Che sarebbe stato un anno strano c’era da aspettarselo. Giunti alla prima sosta per le Nazionali, infatti, osservando le classifiche di tutti i campionati principali del calcio europeo, notiamo che le favorite dai pronostici stanno faticando, tutte. Chi più, chi meno, questo é ovvio. Nessuno, però, domina come si pensava sarebbe successo. Almeno quando si incensava l’imprevedibilità della Serie A, in cui da 20 anni vincono sempre le stesse tre.
Si diceva che la Serie A fosse il campionato più equilibrato del calcio europeo, ma non é così.
Prendendo in considerazione i primi 7 campionati del calcio europeo, in ordine crescente d’importanza, infatti, si nota che l’equilibrio regna sovrano e le favorite faticano.
L’Eredivise vede l’Ajax, favorito indiscusso, al primo posto a pari punti del PSV, ma dietro per differenza reti, un solo un punto davanti all’AZ Alkmaar e due sopra il Feyenoord.
La Super Lig turca, vede l’Adana Demirspor di Vincenzo Montella primo con il favorito Galatasaray, dietro per differenza reti. A due punti da Basaksehir, Besiktas e Konyaspor. Dietro Fenerbaçhe e Trabzonspor.
Il Benfica, terzo la passata stagione, é primo in Liga portoghese con due punti sul Braga. Il Porto, favorito, é a 5 punti, al terzo posto. Lo Sporting, secondo la passata stagione, é decimo a 12 punti dalla vetta e primo nel proprio girone di Champions League.
Il PSG é primo in Ligue 1, con 2 punti sul Marsiglia, grazie alla vittoria 1 a 0 a Lione. Tutto fuorché un dominio come gli anni passati. Il PSG, quest’anno, parrebbe una squadra di calcio, guidata da un personaggio affascinante, ma le altre crescono come tutto il livello del calcio francese.
In Bundeslinga non domina il Bayern Monaco. Il calcio tedesco che, a mio avviso, sarà il modello di calcio del futuro con quello francese, dimostra che tutto il movimento sta crescendo.
Specifica: modello del calcio del futuro non perché supereranno la Premier League. Semplicemente, quest’ultima, non è un modello replicabile.
Tornando a noi. L’ingiocabile e imbattibile Bayern Monaco, che a noi fa restare a bocca aperta, é al quinto posto, a 5 punti dalla vetta, come l’Inter, strapazzata in coppa, rispetto a Napoli e Atalanta. Davanti ha: Union Berlin, Borussia Dortmund, Friburgo e Hoffenheim. A pari punti c’é il Borussia Monchengladbach.
La Liga vede la solita lotta tra Real Madrid e Barcellona, che ogni anno si trovano varie squadre a contendergli la vetta. Quest’anno sembra che il Betis Siviglia sia la più pericolosa insieme all’Athletic Bilbao, almeno per ora. Atletico Madrid e Villarreal sono staccate da 8 e 7 punti dalle Merengues capoliste. Un po’ come in Italia, dove la fantomatica competitività vede vincere da 20 anni le stesse tre squadre a blocchi ciclici.
La Premier League, Superlega attuale del calcio, vede il Manchester City, campione in carica, secondo alla pari del Tottenham, dietro all’Arsenal. Il Liverpool finalista di Champions League e squadra migliore del Mondo a detta di tutti, è ottavo a 9 punti con una partita in meno. Dovrà recuperare lo scontro diretto contro il Chelsea, che ha 10 punti, 8 dal primo posto e ha cambiato allenatore. Il Manchester United che tutti davano nell’anno del rilancio, poi in crisi, ora in ripresa, ha 12 punti. Sul fondo della classifica l’Ehi fu Leicester e il West Ham che l’anno scorso raggiunse la semifinale di Europa League.
Ultima, non perché migliore ma perché è il nostro campionato, la Serie A. L’avrei messa dietro al campionato portoghese, lrima della Super Lig. Sì, per me è questo il posto della Serie A di oggi nel calcio europeo
Condò: Vlasic, che ha solo 24 anni, da noi è stato subito protagonista, mentre nel West Ham l’anno scorso è partito titolare solo 6 volte. Come se lo spiega, Juric?”
