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GP del Qatar: la Ribollita

Dopo due anni torna il Gp del Qatar e per vincere il mondiale Verstappen aveva bisogno di fare tre punti più di Checo. Perez a malapena ne ha fatto uno, sommerso dalle penalità per i track limits. L’altro fa la pole dopo una sola sessione di libere, con le McLaren sul collo ma che correva su un circuito di propria immaginazione, meritando la penalizzazione.

Sabato mattina la FiA si sveglia e si ricorda che l’ultima volta che hanno corso il GP del Qatar nessuno ha finito la gara con le gomme intere.

Era novembre e adesso che ci corrono con due mesi d’anticipo? Soluzione: disegniamo nuovi cordoli e diamo 10 minuti ai piloti per imparare le nuove traiettorie. 

A proposito di stipendi rubati, Stroll riesce a uscire in due sessioni su due, ma tanto c’è Sargeant a evitargli il peggio, finendo a 40 secondi dal resto… e la Williams deve ancora decidere se rinnovarlo. A sorpresa invece arriva il primo vero errore di Verstappen in un anno e la pole va a Piastri che guida una doppietta McLaren. 

Nella sprint che potrebbe assegnare un mondiale in meno di 20 giri, Ocon non regge la tensione per questa sfida al vertice e, in una sola curva, fa fuori Perez e Magnussen. Non si capisce perché Perez sia tanto disperato, uscito dalla macchina, ma in ogni caso il mondiale finisce così. 

Tra i pochi che ancora avevano intenzione di correre seriamente il GP del Qatar, invece, c’è Russell.

Spinge come un matto finché Sargeant esce di pista, safety car e lì finisce la sua fuga. Alla ripartenza le McLaren tornano all’assalto, il vantaggio delle gomme rosse ormai è andato, insieme a Verstappen lo passano nuovamente e il giovane Oscar si porta a casa la prima vittoria in F1 (prima di Norris) e con un secondo posto Max festeggia il suo terzo mondiale. Spero papà Jos non abbia voluto fare una capatina al box McLaren per aver dovuto festeggiare il terzo mondiale del figlio da secondo.

Domenica, invece, persino peggio. Tale è l’aspettativa per questa tappa che qualcuno più sgamato degli altri, tipo Sainz, decide di sabotarsi la macchina per non partire nemmeno.

Hamilton per non dare adito alle malelingue parte regolarmente e, alla prima curva, si butta sul compagno di squadra terminando la sua corsa. Esperienza. Russell finisce a doversela vedere nei bassifondi con Perez, che accumula penalty come se piovesse. I giudici di gara guardavano solo lui. Alonso va per campi due volte, Il caldo fa ritirare Sargeant a metà gara, almeno ha salvato la macchina. Ocon rimette due volte dentro il casco ma almeno non sperona nessuno. Leclerc a malapena sappiamo che c’era. 

Verstappen, ancora una volta dimenticato dalle telecamere, può zampettare tranquillo fino al traguardo e l’unica cosa che ci rimane da guardare sarebbe la sfida tra le papayas. Landino si sente arrivare un bell’ordine di scuderia per mantenere le posizioni. 

Una volta tornati al box assistiamo al fantozziano finale di questo GP del Qatar con scene di svenimenti, con tutti alla ricerca disperata di aria condizionata. 

Mi sembra evidente che un GP in queste condizioni non abbia senso, se non per la munificenza dell’organizzatore. Se si deve onorare il contratto, firmato fino al 2033 (?), bisogna cambiare le cose. Già nel 2021 le fatiche imposte ai piloti erano risultate evidenti. Quest’anno hanno ben pensato di anticiparlo di due mesi. Magari Abu-Dhabi paga di più ma questo è ridicolo e potenzialmente più pericoloso. Chapeau ai piloti per aver sopportato questa ennesima prova, che non si meritavano di sostenere.  Logica vuole nelle ultime cinque prove del ’23 sarà difficile fare di peggio ma ci sarebbe ancora Las Vegas in programma…

Articolo di Francesco Cazzaniga


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