Mentre la Serie A perde Kessiè, che va al Barcellona, e la Juventus rinuncia a Dybala, speriamo che i Mondiali non decidano di fare a meno dell’Italia. Il tutto accade durante una sfida scudetto all’ultimo punto.
Siamo finalmente giunti agli spareggi per i Mondiali in Qatar, che vedranno impegnata l’Italia. Tutto in 9 giorni. Tutti dentro o tutti fuori dal primo Mondiale che si giocherà d’inverno; per evitare che i calciatori evaporino durante le partite, a suon di giocate straordinariamente effimere. Sarà il Mondiale senza la Russia, in nome della democrazia calcistica che ha assegnato il Mondiale al Qatar con metodi, se non altro, particolari. Sarà il Mondiale cui la democrazia calcistica ha proposto di qualificare l’Ucraina d’ufficio. Perché non farglielo vincere direttamente, evitandoci anche il primo Mondiale invernale della storia? Del resto Siria, Afghanistan, Cuba, ecc. ecc. hanno ricevuto il medesimo trattamento.
Sarà curioso osservare come, la prossima volta che gli USA, con noi occidentali al fianco, interverranno con i carri armati e i soldati per portare la democrazia a chi non l’ha richiesta, il mondo vieterà: NBA, Super bowl, hot-dog, letteratura americana, musica.
A tal proposito, riporto lo striscione esposto dai Delije, i tifosi della Stella Rossa di Belgrado, proprio al Maràkana, stadio Rajko Mitić. Chi non l’avesse già visto – credo sia impossibile – ci rifletta. Sono stato spesso nei Balcani, la guerra l’hanno vissuta sulla loro pelle. Calcisticamente parlando, s’intenda.

L’Italia Campione d’Europa si gioca la qualificazione ai Mondiali
L’Italia si gioca l’accesso ai Mondiali di Qatar 2022 chiedendosi perché non ci vada democraticamente come Campione d’Europa. Nella prima sfida dei playoff, invece, gli Azzurri dovranno superare la Macedonia del Nord, per dimostrare di non essere alla frutta. Non esattamente un avversario irresistibile, tanto che non è stata considerata fino a oggi, che mancano due giorni o poco meno.
Il match per i Playoff dei Mondiali è in programma allo stadio Barbera di Palermo giovedì 24 marzo alle 20:45.
Lo Stadio Barbera era bellissimo. Oggi si gioca la Serie C e, purtroppo, lo stadio è in condizioni non proprio entusiasmanti. Un giorno capiremo il perché della scelta, al netto del calore del pubblico e della bellezza di Palermo e della Sicilia.
In caso di vittoria, la Nazionale sfiderebbe, in finale, la vincente dello scontro tra Portogallo e Turchia.
Il match decisivo per la qualificazione ai Mondiali è in programma martedì 29 marzo alle 20:45 e i ragazzi di Mancini lo giocherebbero in trasferta.
Portogallo o Turchia? Per mesi ci hanno raccontato che ci saremmo giocati lo spareggio contro Cristiano Ronaldo. Nessuno prendeva in considerazione Macedonia del Nord e Turchia. Oggi, l’Italia ha le gambe che tremano e il Portogallo ha le gambe in ghiacciaia, acciaccato contro una Turchia tanto talentosa quanto incostante. Ce lo insegna la storia.
Mancini è convinto che l’Italia vincerà il Mondiale, quindi dovrà vincere questi due incontri. Non si può che credergli. Ha fatto un miracolo l’estate scorsa. Ha preso una nazionale reduce da parecchie sventure e l’ha portata in trionfo, nonostante i divieti Covid. Era arrivata ultima per due Mondiali ed era andata direttamente in vacanza durate quello del 2018; quando i Mondiali si giocarono in Russia. Fu l’Italia a essere esclusa, sul campo, ma tutti gridavano al ripescaggio democratico, allo scandalo perpetrato dalla qualificazione della Svezia ai danni dell’Italia. Una squadra che ha vinto quattro Mondiali non può stare a casa. Dicevano, sempre democraticamente.