Ivan Juric: Ma è semplice. Loro sono un altro mondo. Noi siamo indietro anni, soprattutto per la forza fisica. Abbiamo anche parlato e siamo andati lì a vedere questi calciatori. A livello fisico noi siamo molto indietro. A livello di intensità, di struttura fisica, di fisicità, di ritmo, di contrasto, di velocità. Qua Vlasic può fare bene perché è un livello più basso. Secondo me ci sono squadre in Italia che hanno capito che ci sono calciatori che in certi campionati non sembrano fenomeni e qua fanno la differenza. E vanno a prenderli. Qual è il calciatore moderno? Deve essere molto completo: gamba forte, accelerazione. Quando parlo di forza fisica mi riferisco alla dinamicità, non al fatto di essere alti e grossi. Anche quando guardo le squadre all’estero, tutti rischiano, tutti giocano alti. Questo vuol dire che devi accettare certe situazioni e se hai calciatori sotto ritmo, più lenti allora diventa più difficile. Vedo che ci sono squadre che stanno prendendo questo tipo di giocatori perché vogliono giocare a un calcio moderno, più alto e più dinamico. La sensazione è che le squadre italiane soffrano questo: il ritmo, la velocità, le gambe forti, le accelerazioni. Soffrono questo, non la fisicità nel senso di fisico e basta”.
Il Milan Campione d’Italia ha perso contro il Napoli in casa e si trova al quinto posto, a 3 punti dalla vetta. A pari merito con la Lazio di Sarri, davanti per differenza reti. La Roma lo segue a 1 punto. L’Inter e la Juventus, in crisi nera, sono rispettivamente a 2 e 4 punti dai Campioni d’Italia in carica. Non esattamente un distacco siderale.
Certo, il Milan ha un gioco collaudato e la sconfitta contro il Napoli è arrivata da una partita giocata bene dai rossoneri. Sarebbe potuta finire anche con un risultato rovesciato e il Milan primo in classifica. Se il Milan giocherà così sarà senza dubbio al vertice fino alla fine e si giocherà, ancora da favorito, lo Scudetto.
Però, Inter e Juventus in crisi vanno alla prima pausa a 2 e 4 punti. Dovessero uscire dalla crisi e trovare il bandolo della matassa sarebbero ancora agganciate ai Campioni in carica e squadra più in forma del campionato, insieme a Napoli, Atalanta e Udinese, che viaggiano al vertice.
Osservando i numeri si vede che l’Inter ha segnato lo stesso numero di gol del Milan, 13, e ne ha subiti 3 in più, 11. Hanno una pessima difesa, che aveva abituato a ben altro. Hanno, però, segnato solo due reti meno di Napoli e Udinese che dominano la classifica dei gol. Le migliori difese del campionato sono l’Atalanta con 3 gol subiti, poi Lazio, Napoli e Juventus con 5. Ebbene sì, la disastrosa Juventus ha comunque la seconda miglior difesa del campionato e ha, rispettivamente, segnato e subito 3 gol meno dei Campioni d’Italia, quindi hanno la stessa differenza reti. L’Inter in questo è messa male, solo 2 gol la separano dall’equilibrio tra reti fatte e subite.
Siamo alla prima sosta. I pugili favoriti sono all’angolo, un po’ suonati dagli outsider, ma quante volte abbiamo visto ripristinarsi le gerarchie dopo inizi particolari?
Molto passerà da come si arriverà al 13 novembre e, conseguentemente, dalla conta post-Mondiale. Ora è ancora presto anche per giudicare le squadre, bisogna almeno attendere la 10a giornata per avere un quadro più completo.
Certo, il sospetto è che molti calciatori delle Big stiano un po’ pensando al Mondiale, più d’altri che non ci andranno o che sono nel dubbio e se lo devono conquistare. Sarebbe puerile, certo, ma non si può controllare ciò che non è conscio. É un po’ come l’ultima settimana prima delle vacanze: fai le cose in automatico e ci penserai a settembre. É come il: «Ne parliamo lunedì» che si dice il venerdì dalle 14.00. Non lo fai apposta, tu ci sei fisicamente, le cose le stai facendo, ma nella testa hai solo la spiaggia o l’aperitivo. Il Mondiale e al Club ci penserò a gennaio.
Oggi, Napoli e Atalanta sono molto solide. La prima è supersonica e vince. La seconda è scorbutica e vince, che è una novità incredibile per Gasperini. Non ha più bisogno di demolire l’avversario per batterlo, può anche stare sornione e punire con una zampata. Roba che di solito faceva la Juventus di Allegri.
La Dea non ha le Coppe e non perderà tutti i suoi effettivi per i Mondiali come, presumibilmente, avverrà per molte Big del calcio europeo e di Serie A, seppur in numero decisamente minore.
Per le altre si vedrà come usciranno dai gironi europei. A gennaio si riprenderà con un ritmo frenetico di partite. Certo, questo primo tour de force è stato una bella mazzata per tutti. Tutti se la prendono con gli allenatori. Hanno le loro colpe, come qualsiasi Manager d’azienda quando le cose vanno male. Non mi accanirei, però, troppo con loro. In campo vanno i calciatori che fornisce loro la società. Il fatto che guadagnino certe cifre non li rende degli alchimisti, se uno è un somaro non si può trasformare in cigno perché lo allena uno pagato tanto.
