Oramai la storia di Dune un po’ abbiamo iniziato a conoscerla grazie ai film di Lynch e di Villeneuve. Anche se quest’ultimo ce ne ha dato solo un lungo ed estenuante assaggio. C’è da dire che è stato estenuante anche scriverla, Frank Herbert ha impiegato quasi un decennio per scrivere il romanzo e questo è dovuto all’infinito numero di dettagli che ha deciso di includere.
Dune è stato pubblicato per la prima volta in serie ed è stato stampato con copertina rigida nel 1965. Questo lavoro ha reso famoso Frank Herbert ed è ampiamente considerato come una delle migliori opere di fantascienza di tutti i tempi. Ha vinto un Hugo Award e il primo Nebula Award come miglior romanzo e ha venduto quasi 20 milioni di copie. Comunque non fu tutto rose e fiori. Dune tardò a diventare popolare a causa della sua complessità e stranezza, e molte persone influenti nel mondo della fantascienza non lo apprezzarono nemmeno dopo che era diventato famoso (incluso J. R. R. Tolkien, che si rifiutò di recensirlo).
Il romanzo sviluppa temi che si trovano in gran parte del lavoro di Herbert, inclusa l’ecologia; critica del governo; l’intersezione tra politica, religione e potere; evoluzione e sopravvivenza umana; e filosofia etica.
La narrazione contorta di Dune
Dune è un romanzo fantascientifico che ha come protagonista Paul Atreides, figlio quindicenne del duca Leto che si reca sul pianeta deserto Arrakis. Dopo che la Casa Atreides è stata rovesciata, Paul diventa una figura simile a un messia per i nativi di Arrakis, i Fremen, e incarna una previsione millenaria: la nascita di un veggente in grado di vedere il passato e il futuro.
Herbert scrive in terza persona, passando da un personaggio all’altro nel giro di un paragrafo. Questo rende il romanzo a tratti ambiguo o, per usare un termine della critica letteraria, sfrutta una narrazione onnisciente. Alcuni capitoli seguono Paul e le persone che lo circondano, come sua madre, Lady Jessica; altri raccontano di Casa Harkonnen, i sadici nemici della Casa Atreides, dell’Imperatore Padishah, il sovrano che sostenne la distruzione della Casa Atreides.

Il romanzo copre un arco temporale di circa tre anni ed è diviso in tre parti. Nella prima parte, la Casa Atreides cade: il duca Leto viene ucciso e Paul e Jessica fuggono nell’aspro deserto di Arrakis (siamo più o meno arrivati qui con il film). La parte 2 racconta l’adozione di Paul da parte dei Fremen, dove è visto come una leggenda e viene chiamato Muad’Dib. In questa parte della storia il protagonista scopre di più sui misteri di Arrakis, inclusi gli enormi vermi della sabbia e la melange, AKA spezia, la sostanza prodotta solo su Arrakis che rallenta l’invecchiamento e consente ad alcune persone di acquisire conoscenza del futuro. La spezia è necessaria per viaggiare nello spazio in sicurezza, quindi è immensamente preziosa: Paul intende sfruttarla per vendicarsi e aiutare i Fremen. La parte 3 descrive il successo di Paul ma non vogliamo fare spoiler.
I due adattamenti cinematografici
Gli adattamenti cinematografici dei romanzi sono notoriamente complicati, ma la stranezza di Dune rende particolarmente difficile la traduzione sullo schermo. Il romanzo è stato pubblicato nel 1965 e da allora sono stati prodotti con successo due lungometraggi: Dune (1984) di David Lynch e Dune: Part One (2021) di Denis Villeneuve. Dune di Lynch è stata una bomba al botteghino, ma l’autore pubblicamente rinnegato il film; tuttavia, l’adattamento di Lynch ha permesso al libro di uno status di classico della letteratura fantascientifica. Il recente adattamento di Villeneuve ha avuto molto più successo finanziario e di critica e Dune: Part Two è in uscita nel 2023.
I rapidi cambi di prospettiva, il vocabolario denso e la preoccupazione per i concetti filosofici ed etici di Dune rendono la trasposizione cinematografica un po’ strana. L’adattamento di Lynch del 1984 cerca di affrontare questo problema usando frequenti voci fuori campo, con numerosi monologhi interiori. Villeneuve non tenta nulla del genere, utilizzando invece approcci cinematografici più convenzionali, perdendo un po’ quello che è veramente Dune nel tentativo di presentare fedelmente il suo contenuto.
Tra carta e schermo
La rappresentazione sul grande schermo perde alcuni dettagli del romanzo, ma consente anche di creare un immaginario visivo che potrebbe non emergere dal testo (a meno che non siate abituati a trip letterari). Le immagini rendono anche più ovvio il fatto che si tratti di fantascienza. Gli ornitotteri, per esempio, non sono descritti in dettaglio da nessuna parte in Dune, sono semplicemente presentati come un dato di fatto, nel film hanno una corporeità. Lo stesso vale per scudi, fucili laser e navi della Gilda. Il lato tecnologico di Dune è importante da un punto di vista visivo in un adattamento cinematografico.
Il forte impatto che ha il grande schermo ha portato i registi a edulcorare anche alcuni aspetti che nel libro vengono presentati in maniera più cruda. Il barone Harkonnen (Stellan Skarsgård) è inquietante, ma non viene mostrato esplicitamente come uno stupratore, pedofilo e assassino (un po’ viene mostrato nell’adattamento di Lynch).
La verità è che gli adattamenti cinematografici sono complessi e Dune è un testo quasi impossibile da adattare. I romanzi hanno i loro punti di forza e i film ne hanno altri. Prendendoli in considerazione entrambi, lo spettatore perspicace può trovare nuove vie di accesso ai concetti che Frank Herbert si proponeva di esplorare.