Animali Fantastici: i segreti di Silente è il terzo capitolo della saga con protagonista Newt Scamander. Il famoso magizoologo conquistò il cuore dei fan di Harry Potter con il suo libro sulle creature magiche che animano il mondo dei maghi e ora torna coprotagonista di una nuova avventura. La storia, sempre arricchita da simpatiche gag con lo Snaso e Pickett (i due animali fantastici più amati dal pubblico), si concentra sulla lotta contro il mago Gellert Grinderwald. Lo scopo di Grinderwald è rendere liberi i maghi di dominare sia il loro mondo che il nostro, quello dei no-mag o babbani.

Per farlo il mago si vuole servire del giovane e (più o meno) indifeso Credence, un obscuriale (mago che nasconde e reprime i suoi poteri fino a scoppiare in una sorta di Venom) che affascina moltissimo Scamander e che Silente vuole proteggere a tutti i costi. Alla fine del secondo capitolo scopriamo che Credence è imparentato con la famiglia Silente e questo colpo di scena apre il terzo capitolo che commentiamo oggi.

I segreti di Silente, il più grande mago della storia ammanettato dall’amore

I segreti della famiglia Silente sembrano tragici e oscuri ma si può dire nascano da un amore. L’amore che Silente e Grinderwald coltivano in giovane età e che li lega in un patto di sangue che impedisce loro di combattersi. Nonostante le polemiche credo che l’omosessualità di Silente sia stata gestita nel migliore dei modi e credo sia l’ultimo problema del film. Il terzo capitolo della saga sembra uno di quegli episodi di circostanza di alcune serie TV che non sanno più dove andare a parare. Spesso la trama sembra tenuta insieme da momenti di ironia e tocchi nostalgici, senza portare da nessuna parte.

La trama ammanetta Silente (Jude Law), o almeno gli lega la bacchetta dietro la schiena per gran parte del film, in virtù del suo legame con Gellert che con grande tempismo viene interpretato da Mads Mikkelsen. Insomma, ricordiamoci che quando si tratta di scandali la Warner sta ben attenta a sgarrare. Coincidenza vuole che l’uscita del film avvenga proprio durante il processo di Johnny Depp costretto ad abbandonare il ruolo a causa delle calunnie dell’ex moglie Amber Herd. Vabbè, comunque, torniamo a noi.

Scandali a parte Mikkelsen, avendo interpretato vari cattivi (James Bond, Marvel e ora Harry Potter), sogghigna dicendo: Con o senza di te, brucerò il loro mondo regalandoci un ottimo Grinderwald che riesce a tenere viva l’attenzione durante il film. Poiché Silente non può affrontare direttamente Grindelwald e i suoi tirapiedi, deve reclutare non solo Newt, ma un gruppo eclettico di maghi e streghe, così come l’amico Babbano di Newt Jacob (Dan Fogler).

Il circo dei personaggi fantasma

Essendo anche il villain legato dal sensuale patto di sangue con Silente, non può ucciderlo, quindi decide di manipolare il povero Credence per farlo al suo posto. L’obscuriale che era diventato quasi il centro dei film precedenti, oscurando le molto più entertaining creature fantastiche, è quasi inesistente in questo film. Una volta rivelata definitivamente la sua identità, inizia a perire incapace di liberarsi dalle grinfie del cattivo. Lo screening time è davvero imbarazzante per uno dei personaggi più importanti per la trama. Ma il circo dei personaggi fantasma non finisce qui. Ingiustificata anche l’assenza di Tina, aiutante e fiamma di Newt nei due capitoli precedenti che non compare per tutto il film se non per una scena alla fine.

Comunque ci sono alcune scene fantastiche (che hanno come protagonista Newt). Ho adorato la sequenza in stile Indiana Jones quando il magizoologo deve salvare suo fratello da una lugubre caverna custodita da un macabro guardiano. Newt e Teseo devono entrambi fare una stupida danza dimenando i fianchi per ipnotizzare le creature che infestano il luogo e uscirne indenni.

Insomma, questo capitolo della saga mostra inequivocabilmente quanto andasse accorpata in tre film e non cinque. Ma si sa, la Rowling non ne ha mai abbastanza di lucrare dall’unica buona idea che ha avuto.

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