Surfer

Il pericolo è il mestiere del surfer

Ogni volta che un surfer cavalca bene un’onda è come se vincesse una medaglia, ma le medaglie hanno il loro rovescio. Questo è dato dai pericoli che porta con sé il mare. Se, quindi, da un lato ci sono gli schivi abitanti del mondo liquido, che è bene conoscere anche se non hanno alcuna cattiva intenzione e da noi stanno alla larga quando entriamo in casa loro, dall’altra ci sono i tanto agoniati spot poco frequentati che, in certi casi, sarebbe meglio non frequentare affatto… anzi, è proprio meglio starne alla larga!

Cominciamo con il conoscere gli amici più pericolosi per i surfer:

LO SQUALO. Lui ha sempre una fame da pescecane. É alla continua ricerca di qualcosa da mangiare. Noi, fortunatamente, non siamo in cima al suo menù. Infatti, gli attacchi sono rarissimi sebbene abbiano conseguenze irreversibili. Prestare la massima attenzione se si surfa all’alba e al tramonto che per loro rappresentano la prima colazione e l’happy hour.

IL BARRACUDA. È il cugino del luccio che abita al mare e che gli amici chiamano cuda. Gli attacchi da parte dei cuda sono più unici che rari e, di solito, avvengono perché sono attratti dalle cose che sberluccicano. Il loro morso è doloroso come quello di un cane di grossa taglia ma non ha conseguenze irreversibili, a meno che non portiate monili in punti vitali. Surf outfit molto sobrio, mi raccomando!

IL SERPENTE MARINO. Questo è proprio una brutta bestia. É lungo, aggressivo e velenoso. Vive tra Indonesia e Malesia. Sebbene potenzialmente possa attaccare l’uomo non si ha memoria di suoi attacchi.

IL LEONE MARINO. É un po’ il Bud Spencer dei mari: se ne sta per proprio conto ma non provocatelo troppo perché se perde la pazienza sono guai. Se non surfate a San Diego o giù di lì non vi imbatterete mai in lui ma se vi trovate a San Diego evitate di fare troppi schiamazzi nella stagione in cui lui fa la corte alle foche.

Adesso andiamo a conoscere dei tipetti con cui è probabile che avrete a che fare più volte nella vostra vita da surfer. Le conseguenze sono fastidiose ma nulla di più. 

IL RICCIO DI MARE. È pacifico come suo cugino di terra e se ne sta a riposare tra le rocce. Se non lo calpestate, non vi farà nulla. In caso contrario, passerete la giornata a togliervi le spine dai piedi. Look out below, dudes and betties!

LA TRACINA. È un pesciolino introverso. Se ne stà sotto la sabbia sul fondale basso o nelle pozze d’acqua che si formano tra una marea e l’altra. Il nostro problema é che ha un aculeo sulla schiena e se ci finiamo sopra con il piede passeremo 45 minuti per nulla piacevoli. Entrate in acqua smuovendo la sabbia del fondale così che si sposti. Se invece il danno è ormai stato fatto, immergete il piede nell’ammoniaca o fateci la pipì sopra.

LA MEDUSA. Se vedete qualcosa sberluccicare sulla superficie dell’acqua del mare in un giorno assolato, potrebbe trattarsi di maledetta plastica o di una medusa. Ve ne sono di varie specie, alcune sono letali ma per lo più non lo sono, per cui, nella maggior parte dei casi, procureranno solo un dolore fastidioso ma nulla più. 

IL LOkAL. Lui surfa lì da prima di tutti: «Prima era meglio» per cui è un po’ grumpy e ha lo sguardo torvo. Salutatelo con un bel sorrisone e un cenno. Lasciategli il picco per le prime 2 o 3 onde poi fate il vostro e sarà tutto ok!

IL KOOK. Il kook non è aggressivo né minaccioso, ma può essere un pericolo per sé e per gli altri perché non conosce le regole. Va da sé, quindi, che non rispetti le precedenze creando situazioni di tensione e pericolo. Soprattutto nelle line up crowdy. Chiamate l’onda e siate pazienti.

Dopo esserci occupati dei pericoli faunistici del mare, ecco alcuni creepy surf spot da cui sarebbe meglio tenersi alla larga.

L’OCCHIO DEL CICLOPE. Cyclops è un surf spot a 7 km da Perth, nell’ Australia dell’ovest, raggiungibile solo in barca, il cui fondale è tagliente e basso, ma le onde escono da acque profonde. L’onda è molto larga con un labbro spesso e a volte sovrapposto che, quando chiude tubando, sembra l’occhio di un ciclope. Se non sei più che bravo hai più possibilità di sopravvivere all’incontro con un vero ciclope. 

LA ROCCIA DELLA STREGA. Se vi trovate a surfare tiepide e lunghe onde al tramonto da qualche parte in Costa Rica e vi sentite inquieti e spaventati siete nello spot di Witch’s Rock e, se guardate verso una grossa roccia, potreste vedere la strega che abita lì, da sempre, e che vi guarda ghignando.

IL FANTASMA DELL’ALBERO. Potreste sbagliarvi se pensate che il surf sia sempre uno sport solare. Tra Pescadero Point e Monterey (luogo reso famoso dallo scrittore John Steinbeck), nella California centrale, c’è uno spot di grandi e potenti onde evitato dai più che si chiama Ghost Tree. Sulla line up dall’acqua gelida guardatevi dalle correnti e dagli squali bianchi. Quando guardate la costa adornata da inquietanti contorti cipressi bianchi che si ergono diafani, nella nebbia potrete scorgere la Lady in Lace, il fantasma di Dona Maria con il suo abito da sposa.

Articolo di Francesco Aldo Fiorentino