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GP del Messico: tra vette e precipizi

Cosa si aspettino certi piloti che stanno sorpassando all’esterno di una curva è un mistero, almeno per me. Hamilton in Qatar e ieri Perez, al GP del Messico, non hanno senso. Cosa ti aspetti che succeda se ci sono altre due vetture nella stessa curva?

Stessimo parlando di due pischelli arrivati ieri, ancora ancora. Perlomeno capirei la fame. Ma un Perez, che sembrava in risalita da quel pozzo deprimente in cui è caduto mesi fa, riesce a buttare una gara con la foga e la scelleratezza di un Verstappen 18enne, cercando di vincere la gara alla prima curva. 

La perla è rappresentata da quei quattro simpaticoni sugli spalti del GP del Messico, che se la sono presa con un tifoso Ferrari prima e fischiato poi il povero Leclerc, che più che smaterializzarsi non poteva fare. 

Ha indovinato il momento giusto per portare a casa una prima fila in qualifica, purtroppo in gara non hanno finito nemmeno il rettilineo fino alla prima curva.  Certo, un podio non si butta via, ma Ferrari continua a non avere idea di come si comporterà la macchina ogni weekend. Vedere Leclerc senza spiegazioni dopo una pole è solo l’ennesimo esempio del fatto che non sappiano cosa stiano guidando e dal box arrivino solo complicazioni a rendere la vita più difficile ai due piloti.

Oltretutto, continua la guerra aperta con le mescole delle gomme. Hanno passato 90 minuti ad aspettare che le gialle mollassero il colpo con rassicuranti previsioni che, puntualmente, non si sono avverate. Invece, gente come Norris ed Hamilton ci ha fatto mezza gara e Lewis se li è giustamente bevuti entrambi. 

Hamilton e la Mercedes sembrano veramente in ripresa, almeno per costanza. Lewis ci mette il mestiere e raccoglie. Russell passa la gara a sbirrare sulla (bella) difesa di Sainz, ma forse non convince più nemmeno il suo box. 

Il bilancio del weekend papaya non è così positivo, se volessimo dirla tutta, ma le due cariche di Landino attraverso tutta la griglia sono tanta roba.

Se non fosse stato per il patatrac in qualifica, Norris se li sarebbe mangiati tutti e due. Ovviamente la regia amatoriale ne ignora la maggioranza. Perlomeno non seguono più Verstappen in giro per conto suo. 

Piastri, in piccolo, fa lo stesso, almeno finché non trova un giapponese mignon incazzato più del solito e, soprattutto, con una macchina irriconoscibile. Tsunoda era sempre agitato anche con la caffettiera di prima, ma ora che la macchina sembra andare, figuriamoci. È già tanto non sia passato a giustizia sommaria per farsi strada. 

Quello che fa il botto in qualifica è Ricciardo, che poi in gara si difende. Certo, perde un paio di posizioni, però che cambiamento! Vedi Aston Martin, buio totale. Con il ritiro di Fernando direi che la stagione è chiusa ormai. 

Alpha Tauri magari si è trovata un regalo per questo weekend messicano e forse settimana prossima tornerà a sudare per il decimo posto. Che il secondo team di RedBull possa passare dal faticare a finire le gare a giocarsela regolarmente per dei punti sarebbe bene per tutti, soprattutto mentre l’altro regala distacchi e macina record. 

Che poi si voglia discutere della proprietà è un altro discorso, ma non polemizziamo. 

Articolo di Francesco Cazzaniga


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