Il nostro obiettivo è vincere il Mondiale e per farlo dobbiamo vincere queste due partite, per andarci. Abbiamo poco tempo per preparare la sfida alla Macedonia del Nord, ma non sono preoccupato.
Roberto Mancini, CT Italia
Il Portogallo ha diverse assenze e un match ben più critico rispetto a quello che toccherà all’Italia. Nella lista della Selecςão das Quinas, uscita il 17 marzo, erano già stati esclusi alcuni infortunati, alla quale si sono aggiunti anche Ruben Neves, Ruben Dias e Pepe (positivo al Covid). Al loro posto sono stati convocati altri tre giocatori: Vitinha, Cédric e Tiago Djalo. Non esattamente irresistibili. Nell’elenco dei giocatori è presente anche João Cancelo, che risulta squalificato; giocherebbe soltanto in una eventuale finale. Staremo a vedere, ma siamo abbastanza tranquilli, come il CT Mancini. Perché non dargli retta? Ha avuto ragione quando scappava da ridere a tutti a sentirgli dire che l’Italia avrebbe vinto l’Europeo.
Aveva ragione anche Stefano Pioli quando, con Paolo Maldini, sosteneva che il Milan fosse forte.
Continuo a credere che la banda di Pioli sia più brava che forte, ma sono lì in cima, dopo due anni, e conta questo. Il resto sono chiacchiere da VAR. Come dicevo settimana scorsa, le prime tre se la giocano alla pari fino alla fine. Saranno i dettagli a fare la differenza e, per ora, i dettagli del Milan la fanno di più.
Al Napoli non credevo, seppur ne riconoscessi e ne riconosca le qualità tecniche e di palleggio. Victor Osimhen fa tutta la differenza del mondo, con lui viaggiano a un’altra velocità. L’Inter in estate ha perso: Antonio Conte, Romelu Lukaku, Achraf Hakimi e il meraviglioso Christian Eriksen, che fortunatamente è tornato a deliziarci.
A chiunque avessero detto che l’Inter, a 9 giornate dalla fine, sarebbe stata potenzialmente a tre punti dalla prima in classifica, appena uscita dagli Ottavi di Champions League, in semifinale di Coppa Italia e con la Supercoppa in bacheca, si sarebbe messo a ridere. Quindi non esageriamo con il passare da: «É la migliore Inter della storia», perché questo ho letto e sentito, a: «Fallimento Inzaghi».
Questa Serie A ha cambiato così tante sentenze scritte dagli esperti, che ci ritroviamo la Juventus ancora in corsa e Mourinho, al solito, che ha messo tutti a tacere, nuovamente. Zeman compreso… anche se non ha mai parlato molto.
Juve addio a Dybala, Kessiè addio al Milan: perché adesso?
La Juventus ufficializza il telefonato addio a Paulo Dybala. Franck Kessié è tornato dalle Olimpiadi e ha sistemato tutto: il Generale ha firmato per il Barcellona. Per quanto abbiano una logica sia la scelta della Juventus, dopo aver acquisito Dušan Vlahović, che quella del Milan – non ha senso la richiesta di Kessié, anche se perdere lui e Capitan Romagnoli, dopo Gigio e Hakan Çalhanoğlu, a zero, non è bello -, stupisce il momento dell’ufficializzazione.
Sarò forse vecchio, ma i dirigenti di un tempo avrebbero fatto uscire il primo spiffero solo dopo l’ultimo impegno ufficiale della stagione.
Per il resto: chissenefrega. Dybala, le quattro volte che avrà voglia di giocare, sposterà gli equilibri da qualche altra parte; Kessié sarà General Catalunia, fino al prossimo saluto. L’unico problema è che, la prossima stagione, ci toccherà sopportare i tifosi del Milan che, dopo Gigio e Chala, tiferanno anche contro l’ingrato Generale; mentre i tifosi di Dybala guferanno la Juventus che gli ha tolto la Joya. Una noia incredibile che ci saremmo risparmiati tutti volentieri. Ascoltare le musiche strappamutande dei servizi di questi giorni per credere.