington come nome nel mondo sono tre, ma quella che ci affascina di più e che dista da Milano solo 18.751 di chilometri, percorsi nel cielo, è in Nuova Zelanda.
È la capitale più piccola e bella del mondo. Prima di arrivare qui, dobbiamo partire da Bunnythorpe una piccola città rurale dov’è nato Billy Te Kahika della tribù dei Kahika.

Lui stesso vide il suo cognome accorciarsi in TK durante il primo anno di scuola. Perché i pakehà, gli europei che hanno colonizzato queste terre, non volevano disturbarsi a scrivere il suo nome Maori completo.

Billy fin da piccolo fu affascinato dalla musica che andava in radio negli anni ’50 e ’60, stiamo parlando dei tempi d’oro. Stiamo parlando di Elvis Presley, Little Richard e dei The Everly Brothers. Lo sfondo fotografico che abbiamo, però, è quello dei problemi razziali e di tradizioni come la danza Haka, che conosciamo benissimo grazie agli All Blacks nel rugby.

Un giorno, però, gli arriva tra le mani il 45 giri Hey Joe di Jimi Hendrix dove sul lato B compariva Stone Free, uno dei primi inni alla distorsione sui riff di chitarra della storia musicale. Il suo migliore amico di Ratana era l’unico in tutta la Nuova Zelanda a possedere un pedale simile nell’effetto. Billy passo 12 ore di fila da un suo amico elettricista per saldare e dissaldare i circuiti di un nuovo pedale per riprodurre la distorsione simile a quella del disco, ma più personale possibile.

Electric Wire Hustle Mara TK Billy TK

Il padre di Mara TK, da quel momento in poi, fu soprannominato: il Jimi Hendrix neozelandese.

Perché con i The Human Instinct produsse dei dischi pazzeschi per quei anni. Vi consiglio vivamente un album, Stoned Guitar . Partite subito con Black Sally perché è uno dei brani che rispecchia a pieno il talento di Billy. Prima di tutte le pubblicazioni si narra di un episodio legato al suo amico Reno Tehei. Quest’ultimo ha letteralmente rubato un pedale wah-wah sul palco alla band di Jimi Hendrix durante un concerto a Londra. Lo ha portato dall’altra parte del mondo e indovinate chi fu il beneficiario? Niente dubbi a riguardo.

Perché mai ci dovremmo spingere così lontano per cercare un artista? Perché andare a Wellington?

Dovremmo andarci non solo perché ha dato i natali agli Electric Wire Hustle ma anche perché
attualmente è una città in continua trasformazione e piena di contaminazioni. Basti pensare
che qui ci sono persino le radici dei Fat Freddy’s Drop, che hanno anche preso il nome da un
famoso acido che raffigurava il gatto Fat Freddy… ma questa è un altra storia.

Dopo un paio di dischi e di tour, il talento nel dna di Billy TK si forma in uno dei suoi due figli, Mara TK. Quest’ultimo da ragazzo ne fa di tutti i colori, cresce in questo clima un po’ hippy fatto di suoni psichedelici che il padre condivide in ogni momento della giornata. In strada lo si riconosce facilmente perché ha la barba e i capelli rossi e cammina il più delle volte a piedi nudi. È un artista a tutti gli effetti, sia nel l’atteggiamento che nel canto, ha un timbro di voce mai sentito prima, è particolare, il suo respiro accentua la fonia di una parola in modo ipnotico.

I suoi testi sembrano aver accesso ai lati pensierosi del leggendario Marvin Gaye mentre la chitarra la usa in maniera particolare, la inserisce in tutti i contesti ma la fa assaporare insieme alla sua voce, un connubio perfetto e delicato.

Gli Electric Wire Hustle si formarono quando lui stesso conobbe la tastiera di David ‘Taay Ninh’ Wright, la batteria di Myele Manzanza con i suoni e il campionatore di Benny Tones.

Il suono era perfetto per un gruppo che cambierà la percezione del soul con l’elettronica insieme al rock sui quattro quarti dell’hip-hop.

Da questo momento in poi gli Electric Wire Hustle dalla Nuova Zelanda arrivarono dritto negli States e nella chart UK con il loro primo disco omonimo. Nella terra della regina alla BBC Radio, nei programmi di Giles Peterson e Benji B ci sono solo loro, la voce di Mara TK incanta ed emoziona tutto il paese per mesi.

