Ricomincia il Campionato italiano, che seguirò, come gli ultimi anni, più per dovere che per piacere. Per me il piacere del calcio risiede ben lontano dalla Serie A, ma questo é un altro discorso. Utilizzo la Serie A per riprendere a scrivere di calcio su RIS8Lifestyle dopo l’estate e dopo un anno parecchio tribolato. Mi occuperò di calcio in modo assolutamente privo di logica qui su RIS8. Scriverò quello che mi pare, a proposito di quello che mi pare e lo farò non necessariamente parlando di Serie A. Non avrò neanche una scadenza fissa. Seguirò come unico principio quello della libertà totale. Il principio che porta avanti RIS8 dalla nascita, per l’appunto.
Ricomincia la Serie A. Lo fa con la Bundesliga e una settimana dopo Inghilterra, Spagna, Francia e quasi tutti gli altri campionati, che sono già iniziati o in corso d’opera. Sì, perché il mondo è grande, non c’è solo l’Europa.
Il calciomercato continuerà a tediarci per alcune settimane. Quest’anno l’arrivo degli arabi mi ha divertito però, lo ammetto, anche se purtroppo i loro soldi hanno prolungato l’agonia del calcio italiano ancora per qualche stagione. Sì, perché gli arabi, con i loro soldi, hanno dato ossigeno a un calcio a dir poco agonizzante. No, non stanno facendo nulla di illegale, né di diverso da ciò che ha fatto l’Europa in Sudamerica.
C’era un tempo, infatti, in cui Brasile e Argentina avevano i campionati migliori del mondo, perché tutti i talenti migliori giocavano lì. Chi afferma: «Pelé non ha mai giocato in Europa» non sa che ai suoi tempi, in Brasile, giocavano i migliori.
Come disse Zico durante una piacevole diretta social in periodo Covid, proprio a me e ad altri fortunati interlocutori:
«La partita più facile della mia carriera è stata la finale Intercontinentale con il Liverpool nel 1981. Tutti ci dicevano che erano imbattibili e alla fine del primo tempo vincevamo 3 a 0 senza troppa fatica, ci siamo guardati e abbiamo pensato: tutto qui?».
Quando l’Europa, la Serie A, ha saccheggiato il Sudamerica mi pare che nessuno abbia invocato l’intervento della FIFA, eppure non li hanno certo portati qui con la scusa dei monumenti e della cucina.
Spero che nessuno, inoltre, tocchi Gabriele Gravina, Aleksander Čeferin e Gianni Infantino perché se li lasciano lavorare ce la possono fare a distruggere tutto. Spero che sia la volta buona che crolli tutto, ebbene sì. Io amo il calcio, sia chiaro, molto, ma va riorganizzato da cima a fondo, perché il Sistema, così com’è, non funziona più, è obsoleto almeno quanto pensare che la Serie A sia ancora tra i migliori campionati del mondo e che la Saudi Pro League sia uno scherzo.
A proposito di calciomercato, sono molto felice che Sandro Tonali se ne sia andato in Inghilterra e sono molto dispiaciuto per Castrovilli che, al contrario, è stato rispedito al mittente. Sono sempre felice di vedere i pochi talenti italiani rimasti espatriare, non può far che bene, sia a loro che a tutto il sistema. Sai mai che un giorno avvenga il miracolo, l’inversione di rotta.
Il 1 settembre sarà possibile avere un’idea più precisa delle contendenti della Serie A. Per i primi verdetti del campo, invece, ci vorranno le solite 10 giornate, come minimo.
Ad oggi, non mi dispiace come si sono mosse Fiorentina, Lazio e Roma, seppur incomplete.
Il Milan ha fatto la rivoluzione, al momento non saprei dire quanto sia equilibrata. Ha fatto tutto benissimo, per carità, a cominciare dal cacciare Maldini-Massara, che non capisco come sia possibile difendere. Purtroppo la realtà non é un videogioco e per capire se funzionerà l’alchimia servirà il campo. Se scoccherà la scintilla, la rivoluzione potrebbe generare un Milan in versione Napoli della passata stagione. I giocatori li ha presi tutti buoni, anche se mi sembra una rosa un po’ squilibrata e le parole, poche in italiano, non bastano a fare gruppo.
Il problema dei gol subiti la passata stagione, inoltre, era stato risolto da Pioli abbassando la squadra di 30 metri, con Thiaw sugli scudi, da ottimo marcatore qual é. La squadra di quest’anno, però, sarà decisamente a trazione anteriore, almeno a giudicare dagli acquisti, e una difesa più alta potrebbe non reggere bene se tra i due centrali quello veloce é Tomori. Molto potrebbe passare da Kalulu centrale e dagli ultimi botti d’estate. Staremo a vedere.
Inter e Juventus hanno inseguito un’idea più conservativa, dettata da bilanci decisamente peggiori di quelli rossoneri. Hanno dovuto anche fare i conti senza Tonali, come dovrà fare il Milan sul campo, soprattutto in fase di rodaggio. Nerazzurri e Bianconeri potrebbero essere più pronti all’inizio, ma quando si fa un mercato di reazione e non di azione, per dirla alla Mourinho, non sempre si riesce a migliorare sulla lunga distanza. La priorità sono i conti e poi il campo in Italia.
