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I BBNG hanno sporcato di ghetto il Jazz

I BBNG sono quattro ragazzi sopra le righe, quattro Jazz Cats senza collare prestati al mondo delle black music, in un ruggito sonoro fatto da «7 seconds or less».

Prima di tutto sveliamo che l’acronimo sta per Bad Bad Not Good.
È ispirato ai titoli dei vecchi film Western, come The Good, The Bad and The Ugly.

Siete mai stati sul lago Otario?

Io nemmeno una volta, però nella vita non si sa mai. quindi meglio esser preparati.
Il lago si trova sulla linea di confine tra il Canada e gli Stati Uniti. Sostanzialmente non ha permesso che Toronto diventasse una città a stelle e strisce.

Durante la colonizzazione europea una parte del “popolo della Lunga Casa” (Haudenosaunee), ossia gli Irochesi, si confinò sul lato opposto del lago rispetto a quello che bagna lo stato di New York per non perdere le proprie origini. Il lago d’inverno è impraticabile, visto che si congela completamente. È perfetto per praticare uno sport come l’hockey ma… se risalissimo da qui il fiume Humber, arriveremmo al The Humber Institute of Technology and Advanced Learning.

BBNG

Li si sono conosciuti per la prima volta: Matthew Tavares, Chester Hansen, Leland Whitty e Alexander Sowinski. Tra quelle aule il clima è molto creativo e i quattro, in questa University, scoprirono i corsi di laurea: Bachelor of Applied Music (Contemporary Music) e Bachelor of Music.

Lungo i corridori dell’Università passava spesso un certo Greg Wells. Faceva abitualmente visita all’ateneo per scoprire qualche talento. Wells ha prodotto e scritto pezzi per: Ella Eyre, Dua Lipa, Adele, Rufus Wainwright, Katy Perry, Mayer Hawthorne, Pharrell Williams, Theophilus London, Kid Cudi, Pink, Paloma Faith, Otep, Deftones, Aerosmith, Burt Bacharach, Celine Dion, Elton John e molti altri.

Durante una sua conferenza i ragazzi cominciarono a parlare di Hip-Hop in una discussione che coinvolgeva la scena odierna come gli Odd Future, Clipse, Nas, MF Doom, Wu Tang Clan e gli ATCQ.

I quattro, saltando la pausa pranzo tra un corso e l’altro, iniziarono a trovarsi in una sala dove risuonare i loro brani favoriti in chiave jazz.

BBNG

Un giorno, Alex (il batterista), con i postumi di una sbronza colossale, dopo aver suonato a una festa di Halloween insieme a un altro gruppo, si trovò una maschera da maiale nello zaino. Per scherzo decise di indossarla e di filmarsi durante la sessione in sala prove. Come disse Bertolt Brecht, però: «Per improvvisare bisogna conoscere bene la materia!».

I quattro avvertirono un’alchimia difficile da riprodurre con naturalezza.

«7 SECONDS OR LESS».
I BBNG Sono un magnifico squilibrio tra le note del jazz e il ritmo dell’hip-hop in cambi da sette secondi, per non arrestare l’anima con uno sparo.

Il web si riempie di loro video e loro si chiudono in studio per creare un disco di brani basati su cover ri-scritte e ri-arrangiate a modo loro. Nel mirino finiscono: Flying Lotus, Gang Starr, Jay Dilla, Joy Division, Nas e Ol’ Dirty Bastard, in 46 minuti di pura improvvisazione. Tutti parlano di loro, non c’è un singolo blog o un profilo Facebook e IG che non avesse postato un loro video.

La cover session dedicata agli Odd Future arriva a Tyler The Creator. Lui stesso si appassiona al punto da raggiungerli in studio. Insieme ri-arrangiano il brano “Seven” e poi pubblicano il mixtape: BBNG × Odd Future.

Questa volta di Jazz vero e proprio non ne vogliono proprio sentir parlare. Si cimentano in cover di James Blake, Earl Sweatshirt e Kanye West. I BBNG hanno poco più di 21 anni ma hanno il suono che divide l’anima al primo impatto, come un goal di George Best.
Perché: «Pelé is Good, Maradona is better but George is Best».

Sono riusciti a trasformare Lemonade di Gucci Mane in un meraviglioso brano ASCOLTABILE! Queste sono cose per cui le persone dovrebbero vincere il Grammy, se il mondo musicale girasse nel verso giusto.

Da qui in poi li aspetta un disco vero e proprio, basta cover e basta ri-arrangiamenti. Le registrazioni in studio vengono guidate da una persona: Joao ‘The Butcher’ Carvalho.

Il suo soprannome è il macellaio perché in ognuno degli oltre 290 mix e mastering che ha effettuato… il suono ricorda il gusto della migliore Fiorentina che abbiate mai assaggiato e non solo.

Una cosa che in pochi sanno è che durante il loro primo show in Toronto, si avvicinò ad Alex un bianco canadese con dei riferimenti somatici simili alle tribù di cui abbiamo parlato all’inizio della loro storia.

Si trattava di Adam Feeney ma non parliamo del tennista australiano, bensì di quello conosciuto con lo streetname di Frank Dukes.

Lui stesso ha prodotto artisti come: Kanye West, Drake, Eminem, 50 Cent, Travi$ Scott, Danny Brown, Ghostface Killah, Jeremih, Rihanna e molti altri. Ha scritto persino dei brani per Charles Bradley e collabora con la Manhattan Street Band.

Sono quattro ragazzi che stanno riscrivendo la storia dell’hip-hop attraverso una semplice sfumatura Jazz.

I BBNG stanno sporcando di ghetto tutti gli spartiti di Coltrane, Duke Ellington e non solo.

Il loro disco intitolato IV è un meraviglioso abbraccio sonoro, che può essere duro, cupo ma anche visionario.
Gli album prodotti ormai sono tanti, di tour ne sono arrivati tantissimi e sono stati in giro per il mondo.
Non c’è più da aspettare questa è la nuova playlist perfetta per una domenica su RIS8 lifestyle.

I BBNG non sono stati i primi ad unire il jazz all’hip-hop ma quattro ragazzi bianchi che suonano così non si sono mai sentiti.