Il disco è uno di quelli che ascolti dall’inizio alla fine con la differenza che ogni traccia è un granata da battaglia, ogni brano è un brano che può piacere e che lascia qualcosa d’intenso all’ascoltatore ma la numero 10, intitolata Burn, guidata dall’unione dei riff di chitarra di Billy e Mara… è qualcosa di straordinario, dopo i primi 8 secondi vi viene giù la faccia per armonie, distorsioni ed intensità.

Girano per più 14 nazioni in meno di un mese, esibendosi in festival come Glastonbury, Dour, Doner, Sziget, SXSW, Gilles Peterson’s Worldwide, CMJ di New York e il The Roots Picnic.

Sono il gruppo più innovativo e amato dell’anno però al contrario dei Beatles, loro non cambiano il batterista in corsa ma lo perdono proprio.

Myele decide d’intraprendere una carriera solista mentre Mara TK in meno di 3 mesi si esibisce e lavora con: Eru Dangerpsiel, Wild Bill Ricketts, Om’Mas Keith, Muhsinah, Jake One, Julien Dyne e molti altri. La sua personalità e il suo talento sono così genuini e unici che persino Mos Def lo ha voluto in studio di registrazione. Ha forgiato un nuovo stile all’interno dei mondi della musica soul e del rock con l’elettronica tra ritmi moderni.

L’8 settembre del 2014 il New York Times, di fianco alla copertina del loro secondo album titola: Electric Wire Hustle – L’amore come unica salvezza.

Love Can Prevail, infatti è il disco che inserisce nella Hall Of Fame della musica il genere soul psichedelico. All’interno ci sono tutte dichiarazioni sulle pressioni della società e finalmente la creatività sulla sua chitarra è il filo conduttore tra un brano e l’altro.

To See You Again, Blackwater, If These Are The Last Days, Loveless, Botton Line, Numbers and Steel sorprendono tutti dall’inizio alla fine. Il disco suonato dal vivo crea un tour europeo in continuo sold out.

A Berlino si esibiscono più volte e incontrano per caso i Jazzanova durante le registrazioni del disco. Ovviamente tra loro ne nasce una bellissima amicizia.

Arrivano anche le nomination per qualsiasi premio musicale che si possa assegnare a un gruppo indipendente senza major come Universal o Warner o Sony Music.
Inoltre, nei testi di questo disco, Mara TK affronta molti problemi sociali legati sopratutto ai diritti civili. Battaglia che per il suo popolo non ha mai fine. Guarda caso in questi anni ha anche buttato giù in un baratro gli Stati Uniti.

Le sue radici Māori non lo abbandonano mai infatti il titolo The 11th Sky, del loro ultimo album, preceduto da un bellissimo EP (clicca qui), è il riferimento a una storia leggendaria del suo popolo.

Tāne, creatore del genere umano, delle foreste e degli animali, si arrampica fino al dodicesimo cielo per ricevere udienza da Dio. Un dio molto importante per i Māori, che risiede nella volta celeste più alta.

Qui Dio da a Tāne nuove conoscenze necessaria per aiutare a migliorare le capacità creative, pratiche e sociali degli uomini e delle donne.

I video del disco si sposano con le parole come se fossero un film di David Lynch. Un viaggio selvaggio attraverso nuovi mondi immaginati da Red Window, ispirata dalla morte di Prince, a I Light A Candle, ExMachina, fino a Troblemakers.

Gli Electric Wire Hustle erano in pausa perché Mara TK era in tour con il suo
progetto teatrale. Poropiti, una narrazione della storia Māori tra speranza e spiritualità. In un
mercato saturo di omologazione musicale, essere se stessi è più di un pregio. Ciò che hanno
portato alla luce gli EWH è qualcosa di straordinario.
Sperimentare e sentirsi liberi senza etichette di genere, stabilite da un mercato musicale corrotto dai social, è qualcosa di ammirevole.

La musica è fatta di sfumature, è fatta per donare qualcosa di diverso da ogni artista che la compone come fanno gli Electric Wire Hustle. Don’t sleeep on this!

CLICCA OUI PER ASCOLTARE LA DISCOGRAFIA

PS: Mara TK ha pubblicato nel maggio scorso il suo primo disco solista.
Clicca qui per saperne di più.



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