Il Milan parte con le incertezze dettate dalla propria rivoluzione, Inter e Juve da quelle emerse dalle proprie reazioni. Per questo mi piace come si sono mosse Fiorentina, Lazio e Roma, seppur ancora siano cantieri aperti.
Il Napoli mi convinceva già poco alla fine della passata stagione, quando i giochi erano ormai fatti e la tensione si era sciolta. Penso che Luciano Spalletti abbia fatto benissimo a mollare, esattamente come il Presidentissimo aveva fatto benissimo a piazzare una bella clausola da 3 milioni sul suo ex-collaboratore. Ha calato subito le braghe e ha mollato Spalletti alla FIGC. Quello che era stanco e senza energie, quindi, il 1 settembre sarà il nuovo C.T. della nazionale.
Rudi Garcia, invece, oscilla sempre pericolosamente tra la Dolce Vita e qualche exploit. Dipende da che parte andrà il pendolo in questa stagione. Ha una bella responsabilità. Continuo a pensare che De Laurentiis volesse Roberto Mancini.
Cosa penso di Mancini? Penso che tutto il caso mediatico sia un’idiozia. Aveva un contratto e ha dato le dimissioni. Serve avere una motivazione? No, non serve. É un contratto di lavoro come tanti che saltano nel calcio. Inutile stupirsi.
Il problema, semmai, é proprio la motivazione che è stato obbligato a dare, francamente pareggiabile alle giustifiche dell’asilo Mariuccia. Non ha senso.
Non ha senso perché era stato messo a capo di tutto, quindi con potere di decidere collaboratori e quant’altro. Se avesse voluto, si sarebbe potuto ribellare prima. Non ha senso perché un gruppo di lavoro che ha vinto un Europeo, ma che ha perso male un Mondiale e una Confederation Cup, non é esente da colpe e una Federazione ha tutto il diritto di cambiare uno staff, seppur mantenendo il C.T., in quanto Federazione, per l’appunto.
Io detesto Gabriele Gravina da sempre, basta leggere quello che ho scritto in anni e anni e anni, ma qui ha ragione da vendere: é il capo della FIGC e fa quello che vuole.
Se il Mancio non si sentiva più sicuro, ha fatto bene a dimettersi. Lo ha fatto nel momento meno opportuno? Sì, ma 40 milioni all’anno sono un motivo molto valido per farlo. Validissimo. Mi chiedo solo che senso avesse firmare un accordo di un certo tipo solo poche settimane prima. Questo discorso vale sia per Mancini che per Spalletti.
Torniamo alla Serie A. L’Atalanta ha alzato il tiro.
Sono sincero, però: le squadre di Gian Piero Gasperini le capisco solo dopo un po’ di tempo… e credo anche lui. Sono sospeso tra la sua perenne insoddisfazione e l’entusiasmo di una piazza che sogna il Tricolore. Giustamente a mio avviso, perché ha fatto un bel salto in avanti. Quando dico che non capisco le scelte dell’Atalanta, intendo che non so come farà giocare Gasp le varie nuove pedine. Riuscirà a far sbocciare un fiore da Scamacca? De Katelaere farà come l’Ilicic di Bergamo oppure farà Kakà come al Milan? In mezzo al campo non é cambiato nulla, vedremo se resterà tutto così o cambierà ancora qualcosa.
Per quanto riguarda la seconda metà della classifica e chi naviga a mezza via, invece, ci sono squadre che incuriosiscono.
Il Torino e il Bologna degli eterni insoddisfatti Juric e Thiago Motta, ma anche dei tifosi, che da anni e anni sognano un salto di qualità che non arriva mai. Il Cagliari di Ranieri è un’operazione simpatia come il Genoa del Gila, che parrebbe una buona squadra, come la Salernitana di Sousa con il primo giamaicano in Italia e quel Dia che, fossi stato un Club di Serie A al vertice, avrei comprato.
L’Udinese che l’anno scorso é partita con il turbo e il Monza che ha chiuso con ritmo da grande. Il Sassuolo che, almeno di solito, galleggia fino a febbraio e poi sale o resta semplicemente a galla. É l’unico Club, però, che sfodera calciatori italiani a ripetizione e questo va riconosciuto. Non capisco il casino ormai tradizionale per uno mediocre come Berardi, lo ammetto, per me non ha senso neanche in questi anni bui per il calcio nostrano.
Insomma, l’unica cosa interessante della Serie A é proprio l’imprevedibilità dettata da un continuo riciclo di calciatori e dalla perdita di talenti riconosciuti e riconoscibili. Questo, però, é quello che passa il convento e questo ci dobbiamo tenere.vFortunatamente c’é molto altro calcio nel mondo e durante questa stagione ne scriveremo anche qui su RIS8.
Articolo di Tommaso Lavizzari
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