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GP Olanda: la costante aliena

La costante aliena si manifesta anche al GP d’Olanda e siamo a nove di fila. Nemmeno tutto il bordello che è successo ieri in Olanda (per due volte) ci ha risparmiato l’ennesimo inno nazionale olandese, un tempo sconosciuto ai più.

Potessero inventare più di quanto non fanno già, quelli di Netflix non avrebbero concepito una confusione del genere. La griglia di partenza con i più giovani di sempre (Alonso anagraficamente non conta) lì davanti non dura neanche il primo giro che una pioggia torrenziale, in un attimo, se li porta via. Tempi sul giro che precipitano tra piloti che decidono di rimanere fuori per vedere cosa succede e chi cambia subito. 

Perez per primo dovrebbe promettere un lieto fine, ma sarà schiantato proprio nel finale. Max lo aveva recuperato da un pezzo, con tempi spietati. A botte di due o tre secondi al giro, credere che la macchina sia la stessa sta diventando una questione di fede. La maledizione continua mentre la RedBull numero 1 non ha un sussulto, nemmeno sotto il diluvio con le slick. Tutti, tranne Fernando che gli prende persino il giro veloce, scodano, sbandano, poi il vento e quelle gomme che alzano più acqua di quella che cade. Lui niente, è su un binario. Se ne torni al suo pianeta.

Al GP d’Olanda, lo zero comico assoluto

C’è spazio anche per un altro capolavoro Ferrari. Chi pensava che Monaco o l’Ungheria (e perché non Silvertone?) fossero stati l’apice, è stato brutalmente smentito. 

Un pit-stop per un cambio gomme, ma senza le gomme. Da andare a rivedere anche se non segui la F1. Le schiere adoranti del predestinato ne recupereranno una nuova scusante per l’ennesima prestazione deludente per sottolineare le magre soddisfazioni.

Aspetto solo l’annuncio del fondatore Perez per l’ufficialità di Russell e poi saremo, spero, al completo. L’inglese dopo Zandvoort si va ad aggiungere a questa boy band di persi per strada, che indovinano una gara e poi te li dimentichi nel mucchio per altre sei. Non gliene va più bene una. 

Pensare che ci siano alcuni che si lamentano di vecchie glorie ancora in circolazione o che a ogni rinnovo si augurano che Hamilton finalmente molli il colpo… Ragazzi, se alla prima bombetta d’acqua questi usati sicuri ti infilano alla prima curva o ti scalano la classifica magari è il caso di ridimensionare i mocciosi. Cosa dite?  

Sempre per dare a Cesare quel che è di Cesare, se vogliamo parlare dell’ottima prestazione di Alonso, bisogna anche ricordarsi che tanto hanno fatto per lui dal muretto McLaren e Mercedes. Lewis, come al solito, si lamenta delle scelte del team, ma a differenza di Sainz, che ormai decide la strategia di gara da solo e infatti i risultati li porta a casa a dispetto di macchina e collaboratori, il campione inglese perde tanto all’inizio.

Recupererà con mestiere ma quel sesto posto gli sta stretto. 

McLaren salva il salvabile al GP d’Olanda, ma più per la performance della vettura che per i suoi piloti. Dopo aver conquistato le prime due file in qualifica, infatti, si sono ritrovati nelle retrovie in un remake di quella Russia 2020 che forse ancora brucia per Landino. Porteranno a casa dei punti, ma la gara è buttata. Esatto opposto della Williams che, a dispetto di 4 posizioni perse e di un Sargeant che comincia a ricordare pericolosamente Latifi, finisce con Albon un’altra ottima prestazione.

Lo so che ottavo difficilmente si qualifichi come ottimo risultato, ma io tengo sempre a mente che la notte è stata lunga per lo storico box britannico e hanno appena cambiato il cumenda. Se in sei mesi Vowles è riuscito a riportarli a punti è ovviamente anche merito suo. 

Adesso il problema è tenersi Albon, perché i rumor sul mercato piloti sono già cominciati e non è passato inosservato quel Lawson che ha sostituito l’infortunato Ricciardo e che con un Alpha Tauri ha persino sorpassato una Ferrari (indovina chi?). Magari si accontenterà di fare a cambio con Sainz.

Per adesso è presto, e poi abbiamo anche da guadare l’imminente seconda manche di quel letamaio di budget cap che fra poco si presenta con le nuove conclusioni per l’anno scorso. 

Però che fatica guardare questa Formula 1 che sembra sempre di più una MotoGP con un primo e secondo tempo. Se la gara non avesse avuto quei 10 giri di diluvio alla fine… Settimana prossima c’è Monza. Decima vittoria consecutiva?

Articolo di Francesco Cazzaniga


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