Faccio l’esempio di Stefano Pioli. Prendo lui perché è intoccabile, quindi perfetto per il ragionamento. Non era un mediocre prima e non è diventato un genio ora. Il Milan ha lavorato e sta lavorando bene, gli ha dato in mano calciatori funzionali e lui li ha saputi assemblare in una squadra durante un periodo particolare. Li ha fatti crescere e li ha strutturati anche umanamente. Anche lui, ad esempio, avverte qualche falla nel sistema perfetto dovuto alla cessione di Kessé. Subire 8 gol in 7 giornate non sono numeri cui aveva abituato il Milan. Ha numeri offensivi storicamente non eccezionali, ha costruito il suo Scudetto sulla difesa. Questo per dire che anche il Milan in salute, oggi non è al suo massimo splendore. Il match con il Napoli ha evidenziato questo. É scintillante ma non esplode ancora e Pioli lo dice. L’anno scorso era infallibile negli scontri diretti.
Juventus e Inter sono moralmente e calcisticamente a terra. Sono state un disastro in quest’ultimo turno.
Non ho trovato sbagliato togliere Bastoni e Mkhitaryan. Avrebbe dovuto cambiarne 11, ha scelto i due peggiori. Ammoniti e totalmente in bambola. Il primo, conclusione a parte, non ha azzeccato un pallone. Sembrava uno preso dalla strada. Il secondo si è visto solo per il fallo e quando è uscito. Brozovic, calciatore che amo molto, sembrava frastornato. Barella ha guardato l’uomo sfilargli al fianco e colpire la palla del 3 a 1 come se fosse la figurina di un amico.
La Juventus non la ritengo giudicabile, né per il livello delle prestazioni, né per il numero e l’importanza degli assenti, per infortunio o per elettroencefalogramma piatto. Non penso che esistano calciatori che giochino contro l’allenatore, tutt’al più non giocheranno per l’allenatore, ma perdere contro il Monza mostrando quello che hanno mostrato loro significa giocare contro sé stessi. Il terrore negli occhi del secondo tempo contro il Benfica non è colpa di Allegri, é colpa di Madre Natura che non ti ha dato gli attributi.
Toccare il fondo, a volte, può dare la spinta a ripartire e la sosta, in questo, sarà utile per un esame di coscienza. Non per allenarsi, questo è certo. Vedremo che succederà, ma anche le Big italiane, come un po’ in tutto il calcio europeo, non stanno brillando come potrebbero.
Sul Napoli non c’è molto da dire, c’è più da vedere. Se sarà capace di mantenersi o si scioglierà lo vedremo. Certo, va alla pausa brillando oltre ogni più rosea immaginazione. Il Liverpool non è il Liverpool ma comunque la vittoria è stata incredibile. I Rangers non sono neanche la metà di quello che raccontano gli storytellers e la sua storia, ma vincere là, così, non è facile. Vincere a San Siro, seppur con un Milan per me ancora in rodaggio, è molto difficile. Hanno saputo soffrire, subendo ma non oltre il necessario, e hanno colpito cinicamente alla prima occasione utile. Maturità strana per una squadra nuova, sarà da testare nei momenti complicati.
La Lazio ha il secondo miglior attacco e la seconda miglior difesa. La Roma non ha grandi numeri ma è lì, con un potenziale incredibile da esprimere. Molto passerà dalla salute della ciurma di Capitan Mourinho. Spero ce la faccia per il divertimento puro, ma non dipende molto da lui. Bensì dai cristalli di famiglia. Belli ma delicati. Senza Dybala han giocato meglio dell’Atalanta ma han perso. Con le dovute proporzioni, vale il discorso del Milan per entrambe le romane. Han brillato con qualche scivolone, potrebbero brillare di più.
Spero che si riprendano Juventus e Inter perché ce n’è bisogno. Spero soprattutto che, come l’Atalanta, prosegua così anche l’Udinese. Perché ce n’è ancor più bisogno per salire nel calcio europeo.
Serve che cresca il movimento, ora che la distanza dalle Big non è siderale. Germania e Francia, dopo aver rifatto il sistema, hanno seguito il solco delle locomotive PSG e Bayern e stanno risalendo il fiume del calcio europeo con un movimento sempre più solido. L’Italia, al contrario, potrebbe trovare la forza proprio nei Club per rifare il sistema.
É una speranza, forse sciocca. Germania e Francia avendo un sistema alla base hanno potuto sfruttare un numero di giovani talenti incredibile. In Italia non stiamo facendo nulla per aumentare i talenti, semplicemente ci è presa la mania dei giovani. Trasformiamo in fenomeni tutti quelli che dimostrano di avere il pollice opponibile e di saper fare 10 palleggi. Fermiamoci prima di bruciare tutto. Fermate Mancini. La Nazionale é un premio non un laboratorio.